lunedì 28 settembre 2015

Personale petizione, spero condivisa, a Ezio Mauro direttore di repubblica.

Signor Direttore, essendo persona insignificante, il mio appello in favore della grazia al giovane Alì al Nimr, lanciato sul mio blog, avrà pochi seguaci, rivolgo a Lei quindi, l'invito a dedicare un richiamo sulla prima pagina di Repubblica, e di farsi carico di coinvolgere l'iniziativa ad altri quotidiani, in modo di dare, a tutti, coscienza del crimine che, l'Arabia Saudita, sta commettendo. Il fondo di Tahar Ben Jallun e l'amaca di Michele Serra, pur apprezzabilissimi, erano posizionati nelle pagine interne, Lei meglio di me, sa quale sia l'impatto di una notizia in prima pagina, rispetto a una al interno dei giornali e quanto siano pigri i lettori, oggigiorno, La prego perciò, di essere generoso, nel tentativo di salvare il giovane Alì. Grazie.  

domenica 27 settembre 2015

VOLKWAGEN.

La recente truffa, commessa dalla casa automobilistica tedesca, ha fatto inorridire i possessori delle varie Passat, Polo etc, timorosi, sia per l'inevitabile perdita di valore del loro veicolo, sia perché, al prossimo acquisto, saranno obbligati a lasciare il loro amore, e passare a un altro. Anche i mercati finanziari, hanno subito un forte scossone, così come ha tremato il Governo della Repubblica Federale. A ben vedere, i direttamente interessati, come altrettanto è successo allo stuolo dei commentatori, sui media, non hanno colto il punto favorevole: i motori a scoppio. benzina e diesel, con quella truffa, cederanno, ben presto, il passo ai veicoli con motore elettrico e, in via derivata, a quelli di natura ibrida. Cosa può significare per me questo cambio? Nulla per la mia motilità però, se nella mia vita nulla cambierà, i Paesi produttori di petrolio, fra non molto, potrebbero ritrovarsi in brache di tela, pari pari com'era poco più di un secolo fa. Se in più, andrà a compimento il motore a idrogeno, Arabia Saudita, i Paesi del golfo persico, e molti altri sparsi qua e là, tutti con sistemi di governo autoritario, con il petrolio, tutto potranno fare, persino usarlo nei bidet, ma non potranno venderlo, quindi addio spocchia e addio ai loro sistemi dittatoriali. Verranno travolti. Se ci arriverò, il mio godimento, sarà massimo.    

BARBARI, barbarie, barbaramente. Post dedicato al ragazzo Alì al Nimr.

I tre termini, solitamente usati, per stigmatizzare comportamenti al di fuori della regola civile, fanno riferimento a un periodo della Storia umana, ormai superato. Siamo però certi, sia superato? A osservare le azioni che, definire vergognose, pare fortemente riduttivo, commesse da certi Stati, nel periodo barbarico siamo seppelliti fino al collo. Le barbarie, fossero circoscritte al solo pseudo Stato del soi disant califfo Abu Bakr Al Baghdadi, pur esecrandole e pur numerose, si può ancora ritenerle un fenomeno passeggero, di pazzia dovuta al fanatismo religioso, destinato a rientrare. Purtroppo, le azioni barbare, non vengono commesse solo con la scusa della religiosità, e nemmeno solo da pseudo Stati. L'Arabia Saudita, uno Stato compreso nel elenco dei "moderati", si è permesso di condannare, a morte, un ragazzo di 21 anni, per un'azione commessa a 17. Non ho scritto "reato", perché manifestare contro il potere, senza commettere violenza, non lo è. In molte Nazioni, si condanna a morte gli oppositori, ma nessuna di quelle viene inserita fra gli Stati moderati e, in nessuna di quelle, si commina la condanna doppia inferta al ragazzo Alì. Morte per decapitazione, con successiva crocefissione del corpo fino a che sia putrefatto. Certo, il ragazzo Alì, non sarà più in grado di patire lo scempio del suo corpo, dilaniato dai volatili predatori, né potrà vedere le sue membra sfarsi poco alla volta, ma quante volte ci avrà pensato nei quattro anni di detenzione? Vorrei sapere se, l'Arabia Saudita, da Stato moderato, ha firmato la promulgazione di una Legge che condanna la tortura, fosse così, dovrebbe auto condannarsi, perché il ragazzo Alì, ha subito 4 anni di tortura psicologica, forse la peggiore fra tutte. 
Di quella condanna, per nulla motivata, dobbiamo sentirci responsabili, anche noi tutti e tutti gli Stati assetati di petrolio, quindi corresponsabili della morte e della tortura, del ragazzo Alì. Perciò invito, chi mi segue e chi mi legge, a impegnarsi onde la barbara condanna non venga eseguita. Collegate al sito ufficiale dell'Arabia Saudita la vostra protesta indignata, su: ambasciata.saudita@arabia-saudita.it oppure: item@mofa.gov.sa. 
Siate generosi con il ragazzo Alì, condividete il più possibile questo post. Grazie.

giovedì 24 settembre 2015

Breve.

Mare nostrum, adesso una flotta d'imbarcazioni, più o meno grandi, armate da svariate Nazioni, impiegate nella missione Triton. Domani chissà, forse droni, e aerei, al posto delle navi, per distruggere i barconi prima della partenza. E chiacchiere, tante chiacchiere. E milioni di euro, tanti milioni di euro, spesi. E morti, tante morti per annegamento. E cordoglio, tanto cordoglio per quelle vittime. E lacrime, tante lacrime versate, alla vista della foto, con il piccolo Alan steso faccia in giù sulla battigia. Siamo onesti, noi occidentali, abbiamo un gran cuore e poca testa. Potevamo risparmiare soldi, evitare di ripescare i corpi degli annegati, compreso quello del piccolo Alan, e non tirare fuori la cazzata dei droni. Come? Sono svariati mesi, se non anni che, molte organizzazioni umanitarie, suggeriscono, più o meno esplicitamente, il modo: Al posto di far scorrazzare le navi su e giù nel mare mediterraneo, nello ionio o poco più in là, mandatele direttamente, in loco, a raccogliere i migranti, compresi quelli che annegherebbero, con una traversata sui barconi. Fattibile? Sì, fattibile. Si fa? No, non si fa e, forse, non si farà mai. Perché? Nessuno, lo sa. Sono sempre più convinto che, a Homo, Sapiens sia di troppo.     

lunedì 21 settembre 2015

Usi e costumi. Cultura.

Ieri, un'amica: Laura Dagnino, aveva postato, sul gruppo da me avviato, un anno fa: "VIOLENZA, DONNE, RIMEDIO, IMPEGNO A PORRE" un tratto del libro, autobiografico, di Najoud Ali, dove descrive lo stupro subito, a 10 anni, da chi l'aveva comprata in moglie, per 2000 euro, dalla famiglia, se famiglia si può definire quella che vende i figli. 

Il libro s'intitola: IO NAJOUD, DIECI ANNI, DIVORZIATA.  
"Di colpo mi sentii come inghiottita da un uragano, sballottata da un vento tumultuoso. Un fulmine si era abbattuto su di me e io non avevo più la forza di resistergli. Un rombo di tuono, un altro e poi un altro ancora. Il cielo mi crollava sulla testa. Fu in quel momento che sentii un bruciore invadermi nel più profondo del corpo. Un bruciore che non avevo mai sentito prima. Urlai fino a sgolarmi, ma inutilmente. Sentivo male, tanto male, ed ero sola, completamente sola di fronte a tutto quel dolore"

La bambina, yemenita, in seguito, aveva avuto il coraggio di sfidare le leggi del suo Paese, ribellandosi a subire il destino che, una pseudo cultura, fa delle femmine carne, e solo carne da godere. Si noterà in questo post, il differente modo di scrivere, da parte mia, del termine Cultura. Avrà la maiuscola, nel caso sia crescita di pensiero, la minuscola invece, quando il termine viene usato a sproposito.
Succede, quasi ogni giorno, di ascoltare i commenti: 
Sono usi e costumi di un'altra cultura.
Oppure:  
Seguono una cultura diversa.
Ancora:
La loro cultura religiosa, li obbliga ad agire così.
No, miei cari Soloni del pensiero riduttivo, che si adatta a giustificare qualsiasi comportamento, la Cultura è ben altro. Quando si usa quel termine, è per descrivere la crescita umana verso l'alto pensiero, nutrito di sapere, non da basse superstizioni, pregiudizi, istinti primordiali, dove tutto è permissibile, perché si è sempre fatto così. Si fosse seguito, il: "si è sempre fatto così" e, gli usi e costumi, non fossero mai cambiati, saremmo ancora intenti a scalare alberi, in cerca di cibo da disputare agli altri primati. Più o meno, scimmie fra le scimmie. Niente da recriminare agli animali meno evoluti di noi, sono esseri invidiabili nella loro semplicità di vita e, se uccidono, lo fanno per la necessità di cibarsi. La specie umana, invece, pur nutrendosi di Cultura alta, si è dotata anche, di pseudo culture. Quando aveva capito, nel corso dei tempi, di poter accedere, attraverso il proprio ragionamento, a qualcosa in più del resto del mondo animale, aveva incominciato a chiedersi: "perché siamo diversi da loro? Chi siamo noi, se possiamo quello che loro non possono fare? Non potendo darsi risposte, in un periodo di somma ignoranza, la specie umana si era trovata a dover scegliere il percorso da seguire. Le vie erano due. Una, semplice e giusta, era di non preoccuparsi delle differenze, perché comportavano una migliore vita ed, alla base, risiedeva la Cultura acquisita. L'altra, molto complicata, dava accesso al senso di superiorità, una non cultura. Non doveva essere poi, così intelligente, la specie umana, ai primordi: scelse la seconda istanza. Giunta all'oggi, la specie umana, ancora non ha capito il perché si è differenziata dagli altri animali, malgrado le centinaia e centinaia di migliaia d'anni trascorsi da allora, malgrado le spiegazioni di Darwin, così ragionevoli, malgrado il cumulo di sapere acquisito. Faccio parte del genere maschile, quindi sono in grado di accomunarmi nella vergogna con gli altri maschi, di aver addentrato, molto più delle femmine, il percorso accidentato del senso di superiorità, da cui derivano, se non tutti, la gran parte dei difetti della specie umana, causa primaria di ogni efferatezza compiuta nel corso storico dell'umanità. Anche quella di comprarsi in moglie una bambina decenne, spogliarla, stuprarla per il godimento proprio, senza ascoltare le urla di dolore della piccola. Desidererei pensare, a un pensiero di pentimento, in quel maschio, a stupro compiuto ma, sono certo, non ci sia stato, perché intriso di cultura, dettata dal senso di superiorità che, da sempre, pur non essendo Cultura, concede al muscolo di prevaricare il cervello. Quando mai, da maschi, cresceremo in uomini?          

venerdì 18 settembre 2015

Stimo necessario ripubblicare questa lettera, inviata a Papa Francesco il 2/10/2015. Con un breve prologo esplicativo.

Presto, verrà discusso in Senato il progetto di legge, che consentirebbe, venisse approvato, a due persone di medesimo sesso di unirsi civilmente. L'occasione avrebbe dovuto sollevare riflessioni, serie, sulla condizione delle persone omosessuali nella società umana, invece si è sollevato il polverone dei pro e dei contro il progetto Cirinnà. Quindi, reputo opportuno rinnovare l'attenzione sul discrimine, fino a oggi subito,dalle donne e dagli uomini omosessuali, ripubblicando la lettera inviata al Papa. Sicuramente giunta in Vaticano, comprovato dalla ricevuta di ritorno, forse mai arrivata nelle mani di Papa Bergoglio.


Mi appello a Lei, signor Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, perché si faccia carico di cancellare un'ingiustizia, mi riferisco al trattamento riservato a una minoranza, quella delle persone omosessuali. Non vi è dubbio sia la minoranza più osteggiata, e perseguitata, da parte delle Religioni, secondo me, senza ragione alcuna. Nessun motivo, serio, può giustificare la condanna, di queste persone, a una vita in minorità civile. Eppure, da millenni, vengono indicate come danno alla società. Non è serio, appellarsi a presunte condanne divine, presenti nella Bibbia. Il libro, di interessante lettura, contiene un numero elevato di regole assurde, impossibili da accollare a un Essere superiore. Molto più facile pensarle opera umana. Non è serio definire l'omosessualità: vizio. Un vizio si acquisisce se l'oggetto è desiderato, non vedo come un eterosessuale, quindi attratto dal genere opposto, possa cambiare direzione, di propria volontà, verso un suo simile. Non è serio chiedere alle persone omosessuali di correggersi in eterosessuali, è sufficiente rovesciare il ragionamento precedente, per coglierne l'assurdo. Non è serio condannarli alla castità perpetua. La scelta di castità, dipende da un motu proprio, non può essere imposta. Non è serio opporsi alla promulgazione di una Legge, che li difenda da aggressioni e insulti, a causa della loro condizione. Il vivere civile, impone il rispetto, e l'incolumità dell'altrui persona, nessuna esclusa. Se non avviene, come nel caso delle persone omosessuali, è bene intervenga il legislatore. Non è serio ipotizzare una potente lobby gay. Con tutta evidenza inesistente, è però, spesso citata, dagli appartenenti di vere lobby, queste sì, esistenti, ben organizzate dal radicalismo cattolico, in opposizione al riconoscimento di qualsiasi diritto alle persone omosessuali. Non è serio pensare possa dissolversi il matrimonio tradizionale, qualora fosse concessa l'unione civile omosessuale. Un' ubbia, smentita dalle statistiche dei Paesi, dove l'unione fra persone del medesimo sesso, esiste. Non è serio, credere possibile il contagio, dell'omosessualità, da una persona ad altre. L'omosessualità non è malattia patogena, anzi non è nemmeno malattia, come risulta dal parere del consesso mondiale degli psichiatri. Non è serio dichiarare l'omosessualità abominio, che grida vendetta a Dio. Pur da non credente, rifiuto l'idea di un Dio vendicativo e crudele verso proprie creature. Non è stato serio, un'eminente Cardinale, nel dichiarare; "sconfitta per l'umanità", la vittoria del sì, al recente risultato del referendum in Irlanda. Le sconfitte cumulate dall'umanità, sono ben altre. Non è serio, ritenere l'omosessualità curabile, tramite preghiere come terapia. Eppure, molte Diocesi appoggiano questa tesi, favorendo la nascita di pseudo cliniche. Non è serio, discriminare gli omosessuali, a motivo del loro rapporto sterile. La popolazione mondiale rischia il collasso da eccesso di nascite. 7 miliardi e oltre,in continua crescita, fanno della Terra un ammalato terminale. Le risorse naturali, sono al limite, tanto che, un buon terzo degli abitanti, vive in estrema povertà, senza cibo e acqua sufficiente. Non è sommamente serio, infine, bollare l'omosessualità: innaturale, quando, viceversa, è ben presente in Natura, in molte specie animali. E la nostra specie, anche se si tende a ignorarlo, fa parte della sfera animale, quindi, non fa eccezione. Sarebbe serio, invece, soffermarsi, sulla condizione delle persone omosessuali, nelle 74 Nazioni dove vigono leggi penali, che le puniscono con il carcere, addirittura, in sette casi, con la pena di morte. Sarebbe serio fossero, in primis, le alte cariche della Chiesa a spendersi perché vengano cancellate. Per assurdo,invece, proprio quelle alte cariche, hanno recentemente appoggiato i Governi Ugandese e Nigeriano nel reprimere l'omosessualità, applicando pesanti articoli di legge. Appare sorprendente, quel comportamento, in presenza del paragrafo dedicato alle persone omosessuali, nel Catechismo. Lo voglio citare intero: 2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione. Sarò bizzarro ma, il paragrafo, parla di rispetto, compassione e delicatezza. E aggiunge: A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. La mia bizzarria, a questo punto, mi spinge a pensare ipocrita, o il paragrafo, oppure il comportamento di molti Prelati, in particolare quelli a favore di leggi penali per colpire l' omosessualità, ancorché non si voglia pensarle: giuste discriminazioni. Mi si dica però, cosa s'intende per ingiuste, se si ritiene giusto rinchiudere in carcere gli omosessuali, fino al massimo della pena: l'ergastolo, come in Uganda. Sbaglierò ma, sotto il velo del rispetto, compassione e delicatezza, nella galassia cattolica si nasconde una forte omofobia, a prova di ciò, un episodio datato di qualche anno. Su istanza del Governo francese, era stato presentato un documento alle Nazioni Unite, per ottenere, almeno, una moratoria sulla pena di morte per omosessualità. Ebbene, in quell'occasione, il Nunzio presso l'Onu, non avendo diritto di voto, ma solo consultivo, aveva opposto un no, a nome del Vaticano. Voglio credere con l'autorizzazione del Papa, di allora. Parere tutt'ora valido, nessuno si è preso l'onere di correggerlo. Signor Papa Francesco, arrivo alla chiusa. Chi le scrive, ha vissuto cinquant'anni legato ala propria compagna, amata, mai sposata, mai abbandonata, con il gradito frutto di una figlia. La mia sensibilità al problema rappresentato dall'omosessualità, nella vita sociale, era nato nella mia gioventù, in presenza di due episodi, uno in famiglia, l'altro nell'associazionismo cattolico. In famiglia, il fratello della mia nonna materna, a causa della sua omosessualità, dai diciassette anni, alla morte, aveva vissuto all'interno di una clinica privata, messo lì dai famigliari, perché venisse curato. Purtroppo, la cura era consistita in ripetuti elettrochoc. Dall'omosessualità non era guarito, si era ammalato, invece, di perpetua malinconia, con il cervello distrutto. Nell'Azione Cattolica, cui partecipavo, avevo conosciuto, e apprezzato, il delegato giovanile diocesano. La notizia della sua morte, aveva sorpreso tutti, sopratutto per il modo, si era impiccato al soffitto della camera da letto. Il perché, del suicidio, ero venuto a saperlo qualche anno di seguito. Scopertosi omosessuale, innamorato di un coetaneo, aveva chiesto il conforto del suo consigliere spirituale, un sacerdote, anche suo confessore. Nessun conforto, solo condanna, condanna senza remissione. Disperato, aveva visto nel suicidio l'unica via da percorrere. Ero, e non sono più credente, ma non stimi, Papa Francesco, dipenda dai due episodi, il mio non credere, dipende da ragionamenti successivi. Non desidero esporli, il mio è un convincimento e, un convincimento, non è prova. D'altronde, nemmeno la fede, è prova dell'esistenza di Dio. Mi scusi l'ardire di aver rivolto a Lei, Papa Francesco, questa preghiera laica, in favore delle persone omosessuali. Giancarlo Molinari.

Lettera aperta al signor Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco. Seconda parte.

Questo scritto, insieme al primo, dedicato alle persone omosessuali, più un terzo dove raccoglierò le mie conclusioni, mi impegno a inviarle, in cartaceo, alla Sua residenza romana di Santa Marta. 
Desidero affrontare, con Lei, nella speranza di essere ascoltato, un secondo problema: La condizione femminile. Può apparire strano, sia un maschio ad affrontare l'argomento, in quanto la condizione minoritaria delle donne, in ben individuabili territori del Mondo più accentuata, in alcuni addirittura tragica, è responsabilità diretta di noi maschi. Non mi sento un traditore del mio genere, scendendo in campo per correggere l'ingiusta visione dell'altro sesso, sento piuttosto tradimento, alla ragione, pensarmi superiore alle donne. Eppure, trovo pochi alleati nella mia battaglia, che oso pensare anche Sua, perché giusta. Nella precedente lettera, avevo accusato le religioni, di essere colpevoli, secondo me, delle persecuzioni attuate contro le persone omosessuali, estendo l'accusa, anche per la condizione femminile. Anche impiegando le migliori intenzioni, non si riesce a trovare, nei Testi religiosi fondanti, una sola donna protagonista, i ruoli di peso sono demandati, tutti, a protagonisti maschili. Alle donne, vengono riservati i ruoli gregari di moglie, madre, figlia e sorella, nei casi peggiori: schiava o concubina. Non discuto, l'importanza socio-famigliare di madri, mogli, figlie e sorelle, trovo discutibile però, vengano soggette, sempre, all'autorità delle figure maschili. Naturalmente, stimo esecrabile la presenza di episodi di schiavitù e di concubinaggio. 
Non credo ma, anche a un credente, penso sia difficile attribuire a Dio, la volontà di relegare le donne un gradino più in basso, eppure, secondo il Testo Biblico, si potrebbe credere. Trascuro l'episodio della costola di Adamo, necessaria a costruire Eva. Evidentemente un refuso, da parte dell'estensore, Dio non aveva bisogno di un pezzo d'osso per ricordarsi come si costruisce un corpo, tanto più, così diverso dal precedente. Salto all'episodio della cacciata, di Adamo ed Eva, dal Paradiso terrestre. Cito, testualmente, le parole attribuite a Dio, dopo l'episodio del frutto proibito. Genesi 3/16: Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà". Perché mai, a Eva, la pena suppletiva della sudditanza? Non era forse, Adamo, il custode primo della proibizione? Quindi il maggior colpevole? Poteva Dio, per antonomasia, definito di giustizia infinita, commettere un errore di giustizia, così evidente? Penso, non sia difficile, rispondere con un no. Non voglio addentrarmi, in questioni di pelo caprino, quindi non Le domando del come, e con chi, Set e Caino si procurarono una discendenza, per dimostrare il maschilismo della Bibbia è sufficiente l'episodio citato nel capitolo VI della Genesi. 
Sempre testuale: "Quando gli uomini incominciarono a moltiplicarsi sulla Terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero"
Devo far notare che, i figli, sono di Dio, e le figlie, semplici creature di uomini? Devo far notare la dilagante poligamia o, se si vuole, concubinaggio plurimo? E Dio, nel caso, nulla aveva da ridire? Non credo di dover aggiungere, altri episodi della Genesi, ne aggiungerò uno del Levitico, in favore della mia tesi: la Bibbia è un testo scritto da maschi, per di più, all'interno di un periodo, povero di conoscenza. 
Integrale: Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla agli israeliti dicendo:Se una donna sarà rimasta incinta, e darà alla luce un maschio, sarà impura per sette giorni, sarà impura come nel tempo delle sue mestruazioni. L'ottavo giorno si circonciderà il prepuzio del bambino,poi ella resterà ancora trentatré giorni a purificarsi...................omissis, prosegue: Ma se partorisce una femmina, sarà impura due settimane,come durante le sue mestruazioni,resterà 66 giorni a purificarsi del suo sangue........................Per finire:Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o una figlia saranno compiuti,porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio per il peccato. Citazione un po' lunga, ma necessaria per dimostrare come, secondo la Bibbia, partorire una femmina, costi un'impurità doppia del caso di un maschio, non si capisce perché anche il sacrificio in riparazione del peccato, quale peccato? Forse l'essere rimasta incinta? Se così, il maschio non patisce niente? Eppure, pare necessaria l'opera di un maschio per generare figli. Già, però lui non ha necessità di partorire, né subisce perdite di sangue. Mi scuso dell'ironia. Le citazioni estratte dalla Genesi e dal Levitico, non vogliono essere un analisi critica dell'intera Bibbia, benché l'abbia letta per intero, mi ritengo inadatto a simile operazione, ma ritengo di poter affermare che, salvo nel Cantico dei Cantici, la visione della donna è fortemente riduttiva. Si ha necessità di arrivare al Nuovo Testamento, per trovare le donne trattate con rispetto. Nella Predicazione di Gesù, non si coglie una sola parola di disprezzo, nemmeno verso le peccatrici, quando nella Bibbia, invece, tali peccatrici, avrebbero subito la condanna della lapidazione. L'escursus nella Bibbia, era necessario a spiegare perché ritengo colpevoli le tre Religioni Monoteiste di tenere le donne un gradino sotto, in alcuni casi, anche più di un gradino, rispetto all'uomo. Tutte tre, fanno riferimento a Abramo, quindi alle Leggi Bibliche. E' vero che, il Cristianesimo, si ritiene fedele al pensiero di Gesù e alla sua predicazione salvifica, ma è pur vero abbia subito un inciampo, subito dopo la morte del Cristo, con l'avvento di S.Paolo. L'uomo, fornito di forte carisma, intriso di cultura biblica fino al collo, ben presto si impadronì della nuova Dottrina e,in buona parte, stravolse quel pensiero salvifico, riportando le Leggi Mosaiche in primo piano. Da lì, secondo me, derivarono tutte le lotte fra Cristiani, le apostasie, le guerre di religione, le scomuniche reciproche, perché ognuno pensava di possedere la verità, scritta nel Testo biblico, dimenticando Gesù. Mentre l'Ebraismo continuava il suo iter, sempre uguale, di riferimento biblico, nel sesto secolo nasceva la Religione Musulmana, anch'essa con riferimento ad Abramo. Del Corano, conosco solo qualche tratto, meglio conosco i dettami della Sharia, posso quindi giudicare le Leggi Islamiche, una radicalizzazione di Quelle Bibliche. Se nel Cristianesimo, del dopo S.Paolo, la donna riveste un ruolo minore, nel Musulmanesimo è ridotta a poco più del nulla. Un poco più in su, nelle forme del radicalismo Ebraico. Ora verrebbe lungo, in un solo scritto, descrivere, Religione per Religione, la condizione femminile nei secoli passati, e nell'oggi. La storia sociale dei secoli passati, si sa, non si può correggere, quindi , salvo qualche accenno, la trascurerò nel mio terzo scritto, che verrà presto, con la descrizione, seguita dalle mie critiche, sull'attuale visione della donna, nelle tre religioni, e le conseguenze connesse, che ne derivano. Anche in questa occasione, voglia, signor Mario Jorge Bergoglio, Papa Francesco, perdonare il mio ardire d'essermi rivolto a Lei, con questa analisi riduttiva del problema riguardante la condizione femminile. Cercherò di renderla più completa nel seguito. Grazie, Giancarlo Molinari.

giovedì 17 settembre 2015

Compendio alle due lettere, aperte, indirizzate al signor Mario Jorge Bergoglio, Papa Francesco

Egregio signor Mario Jorge Bergoglio, Papa Francesco, Con questo scritto, intendo completare le due parti precedenti, e chiudere gli argomenti trattati. L'accusa alle Religioni, di essere alla base degli atti discriminatori verso le persone omosessuali, e della posizione minoritaria, delle donne, nella società, ha bisogno di una aggiunta. Le Religioni, hanno fondamento nella presenza di un Dio, su questo non ho nulla da obiettare, come nulla, ho da obiettare alle persone credenti, sul loro diritto di credere. Come avevo affermato, da non credente, nulla posso portare a prova dell'inesistenza di Dio, è semplice convincimento, il mio. Ciò non toglie il mio diritto a obiettare sull'autenticità divina delle Sacre Scritture. A meno di credere nel creazionismo, con l'avvento dell'intero Universo, pochi millenni fa, la presenza dell'uomo sulla Terra, nella variante Homo Sapiens è stimata, dagli antropologi, in 200.000 anni circa. Quella delle civiltà evoluta, con la nascita di agglomerati urbani, in circa 10.000. I primi caratteri scritti (geroglifici o cuneiformi) da 5000 a 6000. Nella storia umana: ieri, quindi. I Testi Sacri, non si sottraggono a questa scala, perciò sono di non troppo lontana stesura, la prova sta, anche nella forma, temporale, dei verbi. Sia nella Genesi, quanto nel Levitico, sono tutti al perfetto a significare che, l'estensore, si riferisce al lontano passato, come raccontasse eventi antichissimi. Vada per la Genesi nella parte della creazione dell'Universo, certamente tempi più che antichissimi, considerato l'età dell'evento (Miliardi d'anni). Ma il seguito? E il Levitico? Il levitico non può essere riferito a tempi antichissimi, se si vuole credere all'Esodo, evidentemente contemporaneo a Mosè e suo fratello Aronne stimato, dagli studiosi della Bibbia, un evento di circa 5.000 antecedente la nascita di Gesù. Si potrebbe parlare all'infinito sulla storicità della Bibbia, sull'esistenza dei Patriarchi, dello stesso Mosè ed Abramo, senza conciliare i diversi pareri, però una cosa è certa: il racconto biblico è opera maschile, ed essendo opera maschile, gli estensori, o l'estensore, hanno portato acqua al mulino dei maschi. Perché la Bibbia, sia nella storia, quanto nelle regole, è un trattato di profondo maschilismo. Non l'origine del maschilismo però, solo l'accentuazione dell'esistente, perché deve essere nato istintuale,  un difetto d'origine giustificato dalla forza fisica, che ha fatto credere, al maschio primordiale, di sentirsi autorizzato a dominare la femmina. Purtroppo, questo recesso antico, non si è mai, cancellato del tutto, nonostante la stima del peso, di una persona, sia passato dai muscoli alle capacità intellettive, da un po'. Anche solo questa ragione, sarebbe sufficiente a dover correggere il tiro dei Testi Sacri, ma ve n'è un altra di ordine morale: il genere femminile, nel corso della storia umana, solo raramente ha partecipato, in parte attiva, all'infinità di azioni efferate, compiute dal genere maschile, mentre, al contrario, quasi sempre, ha rappresentato la vittima. Succede ancora oggi. Sia nei tempi lontani, nei recenti, ma anche nell'attuale, il corpo femminile è considerato bottino del vincitore, se ne ha esempio in tutti i conflitti armati, ma anche nei conflitti sociali, come succede in India dove, le donne dalit, considerate; un nulla, per motivi di casta (recesso religioso) subiscono stupri collettivi. Certo, la Giustizia punisce gli stupri in tutte le Nazioni, seppure in maniera differente, ma non estirpa dal pensiero maschile il senso di superiorità e il correlato diritto del possesso, vero motivo alla base delle aggressioni. Spesso, in più, la colpa viene attribuita alla vittima, troppo bella, troppo svestita, quindi irresistibilmente provocante. Dov'è quindi, la tanto decantata superiorità maschile, anche intellettuale, come molti sostengono, se l'uomo non sa resistere alla vista di un corpo femminile, senza violarlo? D'accordo, non succede a tutto l'universo maschile, però in situazioni di vita normale perché, in occasione di una guerra, si rovescia il numero, solo in pochi si conducono con dignità. Fosse un comportamento reciproco, la partita femmine-maschio si chiuderebbe in pari, ma rarissimamente, le donne prevaricano l'uomo nel medesimo modo. In molti Paesi musulmani, l'uomo arriva all'eccesso. Interpretando il Corano (quindi anche il Testo Biblico, sua base) in senso addirittura restrittivo, il corpo della donna, è considerato, in sé, quasi un peccato e, la mente femminile, incapace di crescere. Di qui, l'obbligo a coprirsi, l'impedimento allo studio e all'accesso a qualsiasi attività professionale, riservando alle donne solo il compito di figlia, sorella, moglie, concubina e, naturalmente, corpo da godere. Perfino nel ruolo di madre, subisce limitazioni: non può mettere becco nell'educazione dei figli.
 Non immagino come, nei colloqui inter religiosi, ciò possa essere conciliato con la Religione Cristiana, anche dalla parte più conservatrice dei credenti . Ma questo esula dal mio possibile, il mio possibile è rivolgerLe la preghiera di portare, alle donne, pari dignità con l'uomo, a me piccola voce: impresa impossibile, quindi mi appello a Lei, autorevole voce. 
La questione riguardante le persone omosessuali, pur differente ha, pur sempre, una dipendenza comune: il maschilismo. La visione maschilista, vede nell'omosessuale, maschio, un traditore del proprio genere, dell'omosessuale femmina, non concepisce il rifiuto a concedersi, un affronto inconcepibile per chi stima essere, l'alfa e l'omega del creato. Questo, insieme alle condanne religiose, e non altro, rende la vita, agli omosessuali, difficile.
 La propensione omosessuale si rivela, al soggetto, per lo più a cavallo fra l'infanzia e l'adolescenza, quando le pulsioni ormoniche iniziano ad agire sulla sessualità, circa gli undici anni. Improvvisamente, una ragazzina, o un ragazzino, si accorge di essere attirata/o da un proprio simile, non sa bene cosa significhi ma, dai discorsi tenuti in famiglia, a scuola o dagli amici/e, conosce già lo stigma, riprovevole, destinato al diverso. Avrebbe bisogno di confidarsi, per essere chiarito, compreso, ma, i discorsi sopra citati, lo frenano, per cui si chiude, incomincia a non sentirsi fuori norma, ed ha inizio una sofferenza intima, talvolta insostenibile. Il percorso di crescita, sia nella femmina quanto nel maschio omosessuale, vorrà uno sforzo doppio: in primo, deve riuscire ad accettarsi, operazione non facile se, l'ambiente circostante, è ostile, sopratutto quello famigliare. In seconda istanza, è obbligato a superare i pregiudizi altrui e gli eventuali dileggi e insulti, non solo dei coetanei, ma di buona parte della società adulta. Talvolta, questa condizione di vita, può apparire insostenibile, una specie d'inferno in terra, e pensare di togliersi di mezzo, diventa facile soluzione, sopratutto nella fase adolescenziale, la più delicata. Già molto difficile, la vita di una persona omosessuale, nelle Nazioni dove non è perseguita in termini di legge, diventa tragica nei Paesi dove è considerata reato, oppure dove l'omofobia è molto marcata.
Se la Legge delle 7 Nazioni, che prevedono la pena di morte, si può tranquillamente definire: crimine contro l'umanità, quelle delle altre 67 Nazioni, che portano al carcere, ai lavori forzati, alle pene corporali, non vanno molto distanti dalla medesima conclusione perché, sovente, si chiudono in anticipo, con la morte del condannato. Ignoro se sia al corrente, Papa Francesco, del trattamento riservato, agli omosessuali maschi, da parte degli altri detenuti,  perciò lo illustro. ( Le femmine, dalle altre detenute, subiscono pochi soprusi)
Nelle sezioni maschili delle carceri, in qualsiasi Paese, l'omosessuale, da soggetto diventa oggetto e, da oggetto, viene trattato. Subito, all'arrivo in carcere, i detenuti li pesano. Gli anziani, gli sgraziati, i non appetibili vengono destinati alle botte e ai servizi più umili, i ragazzi, vengono divisi in due categorie, quelli da destinare a tutti, e quelli disputati per farne mogli, i più belli, letteralmente comprati, o pretesi, dai detenuti più influenti, o ricchi. Alcuni, dei destinati a tutti, si ribellano, e vengono convinti a botte, talvolta letteralmente linciati.  
Mi spiace dover citare questi casi, ma è necessario perché, i linciaggi di persone omosessuali, femmine e maschi, non hanno l'eccezione della sola galera, avvengono, spesso, anche fuori dalle carceri. Non esistono numeri ufficiali, perché solo nei casi di persone note, coinvolte, la notizia rimane ignorata. Cito la stima ufficiosa: 1384 l'hanno passato. Ma è un numero al ribasso, come è al ribasso il numero dei suicidi e delle aggressioni a causa d'omofobia. Altre conseguenze sono: la cacciata da casa, i ricoveri in cliniche specializzate, dove non si cura nulla, la prostituzione obbligata, perché non si sa come sostenersi, gli stupri.
Concludo, con un rimprovero, personale, a tutti gli uomini di Religione, che esprimono giudizi sommari sulle persone omosessuali: "non avete il diritto di giudicare ciò che non comprendete, per due motivi, il primo arriva da Gesù: NON GIUDICATE, SE NON VOLETE ESSERE GIUDICATI, il secondo arriva da me, non credente, in minuscolo, per modestia: Mi sento più cristiano di voi, perché non giudico, cerco solo di comprendere.  .
 Signor Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, so di aver abusato della Sua Pazienza, voglia scusarmi. Grazie Giancarlo Molinari.   

martedì 15 settembre 2015

Giorni fa avevo scritto del fantasma "Teoria gender" Dopo accurata ricerca: confermo. Si tratta proprio di un fantasma. Leggete sotto, l'articolo è pubblicato sul sito: www.lascuoladellemamme.net

Quando comincia la questione gender?
Tutto comincia un paio d'anni fa, mentre da più parti si comincia a parlare dell'importanza di educare ai sentimenti e contrastare gli stereotipi di genere (anche per contrastare la violenza contro le donne e il bullismo, compreso quello omofobico) si comincia a creare la voce di una certa ideologia gender che vorrebbe negare le differenze uomo-donna. Poi con i mesi questa ideologia gender, che in realtà non esiste, viene "arricchita" di contenuti sempre più spaventosi.

C'è un equivoco ?
Sì, c'è un equivoco ma appositamente creato. L'ideologia gender non esiste.

Chi ha messo in piedi questa teoria?
Alcune associazioni di stampo cattolico ultraconservatore, come Manif pour tous Italia (le Sentinelle in Piedi), Pro Vita Onlus, Age, Agesc, Giuristi per la vita e Movimento per la Vita per una sana educazione sessuale a scuola. Secondo queste associazioni e le persone che ne fanno parte esiste una teoria del Gender, un'ideologia del Gender e quindi un’educazione Gender. Secondo coloro che l'hanno inventata l'ideologia gender dovrebbe spiegare a bambini e bambine, ad esempio, che ognuno di noi può scegliersi il sesso, insegnare ai bimbi e bimbe dai tre anni in su a masturbarsi, fare in modo che si tocchino e altre mostruosità che mi sento pure a disagio a raccontare, talmente sono assurde, volgari, sbagliate. E che sono tra l'altro la dimostrazione migliore dell'importanza di fare educazione al genere, per evitare che crescano adulti con tali menti contorte da inventare queste cose.

Come comincia tutto?
L'inizio è in sordina, poi via via il vociare aumenta, fino a culminare nella giornata romana del 20 giugno scorso, organizzata da associazioni quali quelle sopra menzionate e il neonato movimento Difendiamoinostrifigli. È giusto dire che diverse associazioni cattoliche non oltranziste non hanno aderito. Hanno aderito invece alcune associazioni islamiche. Tutti uniti con l'hashtag Difendiamoinostrifigli, per difendere la "famiglia tradizionale". Che poi non si capisce neanche bene quale sia secondo loro la famiglia da difendere: ne fanno parte le famiglie adottive? E quelle allargate? E i genitori single? E i divorziati?

C'è qualcosa di vero nella teoria gender?
Nella teoria gender non c'è nulla di vero, la parola gender fa riferimento ai gender studies anglosassoni che studiano i significati socio-culturali della sessualità e dell'identità di genere.
Gender è la parola inglese per “genere” inteso come genere sessuale. Da circa trent’anni la parola è associata appunto ai gender studies che in italiano vengono chiamati studi di genere. Questi studi mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui ad un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti dei ruoli specifici non strettamente legati alle caratteristiche sessuali (ad esempio perché le donne guadagnano meno degli uomini o perché certe professioni sono solo maschili ecc). Questi studi non hanno mai prodotto una “teoria unificata” ma sono un insieme di singole ricerche e modelli scientifici; poi, recentissimamente, qualcuno ha cominciato a dire che invece ci sarebbe stata una teoria unitaria, assolutamente inventata.

Perché usano la parola gender?
In realtà io credo che la parola gender sia piaciuta perché in qualche modo può spaventare più della parola italiana genere. Ma niente di quello che queste persone vogliono far credere è vero: nessuno vuole insegnare ai bambini a masturbarsi o a toccarsi, nessuno vuole insegnare che esistono 49 tipi di sesso (come mi è stato detto!)...

Sì, ma allora come è nata la storiella della fantomatica ideologia Gender?
È tutto merito dell’opera di convincimento messa in atto dal Pontificio Consiglio per la Famiglia che già da diversi anni ha iniziato a diffondere l’idea dell’esistenza di un’ideologia «che nega l'importanza della differenza dei sessi e favorisce l'esercizio sterile e ludico della sessualità. Si arriva a considerare la famiglia un residuo storico destinato a scomparire in un prossimo futuro». Nessuno tra coloro che sostengono l'importanza dell'educazione ala differenza è d'accordo con queste affermazioni, nessuno nega la differenza tra i sessi, nessuno vuole la scomparsa dell'istituto della famiglia. Famiglia che comunque è in evoluzione, basti pensare al passaggio dalle famiglie patriarcali di un po' di decenni fa alla famiglia nucleare e ai cambiamenti intervenuti sia nel campo sociale che legislativo.

Ma allora perché hanno avuto bisogno di inventare una cosa così spaventosa?
Perché desiderano contrastare qualcos'altro che possiamo definire come educazione al genere o educazione alla differenza, e che dovrebbe comprendere anche l'educazione emotiva e sentimentale, la lotta al bullismo e agli stereotipi di genere. Ovvero per esempio non vogliono che si spieghi ai bambini e alle bambine che non esistono ruoli di genere prestabiliti, il che non vuol dire che un bambino può scegliere di diventare una bambina, ma semplicemente che un bambino può desiderare di fare il ballerino o una bambina la calciatrice, che un papà può cambiare un pannolino o la mamma può riparare un rubinetto o andare a mangiare una pizza con le amiche! O che un bambino può piangere senza essere considerato una femminuccia o che una bimba può scegliere di non essere abbracciata da un compagno di scuola troppo irruento. Perché è da piccoli che si contrasta la violenza di genere, insegnando loro a rispettare se stessi (e le proprie emozioni) e gli altri.

E perché c'è chi non è d'accordo?
Per due motivi secondo me. Il primo è che nel contrasto al bullismo c'è anche il contrasto al bullismo omofobico e queste persone sono omofobe. Però siccome non hanno il coraggio di dire che non desiderano che venga spiegato ai bambini/e che non c'è nulla di male nell'omosessualità allora cambiano le carte in tavola e fanno credere che si voglia spiegare ai bambini e alle bambine che chiunque deve decidere di che sesso essere. Chiaro l'imbroglio?
L'altro motivo è che si tratta comunque di persone ultraconservatrici quindi la loro idea della famiglia è il padre che lavora e comanda e la mamma che fa figli, faccende di casa e ubbidisce. Quindi non gli sta bene il rovesciare gli stereotipi di genere, non gli sta bene spiegare che non è la donna che deve difendersi dalla violenza non uscendo di casa o coprendosi ma l'uomo che deve imparare il rispetto! Basti pensare che tra i guru del Family Day c'è la giornalista Costanza Miriano che ha scritto un libro dal titolo Sposati e sii sottomessa.

E quindi, cosa fanno queste persone?
E allora, non volendo dire "siamo omofobi, siamo contro le pari opportunità, non vogliamo prevenire la violenza di genere perché basta che le donne stiano al loro posto", perchè se dicessero così avrebbero pochissimo seguito, si sono inventati la teoria gender. Si sono resi conto che il nemico che loro vogliono combattere non era poi tanto terribile e quindi hanno trasformato il nemico, rendendolo più cattivo, più brutto, più nero (e qui mi verrebbe voglia di riflettere su dove abbiano preso l'idea, il mio primo pensiero va alle campagne colonialiste del fascismo, o a quelle contro gli ebrei). E sono stati furbi, inutile negarlo, perché pochissimi gli avrebbero dato retta se avessero contrastato la vera educazione alla differenza. Invece inventando un nemico cattivo diventa facile inventare cose sempre più terribili e spararle nell'etere con facebook, twitter, whatsapp... sfruttando il fatto che purtroppo siamo così abituati a diffondere bufale che neanche ci chiediamo più se lo siano, prima di inoltrare. Oppure organizzare incontri come quello pubblicizzato dal volantino (allegato).
Cose già viste ai tempi del referendum sulla procreazione assistita, quando le stesse associazioni si opponevano alla procreazione assistita... in difesa dei bambini... bambini di cui di fatto loro impedivano la nascita. Si dicevano per la vita ma impedivano di fatto a bambini di nascere, oppure manipolavano le cose facendo credere che gli aspiranti genitori facessero procreazione assistita per scegliere il sesso o i caratteri genetici!!!

È vero che anche Papa Francesco sostiene la teoria gender?
Papa Francesco ha affermato che la teoria gender mira a cancellare la differenza sessuale. Però siccome nessuna tra le associazioni che fanno educazione al genere sostiene questo, beh, anche il Papa è caduto nel tranello perché questa frase è assolutamente falsa. Nessuno vuole cancellare la differenza sessuale. Come ha precisato la diocesi di Padova.

Perché adesso l'accanimento nel far circolare queste bufale aumenta?
Adesso, mentre ci si prepara al nuovo anno scolastico, anche queste persone si preparano ad attualizzare le loro bugie, attaccandosi al comma 16 dell'art. 1 della legge 107 del 13/07/2015 detta La buona scuola. In realtà quest'articolo si limita a prevedere: "Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni".
In realtà questo comma non dice quasi nulla, ben altro avrebbe dovuto sostenere perché l'educazione alla parità, alla non discriminazione, all'educazione sentimentale e magari anche sessuale (cui qui neanche si accenna) entrasse veramente di diritto nella scuola. Si tratta solo di un larvato incoraggiamento alle insegnanti che avranno voglia di fare tutto da sole. Attenzione però, dovranno chiedere, in base alla circolare 4321, il consenso informato, anche per leggere a bambini e bambine il racconto che parla di una bambina che vuol fare l'ingegnera! Come se la scuola dovesse chiedere il permesso ai genitori per parlare di razzismo o della shoa o di disabilità...
Giusto poi per aumentare la confusione gli stessi signori hanno tirato in ballo anche il Patto di corresponsabilità, con cui la scuola chiederebbe l'autorizzazione per gli inesistenti corsi gender. Altra falsità, il patto di corresponsabilità ha tutt'altro scopo, in quanto attiene alle norme di comportamento insegnanti-studenti e non ai programmi.
Oppure circolano voci di raccolte firme per eliminare il gender... ma come si può eliminare qualcosa che non esiste? Sarebbe tutto molto ridicolo se non fosse estremamente pericoloso.

Cosa possiamo fare nel frattempo?
Non arrenderci, pubblicare bei libri, organizzare attività e laboratori, mettere insieme le forze come si fa con il meeting romano Educare alle differenze. E continuare a parlare, spiegare, interrompere le catene e fornire informazioni corrette... instancabilmente per spiegare che il gender è una bufala.
Donatella Caione, autrice di questo blog 


Il volantino promuove uno dei tanti incontri sul gender organizzati in queste settimane. Parla da sè il linguaggio sgrammaticato e confuso.

lunedì 14 settembre 2015

Avviso, con invito a cancellarsi dalla mia pagina Facebook.

Ho in lista 167 amicizie. Di alcuni conosco molto ma, della maggior parte, ignoro quasi tutto. Oggi desidero conoscere qualcosa in più, cioè se, fra i 167, ne esiste qualcuno indifferente, o peggio contento, di tante morti in mare. Naturalmente, mi riferisco alle persone in fuga da guerre miseria e fame. Oggi, un ennesimo gommone, sovraccarico per necessità, in quanto comprarne due, era fuori delle possibilità finanziare, di chi si era dovuto accontentare di un singolo, affondando, ha provocato la morte, oltre gli adulti, di 15 bambini(il sesso non conta, un bambino o bambina non fa differenza. Ora, ci fosse qualcuno, fra le mie amicizie, d'accordo con Matteo Salvini, oppure la Giorgia Meloni o simili zecche, è pregato, prima di essere cancellato da me, cosa finora mai fatta, di autocancellarsi immediatamente.

Posticipo.

Mi scuso con le persone, in attesa di leggere la lettera aperta, diretta a Papa Francesco. Essendo di argomento complesso, sono obbligato a posticipare, di uno o due giorni, la pubblicazione. Grazie

Secondo invito.

Chi desidera partecipare a discussioni, con più voci a sostenere diverse opinioni, per facilitare lo scambio di punti di vista plurimi, può, se lo vuole, iscriversi al blog, onde evitare la macchinosità del procedere separati. Grazie.

INVITO.

Ogni persona nutre opinioni proprie, talvolta giuste, ma anche frutto di errore, l'unico modo per affermarle o correggerle è il confronto, quindi invito chi visita il blog a discutere le mie, se le ritiene sbagliate, proponendo le sue. Non mi offenderò qualora la critica fosse aspra, né, spero, si offenderà l'eventuale interlocutore se, a mia volta, sarò obbligato a essere aspro con lui. Grazie.

domenica 13 settembre 2015

Il limite della decenza, è stato superato, di molto. Il limite della mia rabbia, mista a delusione, ha superato la mia possibilità di contenerlo in parole educate. Quindi, non ci si stupisca, se mi lascerò andare a un discorso offensivo.

Parlo della questione migranti. La spietatezza, nell'accoglierli a manganellate, in Macedonia, da parte dei Corpi di Polizia anti sommosse, le gabbie sub umane in Ungheria, il gettare pane dai camion, simile alla distribuzione di cibo a una massa di porci, ancora in Ungheria, il rifiuto di vari Paesi a dare una mano agli altri nell'accoglienza, sommato ai deliranti discorsi dei difensori, supposti, del nostro vivere cristianamente, Orban dixit, mi fanno pensare, con indulgenza, al califfo Bachr Al Bagdadi. Altro che: società cristiana da difendere, altro che: vogliamo conservare i nostri valori democratici, da quello che si vede, è il risorgere dello spirito nazista. Non ci sto, a condividere la mia vita in una società di immondi insetti succhia sangue, molto inferiori rispetto alle zecche, ai tafani e alle tenie intestinali. Almeno quelle, fanno il loro mestiere naturale, mentre le zecche, le tenie e i tafani umani, si rotolano contente, nella loro vigliaccheria, da quattro anni. Data da quattro anni, infatti, il conflitto fra il vivere civile e il ritorno ai tempi bui delle guerre di religione. Sarà un pretesto ma, il nascere del califfato, si veste di ragioni d'origine religiosa. Pretesto o non, è stato libero di diffondersi. Era necessario fermarlo subito, ma non si è fatto con il timore di mandare, in loco, i nostri eserciti, quindi con il rischio di contare morti fra i nostri militari. Ora, solo ora, si adombra la necessità, un po' tardi, mi pare, perché, nel frattempo, i morti delle popolazioni del Medio Oriente e in Africa, si contano in più di 300.000, senza contare la messa in schiavitù di migliaia di donne Yazide, schiavitù sessuale, per essere chiari. Non abbastanza per intervenire? Pare di no. Allora che si fa? Da ciò che si vede, la frustrazione, vigliacca, di non saper intervenire, si sfoga sui migranti, con una violenza degna degli inferi. I diavoli siamo noi, quindi.        

sabato 12 settembre 2015

Zavorra. Blog nato con il preciso scopo di emancipare a valore tutte le categorie di persone considerate zavorra nella società dei presunti migliori. Non gradiranno leggermi i maschilisti, i falsi profeti portatori di false religioni, ogni individuo, convinto di essere superiore al prossimo, i politici faziosi, razzisti in cerca di facili consensi e voti, infine non gradiranno leggermi i fanatici religiosi, cattolici, cristiano-protestanti, islamici, induisti. Addirittura mi odieranno gli invasati del nuovo islamismo crudele. Detesto queste categorie, perciò si rassegnino a non digerire miei scritti.  ZAVORRA brutocassio.blogspot.com




Commento della lettrice Laura Dagnino, in occasione dell'ultima presentazione, cui non poteva partecipare

In bocca al lupo per oggi!! ... Già da Milano è complicato spostarmi, dal Trentino è peggio! Ma avrai il mio incoraggiamento a distanza! Il tuo libro è bellissimo...io mi sono persa, ammirata, immaginando tutti i dettagli e le sfumature che sei in grado di creare, di far vedere. Hai avuto la capacità di trasmettere tante emozioni... Non tutte positive, ma questa è la vita ed è giusto parlare anche di realtà così "lontane" da noi, ma nel tuo libro così vicine, perché mi sembrava di viverle in prima persona... Prima o poi, quando sarà ancora nel l'adolescenza, ma sicuramente non ora, lo farò leggere anche a Greta: forse rifletterà su tanti valori: impegno, coraggio, entusiasmo, ostinazione a non arrendersi di fronte a pericoli e difficoltà.http://www.arpeggiolibero.com/lista-categorie/thriller/la-borsa-da-viaggio-blu.html

giovedì 10 settembre 2015

Secondo sui DIRITTI.

 Analizzare i pensieri di chi si oppone a riconoscere i diritti altrui, non è difficile, è come raccogliere funghi nel sottobosco scegliendo esclusivamente i tossici, notoriamente maggioranza. Per fortuna, anche se non sono pochi, gli oppositori non sono maggioranza. Il pericolo però, lo diventino, deve essere prevenuto, sia con il ragionamento, sia con l'arma dell'ironia, niente ammazza più del ridicolo. Ieri e ieri l'altro, aveva impazzato sui media e su tutti i canali internet, il filmato con la giornalista ungherese, intenta a scalciare e sgambettare i profughi siriani. La povera donna non poteva ignorare di essere circondata da operatori televisivi di altre nazionalità, che la stavano filmando. A parte il biasimo ricevuto coram populo, in tutto il Mondo, altro risultato non aveva ottenuto che di farsi licenziare dalla testata televisiva, sua datrice di lavoro. Non meno ridicolo, è l'atteggiamento dei Governi dell'est Europa: Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Polonia. Non trovando qualcosa di più serio, per opporsi al flusso dei migranti siriani, hanno evocato un timore antico: l'invasione islamica. Più o meno un: "oh mamma li Turchi", come ai tempi di Vlad l'impalatore. Un pericolo inesistente, nemmeno si riversasse in Europa l'intera popolazione siriana, ancora presente sul territorio, circa otto milioni,  poco più del 1% degli abitanti nell'Unione, senza contare che, nel numero, sono presenti anche i cristiani. Altrettanto ridicola, l'affermazione di voler preservare i nostri valori di democrazia, solidarietà e diritti umani e, allo stesso tempo, rifiutare di estenderli a chi cerca democrazia, solidarietà e diritti umani. Una bella contraddizione Purtroppo, questa tendenza a rinchiudersi è contagiosa, la crescita di formazioni politiche xenofobo-populiste si verifica in tutti i Paesi europei. Una seconda volta: purtroppo, i partiti della destra, per difendersi da un possibile taglio di consensi, tende a radicalizzare la propria posizione scendendo ancora più a destra, come è successo in Danimarca e, in parte, anche in Gran Bretagna. Stupisce, di questi partiti, l'affermarsi: liberali, il liberalismo è sempre stato pronto a concedere diritti, a chi non li possiede  ancora. Lo so per certo, la mia formazione politica giovanile, aveva ricevuto l'impronta degli autentici liberali: Piero Calamandrei, Alessandro Galante Garrone, Norberto Bobbio, un'impronta indelebile, come è indelebile il loro insegnamento: ognuno deve ottenere diritti al pari di tutti, nessuno escluso. Dell'Europa, scendo al sud, in Italia. Anche nel mio Paese, alcune formazioni politiche, si oppongono al riconoscimento dei diritti, perfino dei fondamentali. Mascherando la loro opposizione, all'arrivo dei migranti, dietro il pretesto: prima gli Italiani, sfornano falsissime descrizioni sul comportamento dei rifugiati. Nessuno nega la possibilità di presenze criminali, ma fare di tutta l'erba un fascio a causa di isolati episodi, seppur gravi, è psicologicamente disonesto perché la vera ragione: è voler  mascherare le proprie fobie verso il diverso. Appunto la fobia verso il diverso, mi fa toccare l'argomento ultimo: i diritti civili dovuti agli omosessuali. Se di ridicolo ci si può vestire in molte maniere, chi si oppone al riconoscimento di questi diritti ha scelto il più adatto: dovesse concedersi l'unione civile a persone dello stesso sesso, si distruggerebbe il matrimonio tradizionale. Ridicolissimo. Chissà come mai, nel primo Paese europeo a istituire il matrimonio omosessuale: l'Olanda, il tasso di natalità è il più alto d'Europa. Non sembra inoltre che, in Spagna Portogallo, Francia, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, si sia verificato qualche passaggio da matrimonio etero a matrimonio omo. Eppure, in quelle Nazioni, due persone dello stesso sesso possono sposarsi.
Chiudo. Alla base di ogni negazione di diritti, non vi sono altri argomenti, che la fobia generata da puro pregiudizio. Mi si perdoni la lunghezza del post, grazie.           

mercoledì 9 settembre 2015

DIRITTI, spettano a tutti?

In questi giorni, sentire parlare di Diritti, fa venire l'orticaria a molte, forse moltissime persone.
I diritti, per principio di giustizia devono essere dati a tutti. Parlo dei diritti fondamentali da riconoscere alla persona umana, non il diritto di comportarsi a danno d'altri. Ora, a danno d'altri, si muovono persone dai diritti ormai acquisiti. Il primo diritto, da riconoscere a ognuno, è di poter vivere la propria vita, senza rischiare di perderla, prima del tempo. Altri diritti fondamentali sono: l'accesso al cibo, all'istruzione, al lavoro. Un diritto non scritto ma, secondo me, altrettanto fondamentale, è quello di non essere discriminato per la propria condizione personale: povertà, colore epiteliale, credo religioso, tendenza sessuale diversa. Esistono anche diritti minori ma, li trascurerò, in questo scritto, perché il discorso si farebbe troppo lungo.
Prendo quindi, in considerazione, i maggiori partendo dal primo. Non è necessario citare tutti i territori dell'orbe terracqueo, per sapere dove, il diritto di non rischiare la vita anzitempo, si verifica. Sono sotto l'occhio di ognuno e, a contarli sulle dita, non è sufficiente un quadrumane. Cosa fanno i residenti in quei luoghi? Se possono fuggono. Dove? Dove pensano di rischiare, meno, il ricevere un colpo in testa o di essere sgozzati. E' il caso dei siriani, dei pakistani Balochi, ma non solo, perché, in Pakistan, agiscono i Talebani, in procinto di affigliarsi al califfato del Is. Altri conflitti si verificano nell'Africa sub sahariana e, in Asia nel tutt'altro pacificato Afganistan. Senza contare i conflitti sotto traccia del Corno d'Africa.     
Il secondo diritto: cibo, istruzione, lavoro, coinvolge milioni di persone, per lo più residenti nelle zone rurali africane e asiatiche. Anche queste persone, hanno il diritto di migrare dove cibo, acqua, istruzione e lavoro, ha migliori possibilità di esserci. 
Il diritto a non essere discriminati lascia su terreno miliardi e, colpevoli della strage, siamo tutti. Noi, indo-europei, diamo minor valore a chi veste pelle differente dalla nostra. Asiatici di pelle chiara-giallino vedono nelle pelli più scure un crisma d'inferiorità. Ma per la legge di contrappasso, adesso, si sta rovesciando il parere degli scuri verso i chiari. Altre vittime stese a terra, sono provocate dai conflitti religiosi, i credenti dell'una, se va bene, si limitano a guardare per storto, quelli dell'altra. Purtroppo, però, sono casi non diffusi dappertutto, Vabbè, le uccisioni dell'infedele, nei secoli passati, erano piuttosto frequenti, ma oggi, si dovrebbe essere cresciuti a maggior, reciproca, tolleranza, invece.............. Invece, ogni anno, le uccisioni a causa di fede religiosa differente, sommano parecchie migliaia di morti.
In ultimo, una categoria minoritaria di persone: gli omosessuali, patiscono sia della mancanza dei diritti primari, sia di una diffusa discriminazione nella maggioranza delle Nazioni, fra cui l'Italia. 
Chi si oppone a che tutti, accedano ai diritti, e al diritto di non essere discriminati? Di solito sono persone non discriminate e con tutti i diritti regolarmente concessi. A queste persone, non si deve concedere di diffondere i propri sentimenti negativi, si deve rispondere, colpo su colpo, al loro negare ad altri, ciò che già possiedono. Io lo faccio e lo farò.         

lunedì 7 settembre 2015

TEORIA GENDER; CHE MAI SARA'?

Circola un fantasma nelle scuole, ha forma di circolare esterna, perché giunge da chissà chi. Invita i genitori a diffidare della "teoria gender" anche questa un fantasma, la teoria gender non esiste, ma come tutti i fantasmi spaventa i creduloni. Domani proverò a evocarla, magari con il tavolino trepiede, chissà forse riuscirò a capire da dove arriva.

domenica 6 settembre 2015

La recensione
di Paola Vergari
La borsa da viaggio blu

Straordinario,  unico, ti fa innamorare ad ogni pagina.  Ti innamori della montagna che scali insieme a lui, ti innamori della sua ingenuità, della sua profonda fede in un mondo giusto,  delle sue passioni; poi inizia il viaggio in luoghi non proprio conosciuti se non da cronache tv, cammini con lui per i vicoli e ti siedi a cena insieme,  è come esserci davvero per come riesce a fare pennellate d'autore.  Lo stile è schietto, pulito e fresco,  ti trascina nel vortice dell'avventura con maestria. Tocca un tema scottante, attuale, di cui si parla poco perché fa male pensarci. La fine è bella, profonda,  tagliente, ti lascia l'amaro ma anche un filo di speranza.  La montagna,  quella vera, alta, invincibile e protagonista silenziosa, è lei che può colmare il dolore, con la sua bellezza cruda come la vita, riuscirà a ridare la forza per ricominciare e dare un senso a ciò che forse non ne ha mai avuto.  Questo giovane autore, avrà ancora da raccontare,  è bene seguirlo, non perderlo di vista, regalerà alle anime lettrici ancora forti emozioni. 

La signora Paola Vergari, quando aveva scritto la recensione sopra, non mi conosceva, né conosceva la mia età, tutt'altro che giovanile, per questo, scambiandomi per un ragazzo esordiente, mi aveva qualificato: "giovane autore". Più dei complimenti per il mio scritto, ho apprezzato molto il fatto che, almeno virtualmente, la signora Vergari mi aveva fatto ringiovanire di molti decenni. 

Inserisco le prime 56 pagine del mio libro: LA BORSA DA VIAGGIO BLU. Una storia nata per caso durante un periodo di convalescenza. Chi avrà la pazienza e la curiosità di leggere, sarà in grado di cogliere la trama, vissuta da un ragazzo di diciannove anni. Nel caso fosse piaciuto l'incipit, si può acquistare il volume, in cartaceo, sul sito www.arpeggiolibero.com ed avrà il 20% di sconto sul prezzo di copertina,. Buona lettura cliccando il link qui sotto.

https://drive.google.com/file/d/0B0BkMTCc05EsM21MZWEtYmdrbm8/view?usp=sharing

sabato 5 settembre 2015

Due bambini, due vittime, una città: Kobane.

Ieri, con la mente, ero in viaggio verso Kobane, la cittadina al confine fra Siria e Turchia.
Di Kobana, mi ero occupato, tempo fa, quando pareva dover cadere nelle mani del Isis, da un momento all'altro. Idealmente, combattevo insieme ai Peshmerga ed alle meravigliose, coraggiose donne, che li fiancheggiavano. Fra queste, ne avevo due come Idolo. Entrambe, si erano dato la morte, piuttosto di cadere in mano ai fanatici, una, riservando a sé l'ultimo proiettile del suo Kalasnikov, la seconda con una granata fatta esplodere in mano. Da ieri, ho aggiunto due altri idoli da esporre sul mio altare laico, i fratellini curdi annegati a pochi metri dalla costa turca.Provenivano da Kobane, insieme a mamma e papà, cercavano di sfuggire la guerra e l'alta possibilità di morire per mano del Isis. Invece hanno trovato la morte dove cercavano la vita. Ho provato a immaginarmi il loro ultimo minuto quando, insieme all'aria, incominciava ad entrare nei polmoni, acqua marina. Erano inconsapevoli, forse, di cosa gli stava succedendo, ma il terrore sì, lo dovevano provare. In quel minuto, avranno tentato di urlare al soccorso, d'individuare se mamma e papà erano lì con loro, poi il nulla, e in quel nulla mi sono sentito anch' io.

venerdì 4 settembre 2015

Vampiri

 
Fa strano, ma non stupisce, sia stato necessario vedere in più pagine FB, ed altri social media, la fotografia del bambino annegato, steso sulla battigia, per sollevare l'indignazione di quelle persone che, fino al giorno precedente, inneggiavano alle parole di Matteo Salvini, Bonanno, Giorgia Meloni e coristi vari. Arrivare al medesimo grado d'indignazione, si poteva facilmente, anche leggendo numeri, i bambini periti in mare, intrappolati nelle stive dei barconi, o per stenti durante il percorso di avvicinamento alla costa libica, pur in cifra approssimativa sono centinaia e centinaia, ma non facevano la medesima scena. Era vigliaccheria prima, quando si ascoltavano i becchini, sopra citati, ed è vigliaccheria, adesso, piangendo il solo bambino della foto. Però, mi felicito, non certo perché quel bambino sia morto, anzi lo piango, mi felicito perché, finalmente, i denti da vampiro dei Salvini, Bonanno, Meloni e coro, hanno subito un occlusione. Spero non temporanea.  

giovedì 3 settembre 2015

Maledetto campionato.

Circola un virus patogeno, altamente patogeno in Europa. Ma, in Italia, non conosco gli effetti nei Paesi stranieri, si comporta in modo strano; le conseguenze del suo contagio, colpiscono chi non l'ha contratto. 
Il virus appartiene alla varietà: TIFO, il mondo del pallone, nella veste dei suoi tifosi, è ormai contagiato, irreversibilmente, nel totale degli appassionati. Fra i poveretti bisognosi di cure, come ho affermato gli immuni dal virus, ci sono pure io. Malauguratamente non esistono cure specifiche, l'unico rimedio possibile è estraniarsi del tutto dalle pagine sportive dei giornali, informarsi dettagliatamente sui programmi tele e radio, onde non rischiare l'incontro con i contagiati. Purtroppo, dal lunedì alla domenica, è quasi il totale delle trasmissioni.

mercoledì 2 settembre 2015

Zecche di Stato. (Proprio gli insetti succhia sangue, la Zecca, dove si stampa denaro, non c'entra)

Non sono in grado di contenermi, non posso lasciare scorrere, come fosse limpida acqua, il flusso vomitevole di parole e di atti, per impedire la migrazione dalla Siria e paesi limitrofi. La zecca Orban, ed altre zecche del suo Fidesz, il partito ultranazionalista ungherese al governo, hanno ordinato alla polizia e alle forze speciali, di opporsi con ogni mezzo alla partenza verso la Repubblica Federale Tedesca, delle centinaia di profughi siriani, iracheni e pochi africani, nonostante avessero in tasca il regolare biglietto, pagato di tasca propria, e il consenso del Governo tedesco ad accoglierli. Per fortuna, polizia e forze speciali hanno contenuto la violenza. Solo nella stazione di Budapest, sono stati lanciati gas lacrimogeni, comunque inopportuni, considerato la presenza di bambini in tenera età. Nel Parlamento ungherese, la zecca capogruppo del Fisdez ha urlato: Popolo ungherese, ci stanno invadendo. cittadini volete vedere i vostri figli crescere in un califfato unito di tutta Europa? Perfino Matteo Salvini si vergognerebbe a pronunciare una sciocchezza sesquipedale, come quella. Benché, Matteo secondo si risparmi poco, nel pronunciare sciocchezze a sua volta, come nei giorni scorsi. La sua tesi dell'importazione, con i migranti, di una delinquenza diffusa, prendendo a spunto il duplice delitto di Palagonia, non sta in piedi. L'abbia commesso un migrante ivoriano, non stampa a tutti gli altri, la patente delinquenziale. Sul numero di decine di migliaia ci sta, è certo, qualche decina di mele con il baco all'interno. Erano mele marce, arrivate dall'Italia, gli appartenenti alla Mano Nera a New York, dall'Irlanda, i concorrenti nel contrabbando e smercio di alcoolici, droga prostituzione e taglieggio, in contrasto alla banda di Al Capone. Senza tenere in considerazione; la mafia siciliana dei Gambino, Genovese, Bonanno etc. Avessero avuto un Orban, o un Salvini, è li avessero ascoltati, dei nostri migranti in America non ne sarebbe rimasto uno, con il risultato di avere, in ritorno, una massa di gente poverissima da sostenere. Trascuro di citare i casi di atti a delinquere, commessi da Italiani nei paesi europei, dove la nostra migrazione, tutt'altro che poca, era stata accolta e integrata. Ora non mi si venga a dire: rimandiamoli al loro paese e aiutiamoli là, come? Li armiamo tutti, di tutto punto, perché sconfiggano il Califfato del Isis, Assad, Al Nousra e le altre fazioni? Almeno i bambini, le donne i minori li terremmo con noi? Oppure rispediremmo, anche minori bambini e donne, perché compongano un variegato esercito da retrovie, per sostenere la prima linea? Sciocchezze? Certo, ho scritto sciocchezze, ma pari, pari alle sciocchezze precedenti degli Orban e dei Salvini(per rispetto al genere, risparmio Giorgia Meloni) 
Passo al serio. Inutile opporsi, a parole o con atti di restrizione, a chi fugge, temendo di perdere la propria vita, e dei famigliari, da paesi in guerra, ma anche coloro che fuggono da feroci dittature o per fame. Non li fermeremo né con barriere in muratura, né con il filo spinato, nemmeno sparando ai barconi. Per fermare quelle migrazioni, esiste un solo mezzo: pacificare i paesi in guerra, fermare le speculazioni delle multinazionali, impedire, con durissime leggi internazionali, il commercio delle armi. Il primo punto, implica il maggior sacrificio: vite umane. Anche nostre, perché è impensabile, di demandare ad altri il compito di sconfiggere il califfato e i vari eserciti, regolari e irregolari, in lotta per il potere. Vi prego di risparmiarmi l'accusa di essere un guerrafondaio, non lo sono. Con altre leggi apposite, si obblighi le multinazionali a rispettare le persone, e l'ambiente, dove agiscono, ed a rinunciare, in parte, ai loro profitti per dare incremento alla crescita e all'istruzione delle popolazioni in luogo. Sono contrario, per principio, alla pena di morte ma, in questo caso, l'accetterei contro i commercianti di morte, gli speculatori del commercio, più o meno clandestino, delle armi. Meglio pochi morti, che migliaia di innocenti vittime. In ultimo, le Corti di Giustizia internazionale, dichiarino i feroci dittatori, colpevoli di crimini contro l'umanità, è su loro venga spiccato ordine di arresto, eseguibile anche nelle loro Nazioni. Utopia? Forse. Ma, gli Orban, i Salvini e le Meloni, cosa propongono? Qualcosa di fattibile, oltre a strillare e aggiungere sofferenze, a chi già soffre?
Grazie, per oggi chiudo qui.   

martedì 1 settembre 2015

Verbo della terza declinazione: MORIRE.

Stamane, sulla mia pagina Facebook, avevo scritto:C'è un verbo, nella terza declinazione, più lo ripeto, più diventa empatico. Una sola persona, fra i quasi duecento amici, aveva capito a quale verbo mi riferissi: morire. Allarmata, mi aveva domandato se fosse un problema personale, o altro, il motivo di quella frase. Naturalmente l'avevo tranquillizzata, anche se tranquillizzandola non avevo sopito la ragione dell'empatia con morire. Perché scrivendola, pensavo di dividere i panni, di chi sta morendo da qualche parte, senza volontà propria, senza essere ammalato, senza essere a fine vita, senza colpa, le vittime dei conflitti in Africa e in Medio Oriente, e di coloro che, cercando di sfuggire la morte, l'avevano comunque incontrata fuggendo attraverso il mare. E' come, con loro, morissi anch'io.