Da quando quell'animalaccio detto: Homo, calca la Terra, si è sempre rivolte due domande: Chi sono? Quando finirà il Mondo dove abito? Domande ancora oggi, irrisolte. Vero è che, religioni e filosofi, hanno cercato di rispondere ai due quesiti ma, quasi sempre, portando diversi pareri. Secondo le religioni, l'homo conserverà sé stesso, per un certo periodo, in forma spirituale e, in seguito, recupererà anche il corpo. I Filosofi, danno risposte meno certe, in quanto la filosofia è un itinere alla ricerca della verità finale.
Il mio modesto parere, suggerirebbe di lasciar perdere le due domande, per dare retta a una terza: Verso quale destino, stiamo conducendo la società umana, il suolo che calca e la natura cui apparteniamo?
Tranquilli! Non sono un fanatico naturalista, che si augura la scomparsa del genere umano, però! Ecco, però, nutro il sospetto si stia cercando, in tutti i modi, di soddisfare le aspirazioni dei fanatici naturalisti. Se avverrà l'estinzione del genere umano, non sarà a causa di Apocalissi varie, l'arrivo di un, ancora ignoto, corpo celeste in collisione con la Terra o un giudizio divino di "finis mundi", avverrà per numero. Intanto cito 7 miliardi e rotti, quello che conta la presenza umana oggi. Più o meno la metà, è rappresentata da persone in precaria sussistenza di sé, l'altra metà, siamo noi, la società evoluta, in procinto di aggiungere qualche decina di milioni all'altra, con il continuo ripetersi di crisi finanziarie, di guerre generate da regimi avidi di potere, governati, tutti, da personaggi fuori di testa. Si dirà: se sei così preoccupato dal continuo estendersi del numero della presenza umana sulla Terra, le guerre possono dimostrarsi un freno. Bel ragionamento, non contenesse un errore e un orrore. Per primo, le guerre mai, hanno contenuto l'espandersi del genere umano, il metodo poi, sarebbe il più orribile dei metodi. Cosa fare, quindi? Educare, educare, ancora educare. Come? Dando, alle persone d'ambo i sessi, l'unico mezzo disponibile, per crescere nella vera consapevolezza di sé e della cellula di società che rappresenta: l'istruzione slegata da ideologie, siano esse di carattere religioso o visione elitaria di un'etnia sulle altre. Insomma le materie tecnico-scientifiche, umanesimo, geografia, storia, anche delle religioni, ma non l'insegnamento religioso, appartenente alla sfera privata, senza trascurare lo studio del mondo naturalista, cui apparteniamo, quindi da mantenere, il più possibile, intatto.
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