Innanzitutto, si deve capire quale significato, in politica, ha assunto il termine, oggi. Si dice populista, un partito che alimenta le paure, le sfrutta per ottenere, dal popolo, un facile consenso da tradurre in voti. Usa il metodo semplice, poco costoso, di raccogliere i mugugni della gente, li fa propri e li amplifica attraverso i media, televisione in primis, i social e nelle uscite pubbliche dei comizi. Di solito, è la figura carismatica del capo, a prendersi il compito di apparire, tutto, dalla parte dei sofferenti. Se poi, sono veri sofferenti o meno sofferenti, conta poco, lui sa quali corde suonare, per far sentire agli ascoltatori, le note di reali disagi o presunti tali. In Europa, gli esempi non mancano, passando dall'Austria felix, alla ricca Svizzera, alla locomotiva Germania, nella Patria di Voltaire e dell'illuminismo, fino agli ordinatissimi Paesi del nord, è un fiorire di partiti che, del populismo xenofobo, hanno fatto l'arma vincente. Se, per ora, non hanno vinto, in futuro potrebbero riuscirci, come è già successo in alcune Nazioni dell'est europeo, es. Ungheria. Si correrebbe un pericolo mortale dovessero raggiungere la maggioranza in tutta Europa? Sono abbastanza vecchio per ricordare un simile evento. Negli anni venti era nato il Fascismo, nel 1933 aveva raggiunto il potere il partito Nazionalsocialista di Hitler, poco prima anche la Russia, si era dato un potere assolutista e, a pioggia, avevano seguito la Spagna e i Paesi dell'ex impero Austro-Ungarico. Un blocco populista, che generò la seconda guerra mondiale. La faccio troppo puzzosa, la mia analisi del presente riguardo al passato? Non troppo, escludo l'avvento di una guerra, ma l'Europa verrebbe smembrata in tanti piccoli stati, tutti in difficoltà a sostenere il mercato globale, Patria della Merchel compresa. Quella dei populisti, è una politica strana, riassumibile nel detto: Migliorare è difficile, quindi proviamo a peggiorare.
Tanto i capi si salveranno. Comunque! E il popolo? Dopo il voto, non conta più.
Nessun commento:
Posta un commento