Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 25 novembre 2015. Questa ricorrenza cade ogni anno nel medesimo giorno. Il tema in questione, mi trova partecipe convinto, ma l'abbinerei ad un altro tema, quello risolutore. Nella medesima giornata, si dovrebbe aggiungere un'altra ricorrenza: GIORNATA MONDIALE DELLA PRESA DI COSCIENZA MASCHILE. Perché lì, risiede il problema. Noi uomini, della donna, conosciamo, alla perfezione, l'aspetto superficiale, ne valutiamo la figura, ci seduce, la desideriamo, tentiamo in tutti i modi di essere accolti, e lì ci fermiamo, senza provare a penetrare il pensiero femminile, come fosse alieno a noi. Un limite culturale che ci affligge dai primordi.
Inutile cercare omologazione fra i due pensieri, si andrebbe in cerca dell'araba fenice, possibile invece, capirsi nella differenza.
Le donne sono complementari a noi, come noi siamo complementari a loro, anche nella differenza di pensiero. Solo mescolando il ragionare, si può abbattere la conflittualità, origine della violenza. Quindi, proviamoci, non è difficile, è sufficiente abbassare un poco l'io.
Per me la violenza non ha origine dal conflitto o dalla diversità, ma quasi sempre da un malessere o da un disvalore, da un disagio da una diseducazione o maleducazione sentimentale... io parlerei alle donne dunque e madri, a quelle che darebbero la vita per le loro creature e ai padri, quelli che sono stati uomini e da uomini hanno scelto con coraggio di diventare padri: educate i vostri figli, educateli ad amare, educateli a rifiutare un amore che diventa puro possesso o desiderio o terrore di perdere...
RispondiEliminaIl problema è che ci siamo persi l'educazione...
Gentile Sam Gamgee, in un post precedente, credo del febbraio scorso, avevo preso in carico il problema educativo, più o meno suggerendo quello che suggerisce lei: ritornare all'educazione della prole. Però, con una forma educativa differente dal passato, quando gli stereotipi di genere venivano rimarcati, per cui, alle femmine, veniva insegnato a rivestirsi di mitezza verso i maschi. Così facendo, il padre, il fratello e il marito, potevano disporre del comando su figlie, sorelle e mogli. Anche con il supporto della legge sull'ordinamento familiare, ora modificata in meglio. Spesso, diventava arbitrio e, spesso, l'arbitrio si trasformava in violenza fisica e morale. Non siamo ancora usciti adesso, da quei comportamenti, perciò il post nell'occasione della ricorrenza.
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