Al costo di passare per grafomane, sento il bisogno di scrivere un secondo post. Un post di frustrazione acuta, la mia. Leggo, commento, rispondo, scrivo post(almeno due) specifici al riguardo del problema educativo, in particolare quale educazione spetta alle figliolanze. A leggere qua e là, si direbbe si sia in molti a essere preoccupati. Certe manifestazioni di violenza, menefreghismo, lassismo sociale e neghittosità delle ultime generazioni, parrebbero confermare il giudizio: gioventù maleducata. Il condizionale, nella precedente frase, illustra un mio dubbio: veramente, i nostri ragazzi,meritano quel giudizio? Lo meritassero, dovremmo porci la domanda imbarazzante: chi li ha educati? Embèh!!! Per fortuna, fra i giovani, a parte il linguaggio(ma qui serve un altro: Embèh) i violenti, neghittosi, lassisti, menefreghisti sono netta minoranza. Purtroppo però, la visibilità verte a posarsi su questi ultimi. Problema da non trascurare, ma gestibile. Come? Emarginare, è verbo che mi provoca l'orticaria, quando però, è condizione obbligata, prude meno. Emarginare, in questo caso, non chiede l'emarginazione della persona, bensì dei suoi comportamenti. Sia il caso di una bambina/o, ragazza/o, oppure i genitori stessi. non si deve rimanere inerti, non si deve passar oltre alzando le spalle, si deve reagire, correggere, stigmatizzarne i comportamenti. In caso contrario ci si rende complici dei maleducati. Battaglia dura, difficile e lunga, ma ancora in prospettiva, perché nemmeno iniziata. Io sarei pronto, chi mi vuol seguire?
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