Ogni tanto, anche se, solo ogni tanto, si colgono buone notizie. Quella delle due giovani ricercatrici: Carlotta Antoniotti e Emanuela Palmieri, premiate dalla CONQUER CANCER FUNDATION della ASCO di Chicago con il MERIT AWARD.
Non solo è buona, ma fornisce orgoglio e speranza a tante e tanti ricercatrici e ricercatori italiani. Sono moltissime e moltissimi le ragazze e i ragazzi, nostri conterranei, impegnati nella ricerca, i più all'estero. Carlotta ed Emanuela, al contrario, avevano scelto di operare in Italia, con molto coraggio, aggiungo di mio, in considerazione della bassa cifra riservata a pagare i ricercatori e alla ricerca stessa dal bilancio dello Stato. L'ammirazione, per le giovani ricercatrici, mi offre l'occasione di parlare di altri giovani.
Non solo è buona, ma fornisce orgoglio e speranza a tante e tanti ricercatrici e ricercatori italiani. Sono moltissime e moltissimi le ragazze e i ragazzi, nostri conterranei, impegnati nella ricerca, i più all'estero. Carlotta ed Emanuela, al contrario, avevano scelto di operare in Italia, con molto coraggio, aggiungo di mio, in considerazione della bassa cifra riservata a pagare i ricercatori e alla ricerca stessa dal bilancio dello Stato. L'ammirazione, per le giovani ricercatrici, mi offre l'occasione di parlare di altri giovani.
Non godono buona stampa, le ragazze e i ragazzi, vengono visti, da noi adulti, non più mocciosi ma con ancora le mani e i cervelli inoperosi. Neghittosi, sdraiati (Michele Serra), indifferenti (senza ricorrere a Moravia) con passioni stranianti a noi incomprensibili. Se ci si pensa bene e si ricorda la nostra gioventù, questi giudizi erano, pari, pari quelli dei nostri genitori. Certo, tutto è cambiato, in poche decine di anni, radiolina, macchina foto e telefono, oggi, sono raggruppati in un solo oggetto, busta e foglio da lettera sono sostituiti da mail e sms, un viaggio di poche ore sposta all'opposto della Terra, là dove ci si può arrivare anche in virtuale con Google Eart, ma i sogni, gli amori, il sentire delle giovani generazioni, sono rimasti i medesimi, così come la difficoltà del crescere. Aiutiamoli, quindi, i nostri ragazzi, a superare l'ostacolo della crescita, non sono alieni, sono esattamente gli stessi alieni dei nostri genitori: figlie e figli, nient'altro che figlie e figli.
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