Ho raccolto due perle. Spulciando, naturalmente. Curioso avevo dato un'occhiata in una delle pagine titolate Family Day e avevo raccolto la prima. Una signora in risposta alle lamentele di una ragazzina che si doleva del fatto, anche da me assodato, che nelle discussioni veniva solo considerata l'unione omosessuale fra due uomini, lasciando nel dimenticatoio la presenza di coppie lesbiche, candidamente, aveva chiarito il perché, sputando la perla <OMO=UOMO>. Vabbè, i miei studi del greco antico, rimediavano, spesso, dei tre e dei quattro, ma la traduzione di "omo" mai era uscita in "uomo". Devo riprendere lo studio del greco?
La seconda perla, colta su La Repubblica, oggi, ha come padre Massimo Pandolfini, bresciano e neuropsichiatra, nonché portavoce del Family Day. Interrogato dalla giornalista Giovanna Casadio, alla domanda<Per lei, l'omosessualità è una malattia?>da la seguente risposta<No. Ma in alcuni il comportamento omosessuale è fonte di disturbi della personalità> Ora, è pur vero che a qualche omosessuale, femmina o maschio sia, pesa il vivere la propria condizione, quindi soffre disturbi della personalità, ma il Pandolfini, essendo neuropsichiatra, dovrebbe conoscere la ragione del perché. Ed essendo certo la conosca, siccome non ha osato dirla lui, la dico io: A qualche omosessuale, i disturbi della personalità, provengono dalla presenza di Massimo Pandolfini e di tutti gli omofobi che lo affiancano. Buon raduno di omofobi signor Massimo Pandolfini, Giancarlo Molinari, domenica, rimarrà comodamente assiso in casa.
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