giovedì 25 febbraio 2016

Religioni e guerre.

Religioni. Sono certo di non essere capace di spiegare l'etimo preciso del termine:religione. Da millenni si dibatte il tema con interpretazioni diverse, quindi m'astengo, una però mi sento di confutare: la derivazione da religere, riunire, perché nessun altro è riuscito, come le religioni, a dividere. Già sono divise loro, nell'interpretazione del divino, in più, ogni religione, si divide in correnti, più o meno numerose. Ieri sera, più di un effettivo interesse la curiosità mi aveva spinto alla ricerca, tramite internet, del numero di scismi subito dal cristianesimo. In meno di mezz'ora mi ero perso nel web consultando la Treccani Wichipedia ed altre fonti del sapere. Sceso dai grandi raggruppamenti, dai medi e dai medio piccoli, mi ero trovato ad affrontare una serie numerosissima di gruppi, mini gruppi, gruppuscoli e gruppi infinitesimali. Unico tratto in comune, la convinzione d'ognuno di essere l'unico e il solo interprete della parola di Dio. A parte la facezia di Dio bisognoso d'interprete, lo strano è che, all'interno dei gruppi gruppuscoli etc, ci sono ulteriori divisioni.
Quindi più che riunire le religioni dividono, con effetti deleteri per la specie umana. Stiamo vivendo un periodo di scontri bellici con centinaia di migliaia di vittime e, sovente, i commentatori ufficiali e non, si spendono in affermazioni d'estraneità di motivi religiosi Mi permetto di obiettare con un ragionamento: le religioni, intellettualmente, dipendono da testi scritti, ma il corpo è composto da persone, ed anche le azioni dipendono da queste, perciò se in guerra si sente urlare il nome di Dio, per farne parte della fazione, e se a urlare sono i combattenti, spinti da imam, preti e ajatollah, come si fa ad affermare l'assenza di motivi religiosi? Motivi distorti da interpretazioni integraliste dei testi religiosi? Affatto, è l'esatta osservanza dei testi integralmente accettati e applicati. Lo so, nella Bibbia si proibisce di uccidere con l'espresso comandamento: non uccidere, nel Corano, quasi uguale precetto, è: non ucciderai un altro uomo. Però, nemmeno Dio è coerente con i suoi precetti, pagina dopo pagina si passa agli inviti(ordini) del medesimo Dio, di uccidere qualcuno, talvolta l'intero popolo di una città(Non parlo dell'episodio di Sodoma)bambine e bambini compresi. Quindi dove sbaglia Daesh o Isis nella Jhijad islamica, che sgozza, crocifigge, fra strage di innocenti a migliaia? Per fortuna sbaglia in civiltà, la civiltà nata con l'Illuminismo, che aveva sottratto la morale pubblica alle religioni, lasciando al singolo il privato sentire e, alle chiese, il diritto di predicare un credo. A quasi tre secoli di distanza, molti segnali indicano un arretramento, le religioni, temendo di andare sotto scacco, hanno fatto ricorso all'arrocco dell'integralismo. Pochi, nelle gerarchie si sottraggono a questa scelta, nelle cattoliche Papa Bergoglio stenta a essere seguito, nelle sue istanze di pacificazione sociali da Vescovi e Cardinali, il mondo islamico, diviso e in lotta di fazioni, è però unito a imporre le leggi di Dio ai popoli dove governano e, possibilmente, dove arrivassero a comandare in futuro. Le chiese protestanti e ortodosse cristiane, non vedono l'ora di mettere il cappello del loro credo sugli ordinamenti giudiziari, nell'India si viene uccisi per un nonnulla perché certi comportamenti vengono ritenuti offensivi a una dea o un dio dell'immenso gota divino. Svegliamoci, oppure dovremo piegarci al ritorno del fondamentalismo. E ricordiamoci: quando il fondamentalismo religioso, è libero di comandare, muoiono libertà e diritti personali.

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