Ho esitato, prima di scrivere questo post, avevo timore potesse risultare offensivo. Poi, siccome il tema è la paura, mi sono reso conto che, non l'avessi scritto, il primo a denotare paura sarei stato io. Dunque PAURA. Segue una dinamica precisa, la paura diffusa oggigiorno. In noi, singoli, deriva dall'incertezza causata dalla crisi economica, dall'assenza di fiducia nelle istituzioni, da un possibile, ancorché non ancora avvenuto, dilagare del terrorismo, in fine dal flusso continuo della migrazione, più minuzie varie tipo la criminalità spicciola. Nessuno di questi motivi è da trascurare, ma nemmeno, devono assillarci più del dovuto. Purtroppo, a far crescere la paura, si applicano le ben note forze politiche del populismo, con il consolidato metodo di dare al popolo notizie inquietanti. L'ultima, il pericolo di essere invasi da orde di rifugiati. L'europa, attualmente, ne ospita circa 5 milioni, contro una popolazione di circa 735, ognuno può farsi il calcolo della percentuale, comunque 0,
Ora, non voglio sminuire il problema, voglio semplicemente, lanciare un monito.
Già ammalata di suo, l'Unione Europea, dovessero vincere le forze populiste e le barriere attualmente costruite, per arrestare i migranti, domani impedissero il passaggio, libero, delle frontiere a noi, la povera Europa cadrebbe nella mortale malattia degli anni 30-40, del secolo scorso. Voi non avete vissuto quel periodo, ma io sì, e non era bello per niente.
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