Potrebbe essere considerato, questo post, non inerente l'argomento donna. Invece lo è, perché tratta di figli e, i figli, voi donne li portate in ventre, lunghi mesi, in perfetta simbiosi. Anche noi uomini partecipiamo alla nascita, ma con molto minor impegno.
Dunque figli: uno in particolare, di cui ignoro tutto delle sue ascendenze, ma ne conosco il presente, dietro un atto, da lui compiuto. Credo sia nota a tutti, femmine e maschi, la foto che lo riprende con la pistola in mano, un attimo prima di scaricarla in testa e nel corpo di un prigioniero del Isis. La foto ha ricevuto svariati commenti, ma non quello in commemorazione di due, non un morto, perché se anche, il bambino lo ignori, con quei colpi ha ucciso sé stesso, la propria infanzia, la propria crescita. Un'altra fotografia lo ritrae esultante, fiero di ciò che ha commesso, come fa un calciatore dopo aver segnato una rete alla squadra avversaria. Colpevole? No! Mentre agiva, era protesi di altri, una semplice protesi comandata dal cervello malato degli jihadisti di Al Baghdadi. La vigliaccheria, di chi lo ha spinto a quel gesto, non è misurabile, perché immensa, inconcepibile. Quante volte un fatto del genere verrà ripetuto, e fino a quando verrà tollerato senza reazione nostra?
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