venerdì 18 marzo 2016
L'europa intera si è calato i pantaloni.
Da vergognarsi d'essere italiano, da vergognarsi di essere cittadino europeo, da vergognarsi di essere persona umana perché, se l'umanità mia, deve specchiarsi nella decisione di affidare alla Turchia, l'assistenza ai migranti siriani e di differente provenienza, preferisco dimettermi dalla specie umana, da cittadino europeo e da italiano. La Turchia è un paese dove si imprigionano i giornalisti, che non accettano di sdraiarsi ai piedi del presidente Erdogan, dove il medesimo presidente ordina di bombardare i suoi cittadini curdi, causando migliaia di vittime civili, dove un cittadino qualsiasi, non può permettersi di criticare il potere, del suddetto, senza incorrere nella pena di un passaggio nelle prigioni turche, dove la tortura è pratica quotidiana. La Turchia è quel paese, che strizza l'occhio al califfo Al Baghdadi, il tizio con l'abitudine di ordinare sgozzamenti, crocefissioni e schiavizza donne e bambini per soddisfare le voglie dei suoi assassini. I Governi dei paesi europei, per evitare il dovere dell'accoglienza, davanti alla Turchia, si sono calati i pantaloni alle caviglie. Io voglio tenerli ben allacciati ai fianchi, perciò mi dimetto.
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