lunedì 28 marzo 2016

Pessimismo?

Oggi, sono di pessimo umore e, penso, si sia capito, ma come si potrebbe essere altrimenti, se da un paio di anni si trattano i medesimi argomenti, nella speranza di vedere qualcosa migliorare e nulla avviene? In 730 giorni, come fosse evento impossibile, si è voluto ignorare di essere in guerra. In 730 giorni, si è voluto ignorare che, detta guerra, è andata vicino a provocare un milione di vittime, la maggior parte rappresentata da innocenti vittime civili. In 730 giorni, si è voluto esorcizzare un nostro intervento per dare termine a una guerra che, già ora, si combatte anche nel nostro territorio. In 730 giorni, si è assistito, inerti, al genocidio dell'etnia Yazida. in 730 giorni, si è sopportato il nascere di una forma, peggiore delle precedenti, di estremismo religioso. In 730 giorni, abbiamo lasciato annichilire il coraggio in favore della paura. In 730 giorni, si è sentito urlare: mai in guerra!
Come fosse possibile dare termine all'evento senza combatterlo. In 730 giorni, avremmo dovuto decidere di scovare il nemico, che ci combatte, là dove è posizionato, in Siria ed Iraq, adesso anche in nord Africa. Sicuramente, l'avessimo fatto, si sarebbe dovuto piangere nostri morti fra le forze militari inviate. Mi si può accusare di cinismo, se dico che: quando si sceglie, volontariamente, la carriera militare, non lo si fa solo per sfilare in parata? Aggiungo un punto: anche io sto dalla parte dei pacifisti, con un distinguo: se vengo attaccato, reagisco, mica espongo la bandiera bianca. Se poi, qualcuno non è ancora edotto, ripeto: mi offro per primo a morire per la mia e per la libertà di tutti, quindi a scendere in prima linea.

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