giovedì 30 giugno 2016

Questioni inglesi e non solo

Cosa intendo per effimero. Accetto, di buon grado, sulla mia pagina notizie e fotografie riferite al vivere delle mie amicizie. Accetto, sempre di buon grado, iriferimenti a interessi personali. Accetto anche i post leggeri e ironici, quelli ad esempio dell'amico Tony. Accetto i post di scrittori volti a informare, eventuali lettori, di proprie opere già scritte o qualche novità.
Non accetto viceversa, leggerezza nei commenti riferiti a serie tematiche. Ne ho colte parecchie nel recente. Non accetto pareri necessitanti della pezza d'appoggio di un parere terzo. Quando si ha bisogno di un parere terzo è assente il proprio. Accetto, anche se mi entusiasmano poco, i peana causati dalle vittorie sportive. Accetto, questa volta con entusiasmo, i post degli amici appassionati di alpinismo(chissà perché)
Qualche esempio del non accettabile.
Molti commenti(non tutti certo)riferiti all'uscita del Regno Unito dalla UE. Disinformati, quanto erano e sono disinformati gli elettori della Gran Bretagna. Credere alla fola, diffusa dai separatisti, che la vittoria del Leave avrebbe trattenuto miliardi da spendere al proprio interno, è da bambini deficienti. Il Regno Unito contribuisce al bilancio della UE con 14,5 miliardi e riceve indietro, come contributo al bilancio della Nazione il 43% della cifra, 6,23 miliardi. Ne riceverebbe di più avesse sottoscritto certi trattati comuni. Fermarsi a questo minimo bilancio, sarebbe però errore macroscopico. Pur escludendo i risvolti sociali e fermandosi solo su quelli finanziari, il Regno Unito, 5° potenza mondiale, esporta verso l'UE merci e manufatti doppi di quelli importati, prodotti industriali del mercato automobilistico in pari percentuale, alta tecnologia: uguale. Cosa significa? Pagherà ben più, in dazi, degli effettivi circa 8 miliardi versati alla UE Particolare non meno trascurabile: il quasi monopolio dell'alta finanza che, inevitabilmente, perderà. Erano informati, di tutto questo, i tifosi britannici e non britannici del Leave? Dai loro commenti post voto è certo che no. Anzi credevano di mantenere tutti i vantaggi ma spendendo zero. Serio o effimero atteggiamento?
Italia. Il Testo di Legge(lo è) più determinante a regolare la nostra società è il meno conosciuto o conosciuto in modo superficiale, perciò, sovente, citato a sproposito: la Costituzione. Credo si avvicini al 90% l'ignoranza degli articoli successivi al primo e, forse, anche questo, nemmeno per intero. L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro, penso sia a conoscenza di tutti, ma il resto?
Leggo spesso, in vari commenti la chiosa: Parlamento e Senato di non eletti. Oppure: questo Presidente del Consiglio e chi lo ha preceduto non li abbiamo eletti noi. Un falso e un'imprecisione. Falso dire di non aver votato, l'abbiamo fatto, eccome, nel 2013. Se, in seguito, la legge elettorale, detta Porcellum sia stata sentenziata dalla Corte Costituzionale illegittima, ma con sentenza non retroattiva, quella tornata elettorale si deve considerare legittima, come ha stabilito anche la Corte di Cassazione, competente nel merito.
Impreciso dire di non aver votato il Presidente del Consiglio. Vero, non l'abbiamo votato direttamente, perché non ci spetta però. L'incarico è compito del Presidente della Repubblica che, previa consultazione delle parti, affida a qualcuno, non necessariamente deputato o senatore, da lui ritenuto in grado di riuscirci, di formare un Governo. L'incaricato, può accettare o non accettare, se accetta sceglie i collaboratori e li propone come ministri al Presidente, che può anche rifiutarli ma, se li accetta, dopo il giuramento di rito, il Presidente del Consiglio incaricato e i Ministri, da lui scelti, chiedono la fiducia alle due assemblee parlamentari. La maggioranza dei voti determina la morte o la vita di quel Governo. Tutto qui, ed è materia di derivazione costituzionale. Cosa c'entra in questo il: non li abbiamo votati? Nulla, a noi compete solo votare le due camere.
Adesso non accusatemi di pignoleria, mi accuso da solo.

venerdì 24 giugno 2016

Confusione ragionata irragionevole.


L'Inghilterra ha votato per uscire dall'Unione Europea. Esatto e inesatto allo stesso tempo. A uscire dall'Unione è l'intero Regno Unito, non solo l'Inghilterra, benché, insieme al Galles, sia stata determinante alla vittoria del Leave. Cosa succederà d'ora in avanti, è incognita anche per me, fossi però, inglese o gallese, qualche preoccupazione, conseguenza del mio voto, incomincerei ad averla. Il Regno Unito, si sa, ha una grande risorsa nel "brent" estratto nel Mare del Nord, di preciso intorno alla Scozia. Ora, a Edimburgo e dintorni, i già inquieti sudditi di Elisabetta, hanno votato, a stragrande maggioranza, per Remain. Aggiunto al fatto del referendum dello scorso anno, quando per un pelo la Scozia era rimasta attaccata alle sorelle, più di qualche, le preoccupazioni potrebbero salire a molte. Pazienza chiedesse al suo popolo l'Irlanda del nord, con un referendum, di staccarsi dal Regno per congiungersi ai fratelli confinanti, ma decidesse la Scozia un secondo consulto per rimanere in Europa e dichiararsi indipendente, cosa succederebbe, considerata la più che probabile vittoria del sì? Stretta sui consumi di gas e benzina? Ripartenza del programma nucleare(l'energia si ricava anche di lì)?
Edimburgo soppianterebbe Londra, diventando calamita dei nostri giovani in cerca di lavoro? Oppure siConfusione ragionata irragionevole tornerebbe alle guerre del sedicesimo secolo? Come la metterebbe Salvini fan l'anno passato per il sì del distacco della Scozia dal resto del Regno Unito e, ora, fan del Leave? Gran confusione sulla faccia della Terra, ma un punto è sicuro: il voto di ieri è stato di pura conservazione. Pare assurdo? Pensateci. A votare per l'uscita: i vecchi(non come me)nostalgici del passato imperiale della Gran Bretagna. "Allora sì, che le cose funzionavano". Pare di sentire certi italiani: "Signora mia, quando c'era LUI"

giovedì 23 giugno 2016

MIRACOLI MODERNI.


La Passerella. Credo sia operazione inutile precisare, ma lo faccio egualmente: quella di Christo. Nulla da dire all'artista bulgaro, anche se, la passerella, non mi piace. D'altronde non gradisco nessuna struttura edificata dagli umani, che si sovrapponga alla Natura, nemmeno le croci sulle vette. Molto ho da precisare, invece, sui visitatori. Mi sembrano tutti, un po' fuori di testa. Non posso immaginare quale spinta faccia partire, dalla Sicilia per esempio, ma anche da altre Regioni, qualcuno ignaro delle bellezze a lui vicine, per trastullarsi a camminare sulle acque. Novello Gesù, senza il lago di Tiberiade sotto i piedi e senza bagnarseli. La medesima operazione, più o meno, l'avevo fatta nel dopoguerra attraversando il Po sopra un ponte di barche, non firmato però, da qualche artista, era opera del Genio militare. A leggere i servizi sui giornali, si coglie comunque qualche similitudine con Gesù(con tutto rispetto, mi permetto la citazione).
Non mi riferisco alla camminata sul lago in Galilea, ma alla Via Crucis. In 5 giorni, 400 ricoveri in ospedale, 6 ore d'attesa per salire sui treni, altrettanti intruppati per accedere alla passerella, passeggiata sotto Sole cocente come formiche a caccia di cibo. Insomma: un calvario . Tutto questo per cosa? Visitare il lago D'Iseo? Mettere i piedi sull'isola di S. Paolo? Un picnic fuori porta? Macchè: qualche selfie! Selfie da mettere sulla pagina Facebook, Instagram etc. dove si colgono, perfettamente, le espressioni dell'autore, estasiato da sé e dalla miracolosa impresa di camminatore acquatico. Per loro, sono certo, all'uscita dalla passerella, un regalo: la pergamena attestante cittadinanza onoraria, nel Regno della Beozia.

giovedì 16 giugno 2016

Dalla mia pagina Facebook.

Ho un paio di lamentele e qualche impressione da esternare. La prima lamentela è nota perché già divulgata: la mia pagina desidero rimanga immune da campagne per il no, o il sì, riguardo il referendum costituzionale. Abbiate pietà di me(e di voi stessi)mancano quasi 4 mesi al giorno in cui saremo chiamati a votare, un periodo così lungo, di dispute e insulti, non lo sopporterei. 
Lamentela seconda: per scelta, non seguo i dibattiti televisivi, mi deprimono, quindi risparmiatevi la condivisione di qualche stralcio. Ne avessi necessità, ma non credo, su internet si possono vedere in streaming per intero. 
L'impressione, unica per la verità, anche se ne contiene diverse, riguarda l'omofobia. Siamo sicuri di non patirla? In tre giorni tutti a tacere, non che in precedenza abbia visto sollevarsi grande indignazione, ma un solo intervento al riguardo,oggi, pare pochino. Già il sistema istituzionale non aveva previsto il solito minuto di silenzio al Senato e Camera. Tanto meno lo aveva previsto la Uefa, nel corso delle partite degli Europei. Sta a vedere che, gli unici a commiserare le 49 vittime e i 50 feriti, sia stata la comunità islamica di Orlando, sopratutto le giovani ragazze e i loro coetanei maschi?
Se però si vanno a vedere le pagine degli estremisti della destra, del fondamentalismo cristiano, allora sì, che l'attenzione per i morti a Orlando risulta evidente, peccato siano tutte urla di gioia,anzi di più, i bei tomi, nel nome di dio, ovvio, auspicano sia la prima di tante stragi. E noi? Silenzio!
Vogliamo farlo l'esame di coscienza e dirci: Sì, vabbè, sono morti in 49, ma erano solo froci, noi siamo normali ( e anche un po' omofobi, no?).

mercoledì 15 giugno 2016

J'accuse!

Mio commento con riflessione sul eccidio di Orlando.
Facile, definire omicida seriale chi uccide 49 persone, in un colpo solo, e ne ferisce anche di più. L'omofobia, forse, in questo caso è giusto evocarla. L'assassino frequentava, da tempo, la discoteca, così da dare il sospetto fosse anche lui omosessuale e avesse paura di constatarlo. Quindi fobia. Questo però, non lo giustificherebbe comunque, ma potrebbe spiegare. Meno spiegabile l'odio. Se l'omofobia è paura di condividere la società con individui diversi, l'odio non accetta la condivisione, si ribella e, se non sempre uccide i corpi, sempre uccide gli spiriti. Sentirsi respinti da parenti, amici, compagni di scuola o di lavoro e dalla società dei "normali", uccide più di un colpo in testa. Anche se non l'ho provato, non avendone la condizione, avevo visto da vicino la conseguenza dell'odio su persone di mia conoscenza. Uccidere lo spirito a una persona, fin dall'adolescenza, è criminale. Un crimine non contemplato dai codici, ma uno dei peggiori in assoluto. Come possono un padre e una madre scacciare di casa una figlia, un figlio, perché sono venuti a conoscenza della sua omosessualità, uccidendogli il futuro è, sovente, anche la vita. Rubo qualche parola da un servizio sul Venerdì di Repubblica scritto da Enrico Deaglio. // Con le nuove conquiste civili, molte ragazze e ragazzi gay, hanno preso coraggio e hanno confessato ai genitori la loro omosessualità. A qualcuno è andata bene, la maggior parte, sopratutto nella fascia così detta della Bibbia, si sono visti mettere sotto il naso la pagina dove agli omosessuali è riservata la morte.Scacciati di casa, magari con i cinquanta dollari donati da una zia, presto si accorgono di non sapere dove trovare rifugio per dormire, dove lavarsi e, quando i cinquanta finiscono, come mangiare. Rimangono loro due scelte: Prostituzione e vagabondaggio. Fra gli omeless, negli Stati dell'unione, attualmente si contano due milioni, certi, di ragazze e ragazzi omosessuali. Una gioventù brillante, intelligente e generosa. che gli States hanno perso.> 
Non aggiungo nulla di mio, ma un commento sì. I padri e le madri, che scacciano i figli di casa, per quel motivo, non si differenziano per niente dal assassino di Orlando.

lunedì 13 giugno 2016

Religioni, Dio, la strage di Orlando, colpe.

Riflessione su Dio, religione, credenti e il successo a Orlando.
Lecito credere in Dio, non danneggia nessuno, molto danneggia invece dare retta alle religioni(tutte, compresa Scentology)e seguirne i dettati. Le teorie religiose, scrivo teorie perché solo di quello si tratta, sono abiti per abbigliare un presunto Dio, di cui nessuno sa nulla, anche esistesse. Confezionare un abito chiede l'abilità di sarto, purtroppo l'abilità dei sarti, in teologia, è solo sufficiente a fornire una veste a gusto proprio. Di qui la difformità di opinione nelle religioni, e all'interno di ogni religione. Se si considera che, di religioni, se ne contano più di 30.000, non ci si può stupire siano esistite ed esistano i contrasti fra i vari credo, talvolta sfocianti in guerre. Una costante però esiste: l'essere certi di avere il possesso della verità e l'altrettanta certezza di cosa sia naturale. A confutare la prima certezza è sufficiente una sonora risata, davanti alle 30.000 e più, differenti verità. Più complicato dissentire dalla seconda sul concetto: naturale, perché nessuno, ma proprio nessuno, ora come ora, conosce per intero la Natura. L'origine invece dei soprusi perpetrati sul genere femminile, da parte del maschile, e l'intolleranza verso l'omosessualità hanno spiegazione nei vestiti dei sarti teologi. In particolare quel sarto che ha confezionato l'abito Bibbia al dio di suo gradimento. Se si considera l'epoca del confezionamento, si potrebbe desumere un dio di scarsa conoscenza dell'umano e di ancor maggiore ignoranza della geografia terrestre, visto il ristretto territorio della sua azione, mentre il globo terracqueo era, già allora pari, pari a quello dei nostri giorni. Che sia opera maschile la bibbia, è dimostrato da più fattori: due in particolare. Il dio che sottomette la donna all'uomo(Genesi) e il nono comandamento: Non desiderare la donna d'altri. Un dio accorto e giusto, mai si sarebbe limitato alla sola donna, avrebbe aggiunto: non desiderare l'uomo d'altre. Rifiuto, a questo punto, aggiungere la cervellotica visione, del supposto dio, sul mondo animale, la scelta dei cibi permessi o proibiti e la sicura panacea per curare, con la morte, gli ammalati di lebbra, sarebbe un insulto persino a un dio inesistente.
Vengo alla condanna del'omosessualità. Perché mai dio avrebbe dovuto aborrire una tendenza, per di più non voluta, del tutto innocua al resto degli umani? Forse a causa della sterilità del rapporto fra due simili? Assurdo. Per antonomasia un dio è perfettamente in grado di conoscere tutto e, fra quel tutto, anche il risultato con cui l'umanità dovrà fare i conti: 7.300.000.000 di soggetti viventi e la progressione, inarrestabile, di quel numero. Quindi perché avrebbe dovuto preoccuparsi di una minoranza sterile? 
Allora cos'è, se dio non c'entra, a generare odio verso gli omosessuali? Semplice, siamo noi con i nostri pregiudizi ben alimentati dagli uomini di religione con le loro dissennate prediche. Quegli uomini di religione, eredi del sarto confezionatore della bibbia che, pur in tempi e conoscenza cambiate, altro non sanno che copiare il primo abito.
Forniamoli di tessuto diverso.

giovedì 9 giugno 2016

Notizia (Pessima)

Mai, avrei desiderato commentare un notizia di questa specie, ma non posso lasciarla andare nel dimenticatoio(come avverrà)con la complicità del mio silenzio. Non è la prima volta che, gli assassini del Daesh, si macchiano di simili delitti, era successo con un pilota giordano a Raqqa e a combattenti curdi, d'essere uccisi con il fuoco chiusi all'interno di gabbie metalliche. Però, seppur esecrabile e fuori da qualsiasi trattato, il motivo era distruggere dei nemici. L'uccisione delle 19 ragazze yazide, consumate dal fuoco nelle solite gabbie, di motivi ne aveva uno solo: l'abbietto di persone abbiette. Vero che, nel Corano e nella Bibbia (Sì, non dimentichiamolo, anche nella Bibbia) al genere femminile è riservata la soggezione al maschile ma, per fortuna, chiunque abbia un minimo di cervello ha la possibilità di rifiutarsi all'assurdo, quindi respingere il giudizio coranico e biblico, sopra descritto. Perciò, il motivo(?) addotto per condannare alla morte, atroce, delle diciannove ragazze: Si erano rifiutate di soggiacere alle voglie sessuali dei combattenti del Daesh, è puro e semplice obbrobrio di pensiero maschile. Complici le religioni e gli uomini di religione, però. Inutile mi si obietti: nel Corano e nella Bibbia non esiste nulla del genere. Oh, certo, nelle versioni edulcorate recentemente, ma si vada a leggere le antiche scritture, nelle versioni originali, quelle stampate dalle sette cristiano-tradizionaliste e, in quanto al Corano, il testo adottato dai Wahabiti o dai Salafiti, proprio quelli di riferimento del Daesh. Altro che parola di Dio, quei testi avrebbe potuto dettarli, solo belzebub o uno dei suoi fratelli. Non giudico chi crede in Dio, giudico persone abbiette, chi crede in "quel" dio(minuscola voluta)         

Notizia (buona)

Ogni tanto, anche se, solo ogni tanto, si colgono buone notizie. Quella delle due giovani ricercatrici: Carlotta Antoniotti e Emanuela Palmieri, premiate dalla CONQUER CANCER FUNDATION della ASCO di         Chicago con il MERIT AWARD.
Non solo è buona, ma fornisce orgoglio e speranza a tante e tanti ricercatrici e ricercatori italiani. Sono moltissime e moltissimi le ragazze e i ragazzi, nostri conterranei, impegnati nella ricerca, i più all'estero. Carlotta ed Emanuela, al contrario, avevano scelto di operare in Italia, con molto coraggio, aggiungo di mio, in considerazione della bassa cifra riservata a pagare i ricercatori e alla ricerca stessa dal bilancio dello Stato. L'ammirazione, per le giovani ricercatrici, mi offre l'occasione di parlare di altri giovani. 
Non godono buona stampa, le ragazze e i ragazzi, vengono visti, da noi adulti, non più mocciosi ma con         ancora le mani e i cervelli inoperosi. Neghittosi, sdraiati (Michele Serra), indifferenti (senza ricorrere a Moravia) con passioni stranianti a noi incomprensibili. Se ci si pensa bene e si ricorda la nostra gioventù, questi giudizi erano, pari, pari quelli dei nostri genitori. Certo, tutto è cambiato, in poche decine di anni, radiolina, macchina foto e telefono, oggi, sono raggruppati in un solo oggetto, busta e foglio da lettera sono sostituiti da mail e sms, un viaggio di poche ore sposta all'opposto della Terra, là dove ci si può arrivare anche in virtuale con Google Eart,  ma i sogni, gli amori, il sentire delle giovani generazioni, sono rimasti i medesimi, così come la difficoltà del crescere. Aiutiamoli, quindi, i nostri ragazzi, a superare l'ostacolo della crescita, non sono alieni, sono esattamente gli stessi alieni dei nostri genitori: figlie e figli, nient'altro che figlie e figli.        

Desolato.


Mi permetto una protesta e, in contemporanea, un estemporaneo commento politico nel senso di Polis.
La protesta è rivolta a chi si infiamma, sovente in maniera impropria, nell'appoggio all'una o l'altra posizione. Si coglie, in questo, lo smarrimento dell'unica ragione dell'azione politica: il bene comune.      
Ed è, appunto, il bene comune a dare ragione all'esistenza della Polis. Senza questo presupposto, saremmo solo vicini di casa chiusi nel proprio egoismo. Può una società vivere di egoismo, senza rischio di auto distruggersi? La risposta è così ovvia da rendere inutile precisarla, eppure. Eppure pare proprio sia diretta in quel senso. Già la recente campagna elettorale piena di NOI, un noi ad escludendum il voi, gli abitanti la Polis, poteva inquietare. Nel dopo elezioni: l'inquietudine, almeno la mia, ha raggiunto concretezza, certa. Mi aspettavo, conclusa la campagna elettorale, composta da un fuori di testa di promesse più o meno realizzabili che, finalmente, si sarebbe discusso di programmi per raggiungere quell'araba fenice del bene comune, invece cifre e disputa su cifre. 
Desolante, desolante e ancora desolante.

giovedì 2 giugno 2016

Bene e Male, entrambi banali?


Per il libro "La banalità del male", Hannah Arendt prese spunto dalla vicenda di Adolf Eichmann, il curatore della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio. Adolf operò con precisione maniacale, da impiegato modello, per questo la Arendt, pur stimandolo colpevole,tacciò di banalità, il male conseguente il suo lavoro. Nel medesimo periodo, anni '936-'945, più di un soggetto si era applicato a salvare, dal tritacarne dei campi di sterminio, il maggior numero possibile di persone destinate a finirci. 
Definire: "banalità del bene", questo operato salvifico, parrebbe assurdo, invece, proprio banalità, è il termine appropriato nelle due accezzioni: ovvio e normale. Perché è normale e ovvio seguire un comportamento di questo genere, mentre la cattiveria, in particolare la gratuita, la più frequente, è perversione. Per questo, forse, gli atti di bontà fanno meno notizia della cattiveria. Ma non sempre. Ad esempio, la vicenda di "Medici senza frontiere" ha la forza di un romanzo epico. A domani, quindi.