giovedì 31 dicembre 2015

31 dicembre.

Capita ogni anno e, ogni anno, ci si scambia gli auguri per il prossimo. Quindi auguri a tutte, tutti. L'ultimo dell'anno però, è anche giorno di riflessione, quindi chiedersi dove si è sbagliato e, se si è sbagliato, chiedere perdono alle persone che, con tanta pazienza, hanno letto i miei post. Grazie.

domenica 27 dicembre 2015

Cinquant'anni ieri. Franca Viola.

Si potrebbe pensare: erano altri tempi. Ma sono poi, così cambiati i tempi? Sotto il punto di vista legale, lo stupro non si può più rimediare con il matrimonio riparatorio. E nemmeno più, viene considerato delitto contro la morale, bensì delitto contro la persona. Buona parte della società, però, non ha ancora assorbito l'evidenza, continua a considerare la vittima di stupro leggera, quella che se l'è cercata, peggio: consenziente pentita. Di pari passo, al colpevole, o ai colpevoli, se lo stupro è stato collettivo(in branco), si tenta di procurare mille scuse. Lei circolava sola la notte, frequentava i luoghi dello sballo, vestiva provocante, doveva stare più attenta etc. Se poi i colpevoli sono in giovane età, sui sedici diciotto anni, si aggiunge la scusante del bollore ormonico. Insomma, tutti tentativi per accollare a lei la colpa. Capitasse solo nella società, pur grave comportamento, si potrebbe pensare: beh, gli stupratori finiscono dietro le sbarre. Va a finire sempre così? Nient'affatto. Intanto, è necessario denunciare e sovente non avviene, sia a causa di vergogna personale, oppure perché, l'ambito famigliare, è favorevole a nascondere. Poi esiste un'ulteriore difficoltà: se il colpevole, non viene sorpreso al momento dello stupro, oppure la denuncia non viene sporta nelle ventiquattro ore successive, l'accusato rimane a piede libero. Libero anche d'intimidire la vittima, incrociandola per strada. Fin qui, l'aspetto legale-giudiziario. Rimangono il sociale, l'educazione e gli stereotipi. L'aspetto sociale rispecchia una diseducazione genitrice di stereotipi. Il maschio è cacciatore e la femmina preda, non solo è il più stupido stereotipo, ma il più falso, perché in natura è la femmina a dettare i tempi dell'accoppiamento, in qualsiasi specie animale. e noi siamo animali, pur ritenendosi evoluti quanto si vuole. Quindi lo stupro va contro natura, è pura violenza generata dall'incapacità di contenere la libido. Difetto maschile, da correggere. Come? Con l'educazione, non esiste altro rimedio.     

mercoledì 23 dicembre 2015

Omosessualità.............Ancora?

Ebbene sì, ancora. Perché? Perché è necessario ribadire, una volta in più, l'irragionevolezza del'omofobia.
Come già riferito sul post di ieri, APA e OMS, definiscono l'omosessualità: Variante NATURALE della sessualità umana.
Ora, se si vuole contestare il parere del AMERICAN PSYCOLOGICAL ASSOCIATION e del ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA', si è liberi di farlo, ma con argomenti seri, non con sentimenti e pregiudizi omofobi, perché questi, non sono argomenti, tanto meno: seri. Come non sono seri, i giudizi vessatori del'omosessualità derivanti da credenze religiose.
Eppure, proprio le religioni, sono alla base dell'origine di leggi vessatorie. Sopra tutte, le tre monoteiste. Gli antichi popoli, parlo del periodo precristiano, più o meno, condividevano il parere di APA e OMS, cioè consideravano l'omosessualità un tratto naturale di una minoranza, salvo il minuscolo territorio che ospitava gli Ebrei, il territorio della Bibbia, insomma. Gli abitanti di quel minimo territorio, ignoravano l'ampiezza della Terra, la vastità dei mari, l'esistenza di continenti estesissimi, le floride civiltà cinesi e precolombiane, la medesima Europa, sebbene a due passi, in ultimo, ma non meno grave ignoranza, conoscevano poco o nulla della fisiologia e psicologia umana. Figuriamoci del'Universo. Si stimavano però, il popolo "prediletto da Dio". Sebbene, quella "predilezione" sia smentita da 2000 anni di persecuzioni, tutt'ora presenti, sebbene attenuate. Si noti, quello che ho scritto riguardo il popolo ebraico, non fa di me un antisemita, non lo sono, anzi. Erano solo: considerazioni storiche sociologiche. Però, in quel piccolo territorio, era nato un libro, la Bibbia, diviso in più capitoli. In due dei quali: la Genesi e il Levitico, è esplicita la condanna del'omosessualità
Morte per chi si macchia di rapporti sessuali con persone del medesimo sesso. Perché? La mia ipotesi. Nel periodo, la mortalità infantile raggiungeva alte percentuali, quindi, poteva inquietare la presenza di persone che, con rapporti fra loro, non generavano figliolanza. Comprensibile, ma non giustificabile, la ragione della condanna. Incomprensibile ai nostri giorni, in presenza di 7 miliardi e più, di abitanti. Semmai, oggigiorno, servirebbe meno prolificità, sopratutto nei paesi più omofobi: Asia e Africa, dove il boom demografico aggiunge milioni, ogni anno, al numero di affamati. Perché quindi, sussiste ancora il sentimento omofobico? Perché duemila anni di condanna, non si cancellano con un frego sulle leggi. D'altronde, ancora operanti poco più di un decennio fa, in molti paesi europei e nelle Americhe. Se il Belgio, la Francia e il Lussemburgo avevano depenalizzato l'omosessualità alla fine del '700, l'Italia nel 1889, altri paesi avevano protratto la condanna nel corso del '900, fino a raggiungere quasi la fine, l'Austria nel 1971, il Regno Unito nel '67, la Spagna nel '79, il Portogallo nel '83, l'Irlanda nel '93 insieme alla Russia, buon'ultima la Germania, fra i paesi maggiori, perché qualche minore era arrivato oltre il 2000, nel 1994, con l'abolizione totale del paragrafo 175, quello che aveva permesso, al regime nazista, di gasare gli omosessuali. E il Vaticano? Nell'ordinamento giudiziario della Santa Sede, non erano e non sono presenti articoli in condanna del'omosessualità, pur avendo ispirato, gli uomini di religione, tutte le leggi omofobe. Buffo? Sorprendente? Mica tanto, se si ricorda la feroce opposizione di monsignor Silvano Tomasi, rappresentane diplomatico del Vaticano al ONU, alla risoluzione, presentata dalla Francia, per abbattere gli ordinamenti giudiziari, in tutto il mondo, di condanna del'omosessualità, con la giustificazione: Non si può interferire nelle legislazioni di altri paesi, che vedono nel'omosessualità un pericolo diffusorio di immoralità. Questo in presenza di 79 Nazioni dove, una persona omosessuale, rischia pene detentive lunghissime, punizioni corporali, lavori forzati, morte. Beh, il Vaticano, non ha sottoscritto, nemmeno oggi, la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL?UOMO. 
Volutamente, ho lasciato nel silenzio la questione Islam. L'interesse, almeno per ora, è volta all'Italia e agli italiani. Ragionate omofobi: cosa toglie a voi la presenza di persone omosessuali? Quali diritti, fra i vostri, vengono annullati concedendo medesimi diritti alle persone omosessuali? Temete forse il contagio se frequentate o avvicinate, anche per caso, una persona omosessuale? Dimostrato l'insostenibilità di una demografia in continua espansione, autentico pericolo mondiale, perché continuate a bollare le persone omosessuali un pericolo, in quanto non procreano? Perché considerate l'omosessualità generatrice di pedofilia quando il sesso delle vittime è al 96 % femminile e lo stupratore-molestatore maschio? Dite: non mi piacciono? Se è per questo, a me non piacete voi, ma non voglio discriminarvi in alcun modo, semmai farvi ragionare. 
Chiudo. L'omofobia, nei secoli, ha fatto più morti della peste bubbonica, tramite roghi, impiccagioni, garrota, lapidazione e decollamenti, senza contare l'infinito numero dei linciaggi, effettuati fuori e all'interno delle carceri, dove l'omofobia relega gli omosessuali. Pratica diffusa, senza provocare morti: i pestaggi in branco. I suicidi indotti dal bullismo, solo nell'anno, nel mondo, da parte di adolescenti, 394 circa, dico circa perché molti parenti mascherano. Di chi la responsabilità? Vostra, cari omofobi. Un consiglio, per guarire? Pensate in proprio, ragionate, provate a cancellare i pregiudizi, irrazionali aggiunte di pensiero altrui. Poi leggete e rileggete, più volte, questo post, meditateci, forse riuscirà a guarirvi. Altrimenti, rivolgetevi a uno psicologo, neutrale però, né pro né contro l'omosessualità. Dai, guarite, da sani è meglio, si sta bene.         

martedì 22 dicembre 2015

Il post di domani.

Tratterò un argomento, a me caro, molto dibattuto nel periodo attuale. Concedere o no i diritti civili agli omosessuali d'ambo i sessi, unione civile o matrimonio che si voglia dire. Per fornire un anticipo delle mie opinioni, inserisco sotto, il post scritto stamani su Facebook.

Dal giorno della mia apparizione su Facebook, mai era successo di chiedere a una persona di cancellarsi dalla lista degli amici, semmai era stata mia volontà togliere la mia presenza da gruppi dove era fuori posto rimanere. Ieri sera, privatamente, avevo intimato a Domenico Cirasole di cancellarsi con la dovuta spiegazione del perché. Non avendo avuto risposta alcuna, stimo di essere libero di spiegare a tutte le persone della lista di amicizie, il motivo della richiesta. Chiunque abbia letto, anche solo di sfuggita, i miei post, è al corrente dell'impegno profuso, da me, in difesa delle persone omosessuali. Il signore in questione, ieri, aveva condiviso, sulla mia bacheca, per ben due volte, la notizia dei risultati del referendum, in Slovenia, volto ad annullare la legge, che permetteva i matrimoni fra persone del medesimo sesso, con connessa possibilità di adottare. Già conoscevo la notizia, e non avrebbe motivato l'invito a cancellarsi, la ragione dipende dal suo chiedere(Cirasole), con un "mi piace", il consenso ai risultato del referendum, scatenando un cumulo di insulti da parte di commentatori e commentatrici verso la pretesa, delle persone omosessuali, di ricevere diritti fin ora negati. Definire "beceri"questi commenti, sarebbe andare troppo sul leggero, ne riferisco solo uno come esempio: RIACCENDIAMO I FORNI. Inutile spiegare quali forni andrebbero riaccesi. I termini più usati però, erano CONTRONATURA e NATURALE. Naturale riferito al matrimonio, contronatura, ovviamente, riferito all'omosessualità. Vorrei dare, a chi crede di usare i due termini in maniera appropriata, due smentite: il matrimonio, in natura, non esiste, è invenzione umana diventata costume, l'omosessualità, invece, è sempre esistita, non solo fra gli umani, quindi è interna alla natura. Si potrebbe considerare vizio oppure depravazione, se da eterosessuali si deviasse, coscientemente, verso l'omosessualità, ma così, non è, la prova viene da ragazzine e ragazzini sui dieci o dodici anni quando, ancora privi di malizie, provano attrazione verso i simili.
In ultimo, aggiungo il parere del APA e del OMS, al riguardo: L'OMOSESSUALITA' E' UNA VARIANTE "NATURALE DEL COMPORTAMENTO SESSUALE UMANO.
L' OMOFOBIA LO E': NATURALE?
Da oggi, anzi da ieri, non accetterò, da nessuno, dichiarazioni omofobe, post omofobi, insulti omofobi sulla mia pagina.
A Domenico Cirasole, concedo ancora il tempo di spiegarsi fino a sera, in assenza, a malincuore, sarò io a escluderlo.

lunedì 14 dicembre 2015

Unioni civili e adozioni, nel caso di unioni omosessuali.

Ci si potrebbe chiedere perché, un eterosessuale, si prende carico di occuparsi di un problema che, in fondo, non lo concerne: le unioni civili fra persone dello stesso sesso, e perché: proprio oggi.
Oggi, in seguito a due fatti di cronaca, conosciuti grazie a una testata giornalistica minore. In Tunisia, alcuni studenti ancora minorenni o poco sopra la maggior età, nei giorni scorsi hanno subito una condanna a 6 anni per sodomia. Non un caso raro nei Paesi arabi e non solo, anzi la pena in confronto ad altre, che possono arrivare all'ergastolo oppure a morte, può apparire lieve, non fosse per il trattamento riservato, dagli altri detenuti, agli omosessuali in carcere. Peggio è andata a due Siriani nel territorio sotto il controllo del Califfato: uccisi sommariamente tramite lapidazione. Queste due tragiche vicende, mi hanno offerto l'estro per occuparmi di ciò che succede nella mia Italia. 
Il più volte bocciato progetto di istituire regole alle unioni omosessuali, tramite Legge apposita, pare probabile stia per approdare al Senato, a giorni, con buone possibilità di essere approvato, nonostante le resistenze degli ambienti cattolici più conservatori. Il punto più controverso della Legge, riguarda il capitolo delle adozioni, seppure si occupi solo della figliolanza già presente nella coppia delle persone conviventi. Con il solito vezzo esterofilo, si è definito la possibilità di adottare la figlia/o della persona convivente: Step child adoption, che, letteralmente significa: adozione del figliastro, ossia un figlio/a non biologico. Questa forma di adozione, è già applicata nei casi di unioni eterosessuali, quando uno dei due soggetti, ad esempio una ragazza madre, oppure in caso di vedovanza, ha dei figli. Un modo per assicurare al bambina/o una tutela di continuità parentale nel caso della morte del soggetto madre o padre biologico. Opporsi a che avvenga anche nel caso di coppie omosessuali, più di sofisma, pare un pretesto per affossare, di nuovo, la Legge sulle unioni civili. Premetto; personalmente sono favorevole a qualsiasi forma di adozione, sia da parte di coppie sposate, semplicemente conviventi, persone singole d'ambo i sessi, non vedo quindi, perché dovrei considerare una coppia omosessuale, inadatta all'adozione, non solo del figlia/o del partner. Non riesco a capire le ragioni di chi si oppone alle adozioni, libere, da parte di persone responsabili. Dicono in protezione dei piccoli. Questi signori, si rendono conto di quale protezione godono gli orfani e le orfane in certi orfanotrofi? Non solo sono privi dell'affetto necessario nel periodo infantile ma, spesso, l'ambiente dove vivono, fa considerare le vicende di Oliver Twist e dei cicos de rua, invidiabili. Dovrebbero ricordarsi, questi signori, cosa avveniva, in Irlanda, ai piccoli/e non vedenti nelle strutture tenute da enti religiosi. Ancora oggi, non si conosce il numero, esatto, degli stupri.
Concludo. Vi fosse, anche un'unica ragione logica, per considerare danno alla società le unioni omosessuali, potrei riconsiderare la mia opinione favorevole, ma non ne vedo alcuna, nemmeno nell'ordine morale della società laica, le considerazioni morali in ambito religioso, rimangano in quell'ambito, nessuno, con i diritti civili da riconoscere alle coppie omosessuali, vuole obbligare le varie Chiese a celebrarli. Considerino piuttosto, gli uomini di religione, la responsabilità di aver ispirato l'odio verso le persone omosessuali, che ha provocato,  nei secoli, morti a milioni, non solo tramite sentenze, ma, nel numero, vanno considerati i suicidi, le esecuzioni sommarie e i linciaggi.  Avvenimenti ancora presenti all'oggi. Grazie, per avere letto fino al termine.

Per chiarire la necessità dei due link sotto.

Nell'imminenza della discussione in Senato del progetto di Legge sulle unioni civili fra persone del medesimo sesso, credo sia doveroso esprimere la mia opinione in merito. I due link postati, in precedenza, sono necessario compendio di quanto scriverò, quindi penso di dover invitare chi mi segue e altri eventuali lettori di prenderne visione, in caso contrario, non si potrà capire il perché della mia opinione favorevole, a che il progetto vada in porto. Grazie.  

Questi due link fanno compendio al mio post di oggi, riguardante le unioni civili omosessuali. Prego chi mi segue e gli altri eventuali lettori, di prenderne visione, perché sono chiarificatori di quanto scriverò.



Un sondaggio dell'Unione Europea condanna senza appello il nostro Paese, relegato in fondo a tutte le…
ESPRESSO.REPUBBLICA.IT


Sgombrare il campo dagli equivoci

Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi e l’opinione dell’AIP, Associazione Italiana di Psicologia: per non far confusione tra opinioni e studi scientifici. Intervista a cura di Federico Batini
LARICERCA.LOESCHER.IT|DI <A HREF="/AUTORI/152-VLING.HTML" TITLE="VIEW ALL ARTICLES FROM VITTORIO LINGIARDI">VITTORIO LINGIARD...

domenica 13 dicembre 2015

Perché si nega l'aspetto: GUERRA di RELIGIONE.

Si potrebbe pensare: perché il Daesh non rappresenta l'intero Islam, ma sarebbe una ragione lapalissiana in quanto, quella religione, come d'altronde capita alle altre, cristianesimo compreso, è divisa in varie correnti. Il Daesh, o Isis, comunque lo si voglia definire, si ispira alla corrente Wahabita, la forma più radicale del credo islamico sunnita, la stessa presente in Arabia Saudita e nei Paesi del Golfo. Vero è che, il regno della dinastia dei Saud e gli Emiri regnanti nel golfo, almeno in apparenza, combattono il califfato al fianco della coalizione composta da paesi occidentali, però............
La giustificazione del "però", viene dal flusso dei finanziamenti a Daesh, in arrivo da quella zona, un fatto assodato da diverse fonti. Forse, non vi partecipano i Saud e gli Emiri, ma certo, nemmeno tentano di fermare i finanziatori, come non tacitano le voci dei predicatori nelle Moschee, tutte a inneggiare la "Guerra Santa"contro noi peccatori. Perché quindi, sui media, si continua a leggere dichiarazioni negazioniste? A partire da Barach Obama, fino al nostro Matteo Renzi, passando per il così detto Islam moderato, è un continuo ripetere il medesimo appello a non considerare Daesh un movimento islamista, ma solo una banda criminale. Comunque la si voglia vedere, la "banda criminale" recluta decine di migliaia di adepti attraverso la seduzione di un Islam "puro", predicato da Mullah, Sceicchi e Ajiatollah sparsi nel mondo. Parlare di guerra di religione, quindi, è prendere in considerazione un fatto reale, pur se combattuta, in quei termini, solo da Daesh. Inutile negarlo, eppure lo si nega in ragione di equilibri politici consolidati. L'Arabia Saudita e i Paesi del Golfo arabico, oltre ad essere alleati con la maggior parte delle Nazioni occidentali, hanno Fondi Sovrani da spendere, di notevole consistenza che, venissero tolti dal mercato globale, provocherebbero fallimenti in serie. Si uscirà da questa situazione di stallo? Per obbligo, quando l'espansione di Daesh minaccerà direttamente il blocco occidentale, Stati uniti compresi, e il blocco ex Repubbliche sovietiche sui territori nazionali, per ora, solo sfiorati dal terrorismo della Jihad (guerra santa). Allo stato attuale, in assenza di vincitori finali, né Daesh, né alcun altro può inneggiare alla vittoria, vince solo: l'ipocrisia.    

giovedì 10 dicembre 2015

EUROPA. una realtà, un rebus, un progetto fallito?

Per indole, vorrei giusta la prima ipotesi, sempre per indole, la terza ripugna, quindi rimane la seconda: IL REBUS EUROPA. Altiero Spinelli, Piero Calamandrei e Alessandro Galante Garrone, miei maestri di vita, chi in un modo chi in altro, erano tutti a favore di una forma di federalismo fra gli Stati europei, unico modo per conciliare i vari interessi ed escludere la possibilità di un terzo conflitto mondiale. Altiero Spinelli, dell'Europa unita era il principale mentore, ma non ingenuo mentore. Sapeva, a partire dei primi approcci, quali sarebbero state le difficoltà e le resistenze delle varie Nazioni, al momento di cedere parte della propria sovranità, ad un organismo super partes. Si era già avuto esempio con la CED (Comunità europea di difesa)quanto fosse difficile mettere d'accordo gli Stati su un'idea comune, il Governo francese si era opposto. Poco dopo però, un trattato era andato in porto: la CECA ( comunità europea carbone acciaio) Su quella base, si era formato una prima Commissione europea, antesignana di quella che, con l'aggiunta del Parlamento, aveva dato inizio all'Europa Unita (Belgio, Olanda, Francia, Germania, Lussemburgo e Italia) . L'allargamento successivo ad altri Stati, cambi d'indirizzo, un sostanziale impatto, causato dalla guerra fredda, avevano impedito una vera integrazione. La caduta del muro di Berlino, il crollo dell'URRS, l'entrata nell'Unione dei paesi dell'est, avrebbero potuto completare il processo di costituzione, ma. 
Ma, al realizzo di un vero organismo federale, si erano opposti e si oppongono, chi più chi meno, i Governi nazionali. Il motivo? Si torna ai timori di Altiero Spinelli: nessun Governo vuole cedere un briciolo di sovranità nazionale. Perché? Semplice: i Governi sono espressione della forza politica scelta dal popolo con elezioni democratiche, forze politiche quindi, legate al consenso interno. E lì, si ferma l'interesse degli appartenenti ai vari Governi europei, badano agli egoismi della propria Nazione, nel timore di rimanere trombati alla prossima occasione elettorale. Perciò, è falso attribuire un possibile fallimento ai burocrati di Bruxelles, solo impegnati a decidere quisquiglie marginali, peraltro nemmeno vincolanti gli Stati a seguirle, mentre ogni importante questione viene decisa nelle ricorrenti assemblee dei capi di governo, e loro ministri, quindi proprio da chi è restio a cedere un dito di sovranità. Se colpevoli esistono, ognuno ha i suoi e, ognuno, li alimenta con egoismi propri. Egoismi ben rappresentati da Partiti e movimenti anti europei, anti euro, di carattere nazionalista e autoritario. Crescono dappertutto, diverranno maggioranza? Forse. Sarà un bene? No, deciso. L'Europa, ritornando a Stati e Staterelli sarà macinata, in farina, dai colossi Cina, Stati Uniti e Russia, senza contare l'arrivo dell'India. Non fanno testo Norvegia e Svizzera, le due uniche nazioni europee rimaste fuori, (i casi Serbia, Montenegro, Bosnia, Cossovo e Albania, dipendono da altre opzioni)   entrambe, pur non facendone parte, hanno firmato diversi trattati dell'unione, quindi godono anche, dei vantaggi connessi. Evaporerà l'Europa Unita? Possibile, se nulla cambierà nell'attuale assetto incompleto. L'Europa, così com'è, un ibrido di Nazioni semi legate e, allo stesso tempo, slegate da decisioni ottenute in vera comunità, decise da un Governo comune, in prevalenza sui Governi nazionali, con leggi finanziarie e fisco uguali in tutto il territorio, un esercito sovranazionale, pari diritti e pari doveri attribuiti ai cittadini, non ha futuro. A dare un futuro al sogno di Altiero Spinelli, gli unici a poterlo fare siamo noi cittadini, vincolando chi ci governa a realizzare, veramente, quel sogno. Non si farà? Prepariamoci al peggio!                 

martedì 8 dicembre 2015

Le Pen. Marine, quindi senza sottintesi.

L'affermazione, per ora solo parziale, del Front National, nelle recenti elezioni regionali francesi, stravolgono comunque un assetto, fino al giorno precedente condiviso: la lotta al terrorismo di carattere jihadista. Non vi è dubbio che, detto terrorismo, abbia origini religiose riportanti alla visione wahabita dell'islam, la più radicale. Il Front National, temo, sposterà l'attenzione, verso il mondo islamico, dal jihadismo ai milioni di musulmani presenti in Francia. Non proprio una caccia alle streghe, un clima di sospetto. Alla popolazione francese, già scossa dagli attentati, sarà facile inculcare diffidenza verso chiunque non sia di fede cristiana. La Francia, fino a ieri considerato il paese più laico del continente, offrirà così, l'estro della rivincita alla Vandea, peraltro mai doma, del cattolicesimo bigotto e ipocrita. Vi sarebbe un altro aspetto, da analizzare, riguarda l'Unione Europea, l'equilibrio fra le Nazioni di fronte alla levitazione dei movimenti anti unione, anti euro, pro  ritorno di Stati e Staterelli divisi da confini e interessi propri. Domani, forse, dopo aver messo in ordine i pensieri.     

venerdì 4 dicembre 2015

Parere di un ex alpinista d'ottantaquattro anni

La mia passione alpinistica, rimasta intatta nei desideri fino a oggi, ma calata a poco più di escursionismo, da cinquanta anni, perché la nascita di Paola e l'impegno nelle cucine dei ristoranti, come chef, lasciavano poco spazio ad altro. Principale motivo dell'abbandono, però, era stato il senso di responsabilità di padre. L'attività alpinistica in solitaria, ai miei tempi, non concedeva scampo in caso di serio incidente, l'attrezzatura era quello che era, la possibilità di chiedere soccorso pressoché impossibile. L'alpinismo, in ogni modo, mi è rimasto nel cuore, per cui ho seguito le notizie di imprese eseguite da altri, fino a ieri. Da ieri, ho incominciato a dubitare che, l'attività alpinistica, sia così cambiata da non appartenere più, nemmeno nel mio onirico: è diventata spettacolo. Pessimo spettacolo, nel caso del reality confezionato dalla RAI TV. Per curiosità, in seguito a un servizio di Michele Della Palma, postato da Marco Berti, sul gruppo che conduce dedicato all'alpinismo, avevo spulciato il web alla ricerca di notizie sul reality. Non avrei dovuto farlo. Dopo aver assistito qualche puntata, la visione è permessa da RAI 2, l'alpinismo aveva perso il fascino, fin lì rimasto nel mio onirico. Vorrà qualche giorno, per tornarci. Il banalissimo spettacolo, degno di uno scarso grande fratello(minuscole volute)era condotto, insieme a una petulante fanciulla, da Simone Moro uno dei miei idoli dell'arrampicata. Se mai riuscirò a perdonarlo(penso lo farò)sarà con l'indulgenza dovuta a un puro. Credo sia dovuta all'ingenuità, di puro, aver consentito di partecipare allo scempio di una vetta come il Bianco, il cui gruppo era il preferito dal ragazzino alpinista Giancarlo.

mercoledì 2 dicembre 2015

Quando, la stupidità soffoca.

La diatriba: Presepe sì, presepe no nei luoghi pubblici pare, ma soltanto pare attenuarsi. Mi felicito.La stupidissima discussione, nei giorni scorsi, aveva riempito il web e fatto sprecare spazio ai giornali di tutta Italia, senza produrre un solo ragionamento razionale. Tutti di pancia. Da non credente, ma estimatore dell'uomo Gesù, nel presepe coglievo e colgo lo spirito di un evento, che avrebbe potuto cambiare, in meglio, la feroce legge, presunta divina, dettata nella Bibbia. In più, consideravo il Natale l'occasione di farne festa dei bambini, quindi, alla mia Paola, quando era bambina, non avevo mai, fatto mancare il presepe. Oggi, il Natale ha cambiato aspetto, gli adulti ne fanno festa propria, i bambini al margine. L'origine della diatriba, deriva da questo stravolgimento. Nessuna bambina, nessun bambino ha potuto esprimere il suo desiderio, in mezzo al pollaio dove: galline e galli erano intenti a beccarsi, senza nemmeno capire bene il perché. A beccarsi di più, le galline e i galli dell'arena politica. La decisione di un preside, di non fare il presepe, in rispetto degli allievi di religione diversa dal cristianesimo, già bizzarra in sé, si è dilatata in guerra di religione da combattere in Lombardia a Rozzano. Non aggiungo altro, la stupidità mi deprime, anche la mia.

martedì 1 dicembre 2015

Un seme, un germoglio, una speranza valida per tutti: IL MOVIMENTO, RIVOLUZIONARIO, DELLE DONNE CURDE.

Un servizio di Francesca Sironi, pubblicato sul settimanale di Repubblica: D (donna), sabato scorso, descrive la nascita, avvenuta qualche anno fa, di un movimento tutto al femminile, per cambiare tradizioni millenarie nella società e nella famiglia. Nel recente passato, avevo scritto un ammirato elogio delle combattenti donne, che affrontano l'Isis al fianco degli uomini del Ypj, l'esercito composto da turchi e siriani di etnia curda. Non ne conoscevo però, l'origine, pensavo dipendesse dal bisogno di aggiungere elementi femminili, a forze composte da uomini, di numero insufficiente. Sbagliavo, le donne si erano organizzate in maniera autonoma, non solo per combattere. Una donna Ayse Gokkan, turca del Diyarbakir, un territorio al sud della Turchia, confinante con la Siria, dove è sindaco di Nusaybyn, abitata prevalentemente da curdi, è l'anima di una rivoluzione, tendente a rovesciare , abitudini, radicate, nelle famiglie e nella società, dominate, fin ora, dai maschi. Per spiegare quale sia, ancora oggi, la condizione famigliare delle donne in quel territorio, rubo qualche frase all'articolo: 
IL NEMICO E' ANCHE IL MODELLO EREDITARIO E RELIGIOSO, CHE IMPONE ALLE MOGLI IL SILENZIO E GIOGO ALLE BAMBINE. 
Ayse Gokkan afferma:<No, non finirà come le altre volte. Non andrà che, raggiunta una pace, le donne rientreranno in casa, No, questa volta,non torneremo indietro>
Riprendo il mio discorso. Quella dichiarazione e la precedente frase, riguardante le done e la bambine, non sono semplici esternazioni di una persona singola, sono alla base di un movimento, tutto al femminile, ormai ben radicato nella società curda. Il movimento ha dato vita ad agenzie giornalistiche, scuole dove si insegna la parità di genere e il rispetto delle differenze, centri anti stupro, imposto quote di rappresentaza femminile nelle istituzioni locali, sportelli di ascolto per ragazze. Queste iniziative, pur osteggiate dal governo centrale turco, raccoglie un numero di persone, fra attivisti e assistiti, in continua crescita, con il contributo, non richiesto, ma ben accetto, di soggetti maschili, convinti, come me, sia giunta l'ora di cambiare indirizzo, rispetto al passato. Un movimento civile, che non rifiuta l'altro movimento, quello che ha realizzato un vero e proprio esercito di sole donne combattenti. Dalle semplici soldato al più alto grado, i generali, non esiste la presenza di un uomo. Un esercito molto temuto, dai fanatici combattenti del Isis, in quanto essere uccisi da donne, comporta l'esclusione dal paradiso, secondo la religione musulmana. 
Chiudo: Laggiù si è acceso un piccolo lume, come piccolo lume si poteva stimare l'illuminismo, ai suoi tempi, ma come l'illuminismo ha poi, incendiato noi tutti, spero che, il piccolo lume, acceso dalle donne curde, incendi tutto il mondo femminile, unica mia speranza per cambiare l'indirizzo mortuario dell'attuale società, costruita da noi uomini, cumulante errori, sufficienti a erigere una catasta infinita.

lunedì 30 novembre 2015

Il maschio piagnone.

Prendo spunto dalla vignetta, pubblicata da Loriana Lucciarini, condivisa sulla mia pagina, quella dove un maschietto adulto, lamenta lo stato influenzale, che lo affligge, fino a preconizzare la morte raccomandando alla moglie(presumo), seduta al bordo del letto, con quale abito preferirebbe essere rivestito dovesse morire.
Il commento in chiusa afferma: I maschi con l'influenza, dovrebbero essere proibiti per legge.
La vignetta è molto divertente, ironica e spiritosa, perché colpisce proprio al centro l'obbiettivo, di criticare un comportamento, molto diffuso, fra noi maschi: la piagnoseria in presenza di dolori. Ammesso il difetto, faccio entrare in campo le femmine. Spiego: seppur diminuita, rispetto ai miei tempi,il ruolo educativo, delle donne, nell'allevare i pargoli(d'entrambi i sessi)è comunque ancora preponderante rispetto a quello maschile(in famiglia). Quindi, le femmine: madri, sorelle,nonne e zie, si assumano, in parte, la responsabilità di aver cresciuto uomini piagnoni. Aggiunta di spiegazioni: Non è, forse, vero che, ai pargoli di sesso maschile, viene, fin da subito, dato un ruolo di privilegio rispetto a sorelle e cugine? Tu sei l'erede, tu sei l'ometto della famiglia, tu, un giorno, diventerai padre e dovrai decidere come educare(?)i tuoi figli, etc. Alle pargole, invece, viene prospettato il contrario: un ruolo succube. Come posso affermare, questi stereotipi, di responsabilità famigliare? Semplice, in parte, seppur molto minore, li avevo subiti nell'essere stato il terzo di una fgliolanza tutta maschile. Non mi trattavano da femmina, certo, ma ero il minus inter pares. Ne avevo sofferto?Talvolta sì. Oggi però, considero fortuna, non essere cresciuto come i mie fratelli maggiori. L'aver sbattuto il capo, per anni, contro il muro di uno stato inferiore, ha forgiato, in me, un carattere , anche in qualche caso spigoloso, di coraggio verso la vita. Cosa che non è successa ai miei fratelli. Donne, quindi, il maschietto lamentoso, della vignetta, un po' è responsabilità vostra.
Adesso però, mi inchino ai vostri piedi, perché avete coraggio. Segno distintivo, per affrontare al meglio la propria vita. Domani, un inchino alle donne curde.
Ah! Dimenticavo. Il maschilismo, in nuce, deriva nella prima educazione.

mercoledì 25 novembre 2015

ZAVORRA: La recensionedi Paola VergariLa borsa da viaggio b...

ZAVORRA: La recensionedi Paola VergariLa borsa da viaggio b...: La recensione di Paola Vergari La borsa da viaggio blu Straordinario,  unico, ti fa innamorare ad ogni pagina.  Ti innamori della mo...

Dedicato alle donne, con umiltà.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 25 novembre 2015. Questa ricorrenza cade ogni anno nel medesimo giorno. Il tema in questione, mi trova partecipe convinto, ma l'abbinerei ad un altro tema, quello risolutore. Nella medesima giornata, si dovrebbe aggiungere un'altra ricorrenza: GIORNATA MONDIALE DELLA PRESA DI COSCIENZA MASCHILE. Perché lì, risiede il problema. Noi uomini, della donna, conosciamo, alla perfezione, l'aspetto superficiale, ne valutiamo la figura, ci seduce, la desideriamo, tentiamo in tutti i modi di essere accolti, e lì ci fermiamo, senza provare a penetrare il pensiero femminile, come fosse alieno a noi. Un limite culturale che ci affligge dai primordi.
Inutile cercare omologazione fra i due pensieri, si andrebbe in cerca dell'araba fenice, possibile invece, capirsi nella differenza.
Le donne sono complementari a noi, come noi siamo complementari a loro, anche nella differenza di pensiero. Solo mescolando il ragionare, si può abbattere la conflittualità, origine della violenza. Quindi, proviamoci, non è difficile, è sufficiente abbassare un poco l'io.

martedì 24 novembre 2015

Senza titolo.

Devo confessare di aver esitato molto prima di scrivere un post sull'attuale situazione. Adesso, mentre mi accingo a scriverlo, sento di avere l'obbligo della modestia. In seguito ai fatti successi a Parigi e alla sua coda in Belgio, i commenti di persone esperte, ed anche meno esperte, hanno versato un fiume di parole. Non sta a me giudicare le varie opinioni, allarmanti o tranquillizzanti siano. Sta a me esprimere la mia, spero con lucidità. 
Inizio ad analizzare un termine: religione. Nel senso di: Guerra di religione. A sentire i proclami dello Stato islamico, si potrebbe pensare giusto, definire così, il conflitto presente, oggi. Altrettanto giusto, se si ascoltano le voci di molte realtà islamiche, il rifiuto di considerare, detto stato, rappresentativo dell'intero Islam. In alcuni casi, il rifiuto diventa totale, si dichiara il Daesh la negazione dell'Islam. Navigare in questi  pareri, così diversi, vorrebbe una conoscenza del Corano, che non ho. Tuttavia, formarsi un'opinione personale, lo devo, non tanto per fornirla al prossimo, lo devo a me stesso. Trascuro di scendere nel passato, in quanto è necessario dedicarsi al presente, per analizzare l'oggi, altrimenti, il discorso diverrebbe lunghissimo ed anche inutile, il passato, immodificabile per sua natura, è utile esclusivamente, a evitare gli errori già commessi. Questi, li prenderò in considerazione nell'ultima parte del post.
Dunque: guerra di religione. Lo è perché, questo motore, è necessario a Daesh (ISIS) per motivare, i suoi seguaci, alla lotta contro gli infedeli. Per infedeli, vene considerato chiunque sia d'altra fede della versione Sunnita dell'Islam, quindi, non solo i cristiani, come qualcuno vorrebbe far credere. Tanto è che, il maggior numero di vittime, è composta da persone dalle diverse credenze nella fede musulmana. Lo dimostrano le stragi effettuate sulla popolazione Yazide e le esecuzioni spietate di shiiti, alauiti ed altre minoranze musulmane. Però. Sì c'è un: però. Le esecuzioni, toccano anche, ai correligionari sunniti, nel caso non siano d'accordo con Daesh. 
Quest'ultime esecuzioni, fanno sorgere un dubbio: Veramente, Daesh, si propone di trasformare il mondo intero, da mondo infedele a mondo totalmente musulmano? Questo dichiarano, ma lo pensano possibile? In parte. Esiste, nei paesi sunniti ed anche, in giro per il mondo, la predicazione in favore di questa lotta. In molte moschee, imam e mullah, infiammano i loro discorsi, nel senso, infiammando di fanatismo i fedeli. D'altro canto, i governanti di quei paesi, salvo l'Iran, sono di fede sunnita e i maggiori rappresentanti di enclavi musulmane, sparse altrove, si sbracciano a contrastare Daesh. Formarsi quindi, un'opinione precisa, presenta la difficoltà d'interpretare le contraddizioni descritte. Esterno la mia. Per capire Daesh, è utile scindere la testa dal corpo. La frazione pensante, quella direttiva, strategica, alla guerra di religione non crede ma, le serve a motivare il corpo perché, senza quella motivazione, il suo potere, anche mediatico, sarebbe di minima entità, destinato a esaurirsi in loco. A questa strategia, purtroppo, diamo fiato anche noi, in questi giorni ancora di più. Mai, si erano sentite tante voci, più o meno appropriatamente, disquisire di Cristianesimo e Islam e di guerra di religione. Ogni giornale, dedica le prime pagine all'argomento, tutti i talc show, ospitano una miriade d'esperti(?)dediti a vomitare i pareri più diversi, senza contare i personaggi politici, dediti, loro, più al consenso elettorale, che alla nostra sicurezza. In radio, i soliti noti, balbettano qualsiasi cosa venga a galla nella loro mente(?). Desolante e inutile(a noi)spettacolo. Chi ci gode, è proprio chi vorremmo annichilire. Provassimo, invece, a immaginare, almeno immaginare, i veri interessi, che muovono Daesh e chi lo finanzia? Non vuole eccessiva immaginazione: il denaro e il connesso potere delle finanze di stati non difficili da individuare. Sul piano politico, mondiale, e come potere bellico contano poco, ma possiedono i così detti: Fondi Sovrani. Un mare di denaro a rischio di assottigliarsi, con l'assottigliarsi del potere petrolifero. Un'ipotesi, solo un'ipotesi abbiano profittato dell'occasione fornita dal conflitto in Siria e Iraq e dalla nascita di Daesh. Ma è la mia, ci si accontenti. 
Rimane da analizzare le possibili soluzioni. Lungi da me, la voglia di suggerire rimedi al conflitto fra religioni, ormai innescato, sopirlo chiederà decenni. Nessuno, fra i credenti, è disposto a concedere, ad altri, un minimo di verità essendo, le loro, pur supposte, ritenute parola di Dio. Ma è necessario zittire Mullah e Imam, se parlano di guerra santa. Sul piano strategico e bellico è diverso, le soluzioni esistono, quindi oso suggerirle. Strozzare il potere dei Fondi Sovrani, si può, anche se provocherà tremolii nel così detto "mercato". Blocco dei conti esteri e dei flussi finanziari, in uscita, dei paesi sospettati di alimentare Daesh. Dare ai paesi, ora in crisi, produttori di risorse petrolifere, estranee ai finanziamenti allo stato islamico, il potere di estrarre di più con prezzi leggermente maggiorati, di quelli attuali, modulando l'aumento con la riduzione di tasse sul prodotto. Ridurre, al minimo possibile, l'approvvigionamento nei Paesi del Golfo. Se non si realizzerà questa strategia, sarà inutile combattere Daesh sul piano bellico. Come Daesh è figlia di Al Queda, sarà figlia di Daesh un'altra sigla. Viceversa, l'intervento militare si renderà necessario per chiudere, in fretta, la possibile estensione del conflitto, per ora limitato, in parte della Siria e Iraq. Costerà vittime, ne sono convinto e, certo, non mi felicito. Ma, saranno, sempre, di numero minore, lasciassimo Daesh indisturbato, a perpetrare stragi di persone indifese. Fra cui, bambine e bambine, forniranno il numero maggiore 
Tutto questo però, comporta il rischio di commettere errori, già commessi. Imporre governi democratici, in punta di baionetta, porta alle satrapie. La democrazia, nasce spontanea, o non è. La democrazia, per instaurarsi spontanea, chiede un lungo percorso di coscienza. Il nostro compito, una volta distrutta Daesh, andrà svolto in punta di piedi, senza appoggiare l'una o l'altra fazione, un compito di mediazione e di ascolto, di aiuti per riparare i danni, evitando consigli inappropriati, su come ricostruire le città semi distrutte. Altrettanto in punta di piedi, la presenza di forze militari, di sorveglianza, da ritirare, sempre in punta di piedi, quando verrà il momento. Nessuna spocchia, nessuna rivendicazione di meriti, perché impropri. Se saremo scesi a combattere Daesh, l'avremo fatto anche, se non sopratutto, per noi. 
Mi scuso, forse, con questo post, ho peccato di spocchia anch'io. Involontaria, però.                  

giovedì 19 novembre 2015

Sconcerto.

Questo post, non so se sia opportuno e saggio scriverlo, perché vivo un momento di sconcerto. Il sentimento mi arriva dalle molte discussioni su cosa sa l'Islam è, in va derivata, il Cristianesimo e altre forme di religione. Sconcerta sentire i vari pareri, sia di esperti quanto di persone comuni. Gli esperti, persone di religione e non, affermano l'estrema difficoltà, degli studiosi, nell'interpretazione delle sacre scritture. Ho sentito dire:--Il tale ha impiegato anni, solo per chiarire 40 pagine del Corano-- Questo per dimostrare la difficoltà d'interpretazione del testo. Parimenti so che, anche certi studiosi della Bibbia, impiegano la vita intera nel medesimo tentativo.
A me, tutto questo sbattersi sconcerta, perché quando sento, gli esperti, ma anche i non esperti, dare interpretazioni diverse, sui versetti dei testi sacri, l'immediata impressione, è di assistere a una scalata su vetri oleati. E mi chiedo: Possibile sia stato Dio, a ispirare tanti concetti, così oscuri d'aver bisogno dell'interprete, per capirli? E se c'è necessità dell'interprete, chi può assumersi il compito? Una persona comune, quindi anch'io? Oppure esistono "unti dal signore" preposti dall'autorità divina? Ma se, anche gli unti dal signore, trovano tante difficoltà a capirci qualcosa, quando mai, la verità sarà possibile conoscerla? Ecco perché, sono assalito dallo sconcerto, però!
Però, anche lo sconcerto, si può e si deve contenere nel minimo. Come? Ragionando. Se, le sacre scritture, presentano un quadro dove è difficile vederci qualcosa, peggio del peggior dipinto astratto, il quadro dell'umanità, pur complesso, si fa leggere senza bisogno degli unti dal signore. Intanto si incomincia da un numero semplice:2, il soggetto femmina e il soggetto
maschio. Procedendo, l'analisi si complica un po', perché sopravviene il colore della pelle, a dividere. Ma ci si può soffermare solo a una superficie? No, certo! Proviamo a penetrarla. All'interno le differenze sono minime. Solo fisiche però, perché, se si sale in alto, s'incontra il cervello e, lì, le differenze incominciano a evidenziarsi. Sono tanto evidenti, da dividere i soggetti umani nel numero: 7 miliardi e rotti. Complica? Essì, complica, il numero è tutt'altro che semplice. Tamto più complica, perché i possibili denominatori comuni si riducono a 1, l'origine comune di come i soggetti nascono: un gamete maschile e l'ovulo femminile, in pari responsabilità, altri non esistono. Cosa si può fare, quindi, per dare ordine alla complicanza? Nulla, si deve prendere coscienza, che ogni soggetto è differente dagli altri, cioè ogni soggetto è unico in sé. Non va bene? Si trovi l'introvabile denominatore comune e, poi, se ne discuterà.
Tutta questa filippica, vuole arrivare a un punto fermo: abbiamo sempre complicato il semplice. Se si provasse a cambiare?
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sabato 14 novembre 2015

Invito a combattere in armi.

Il rammarico per le morti, avvenute ieri a Parigi, si sommano in uguale a pochi altri avvenimenti, di pari gravità, nel cordoglio della società occidentale, cui apparteniamo. L'assalto al giornale Charlie Ebdò, il rapimento, da parte di Boko Aram, delle duecento studentesse nigeriane, i 160 studenti uccisi in Kenya. Non ricordo altri fatti, presi altrettanto in considerazione, dai media e dalla società eppure, lo Jihadismo del califfato, ha fatto ben altro per meritarsi la nostra condanna. Non è mia intenzione, provocare maggiore sconcerto e paura. Però, prima d'indignarsi per le morti che sentiamo più vicine, vorrei invitare a conoscere quante altre morti sono dipese dal fanatismo dei combattenti accoliti di Al Baghdadi. A occhio e croce, un centinaio di migliaia di esseri come noi. Aprire gli occhi adesso, indignarsi adesso, perché i morti li abbiamo in casa, significa essere stati ciechi fin ora. Ne avevo parlato in più occasioni, ma voglio ripetermi: è sufficiente cercare sul web per trovare decine e decine di video realizzati dai tecnici del califfato. Non è bello vedere le immagini delle teste infilate sopra paletti delimitanti i giardini pubblici a Raqqa, le persone lasciate agonizzare sulle croci, fra cui anche bambini di 8-10 anni. Senza contare le esecuzioni di massa dei prigionieri catturati in battaglia. Meno coreografici i video dove giovani jihadisti si disputano l'acquisto di ragazze, talvolta bambine, per cinque dieci dollari. Fermo l'elenco, mi rivolgo ai pacifisti. Anche a me, piacerebbe un mondo senza guerre, non ero d'accordo quando si combatteva quella inutile, anzi dannosa in Vietnam, ancora meno d'accordo con quella di Bush in Iraq, ma, contro il califfato, vorrei si agisse domani, anche se stimo domani un già troppo tardi. Costerà vite? Certamente sì, molte di queste anche vite innocenti. Troppo caro prezzo? A chi risponde in senso affermativo, voglio ricordare che, ogni giorno degli ultimi due anni, quotidianamente, la morte di innocenti è giù avvenuta, a migliaia. Non sono nostre? Che senso ha, pensare alla vita altrui di minor importanza delle nostre?

venerdì 13 novembre 2015

Se si ha la pazienza di leggere tutto, c'è da farsi rizzare i capelli, ma è istruttivo.

Lo scritto, sotto questa fotografia, vorrei fosse letto da tutti, in particolare dagli uomini e, in specifico, dai credenti. Da non credente non sono in grado di dimostrare la mia convinzione, d'altronde nemmeno i credenti sono in gradi di affermare l'esistenza di Dio, la fede non è prova. Invece l'esistenza degli autori, capaci di scrivere le scempiaggini postate sotto, è certa. A partire da san Paolo. Sinceramente mi vergogno d'appartenere al medesimo sesso di quei criminali. Essì, criminali! Perché Pronunciare queste frasi sulla donna, ha condotto a crimini come quello della fotografia. Non è un fotoshop, il fatto è successo realmente, durante lo sterminio degli Armeni, ma è solo una piccola parte delle crocefissioni, le donne immolate così, furono migliaia.
SAAR
"Quando vedi una donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta di inferno." - Papa Pio II°
"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi." - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura di sterco?" - Sant'Odone, abate di Cluny
"La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini." - San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
"La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso [maschio] che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci." - Tertulliano, teologo cristiano
"O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani." - Corano, Sura V, 6
Lo stupro (NON dei maschi!) benedetto da Dio e da una carogna di padre padrone: "Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto»." - Bibbia, Genesi XIX, 5-8
"Il velo del cristianesimo paolino: «Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.» - San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI
"Poiché il Sublime Corano e l'insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, indossare il velo è, quindi, un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall'lslàm il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l'importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto: «La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici che ne segnalano la presenza interiore.»" - Al Turabi Hasan, Le donne nell'ordinamento islamico della società
Lapidazione: "Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te." - Bibbia, Deuteronomio XXII, 23
"Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via." - Bibbia, Siracide IX, 10
"Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell'applicazione] della Religione di Allàh, se credete in Lui e nell'Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione." - Corano, Sura XXIV, 2
"Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz'acqua nè vitto finché non sopraggiunga la morte." - Corano, Sura IV, 15
"I coniugi peccano non appena si abbandonano alla voluttà per cui, dopo, devono pregare: «Perdona, o Dio, la nostra colpa!»" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Una madre, in quanto sposata, otterrà in cielo un posto inferiore a quello della figlia in quanto vergine." - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori... È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere.” - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Questioni sull'Eptateuco, Libro I, § 153.
“Non può esserci dubbio che è più consono all'ordine della natura che l'uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull'uomo. Questo è il principio che emerge quando l'apostolo (Paolo) dice, «La testa della donna è l'uomo» e, «Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti». Anche l'apostolo Pietro scrive: «Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone»" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap. 10.
"Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare." - Sant'Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica
“Vi sono tre ragioni per le quali diciamo che è l'uomo l'immagine di Dio e non la donna. Prima fra tutte: così come c'è un solo Dio e da lui tutte le cose sono nate, così un uomo è stato creato per primo e da lui sono stati nati tutti gli altri. Perciò è questa entità che è a somiglianza di Dio, vale a dire cioè che come tutte le cose procedono da Dio, così tutti gli altri uomini procedono da quest'uomo. In secondo luogo, così come dal corpo di Cristo mentre era addormentato nella morte sulla croce è derivata l'origine della chiesa cioè l'acqua ed il sangue attraverso i quali si esprimono i sacramenti con i quali vive la chiesa ed ha la sua origine e diviene sposa di Cristo, così dal fianco di Adamo mentre dormiva nel paradiso è stata formata la sua sposa quando le fu presa una costola, dalla quale Eva venne creata. In terzo luogo: così come Cristo è capo della Chiesa e governa la Chiesa, allo stesso modo il marito è capo della moglie e la regola e la governa. E' per queste ragioni che solo l'uomo è ad immagine di Dio, e non la donna. E per queste ragioni l'uomo non deve avere come la donna un segno di soggezione, ma un segno di libertà e di preminenza.” - Uguccio, Summa, C. 33, q. 5, cap. 13.
"Ogni donna dovrebbe camminare come Eva nel lutto e nella penitenza, di modo che con la veste della penitenza essa possa espiare pienamente ciò che le deriva da Eva, l'ignominia, io dico, del primo peccato, e l'odio insito in lei, causa dell'umana perdizione.
Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora.
Tu sei la porta del Demonio!
Tu hai mangiato dell'albero proibito!
Tu per prima hai disobbedito alla legge divina!
Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo!
Tu hai distrutto l'immagine di Dio, l'uomo!
A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”
Tertulliano, teologo cristiano, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.
"Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione." - San Paolo, Lettere a Timoteo
"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea." - San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35
"Le donne siano soggette ai propri mariti come al Signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della Chiesa." - San Paolo, Lettera agli Efesini
“L'Apostolo vuole che la donna sia manifestamente inferiore, in ordine che la Chiesa di Dio è pura.” - Ambrosiaster, Sulla prima lettera a Timoteo 3,11.
“In verità, le donne sono di razza debole, indegne di fiducia, di mediocre intelligenza.” - Epifanio, Panarion 79, §1.
“Entrambe, la natura e la legge, mettono la donna in condizione subordinata rispetto all'uomo.” - Sant'Ireneo, Frammento n° 32
"Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna." - Papa Paolo VI°
"Ai fini dell’educazione cristiana di una bambina, che non sappia a che servono flauti, lire e cetre: la musica è proibita. Non deve avere cameriere graziose e curate, ma una vecchia virago seriosa, pallida, sordida che esorti di notte alla preghiera e al canto dei salmi e di giorno alle preghiere nelle ore dovute. Non deve prendere bagni che feriscono il senso del pudore di una fanciulla, la quale non dovrebbe mai vedersi nuda. Verrà allevata nel chiostro sotto lo sguardo della nonna e non guarderà in faccia nessun uomo e nemmeno saprà che esiste un altro sesso." - San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
"Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli." - San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
"Ammonite quelle [donne] di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele." - Corano, Sura IV, 34
"All’uomo compete il governo, la donna deve piegarsi. L’uomo è più elevato e migliore, la donna una creatura dimidiata, una bestia idrofoba, il merito maggiore che possiede è quello di generare." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Fà il bambino con tutte le tue forze, se ci lasci la vita, muori pure, bene per te dal momento che muori compiendo un’opera nobile." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Anche se stanche e alla fine devono morire, non fa nulla, lasciale affrontare la morte, esse sono qui proprio per questo." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Se la moglie non vuole, venga la serva!" - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Verso il tuo uomo dovrà andare il tuo anelito ed egli sarà il tuo signore, così dunque discendi alla sua dipendenza, così sii una delle subordinate. Le donne sono destinate principalmente a soddisfare la lussuria degli uomini. Dove c’è la morte ivi c’è il matrimonio e dove non c’è matrimonio ivi non c’è morte." - San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
"È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne." - Papa Benedetto XV°
"Ti chiederanno dei mestrui. Di': «Sono un'impurità.» Non accostatevi alle vostre spose durante i mestrui e non avvicinatele prima che si siano purificate." - Corano, Sura II, 222
"Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale. Se uno ha un rapporto con una donna durante la sua immondezza mestruale e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo." - Bibbia, Levitico
"Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole (n.d.r.: mestruazioni). L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue." Bibbia, Levitico
"La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito." - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica
"In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra." - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica
“Cosicchè si vede come causata da una natura particolare (dell'azione del seme maschile), una donna non sia altro che una mancanza, o una caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perchè il seme è debole, o perchè la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l'azione di fattori esterni come l'azione dei venti meridionali che rendono umida l'aria.” - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, 1, q. 92, art 1
“..sul conferimento degli Ordini (ad una donna), essa non potrà riceverli, perchè dal momento che un sacramento è un segno, non solo la cosa, ma anche la significazione della cosa è richiesta in tutte le azioni sacramentali; ... Di conseguenza, poichè non è possibile nel sesso femminile significare una eminenza di grado, dato che la donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali.” - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, Suppl., q. 39, art 1.
“Le donne non possono ricevere l'ordinazione, perchè l'ordinazione è riservata ai membri perfetti della chiesa, da quando ad altri uomini è stata affidata la distribuzione della grazia. Le donne non sono membri perfetti della chiesa, lo sono solo gli uomini. Aggiungi a questo che le donne non sono ad immagine di Dio, ma solo gli uomini”. - Guido de Baysio, Rosarium, c. 27, q. 1, cap. 23.
“È conveniente che le donne non posseggano il potere delle chiavi perchè esse non sono ad immagine di Dio, ma solo l'uomo è gloria ed immagine di Dio. Questo perchè la donna deve essere assoggettata all'uomo e servirlo come una schiava, e non può esserci altra strada.” - Antonio de Butrio, Commentaria, II, fol. 89r.
“Se «la testa della donna è l'uomo» ed è questo ad essere designato al sacerdozio, non sarebbe giusto abolire la creazione, ed abbandonare il capo per andare verso le estremità. Perchè la donna è il corpo dell'uomo, tratto dalla sua costola e sottomesso a lui, da cui è stata separata per la generazione dei figli. È lui, si è detto a lei, «che sarà il tuo padrone». È l'uomo la parte più importante della donna, essendo il suo capo. Se in base a queste premesse, non le permettiamo d'insegnare, come le si potrebbe accordare, a disprezzo della natura, di esercitare il sacerdozio? Giacchè è l'empia ignoranza dei greci che li ha spinti a ordinare sacerdotesse per divinità femminili. È escluso che questo avvenga nella legislazione di Cristo. Se fosse stato necessario essere battezzati da donne, il Signore sarebbe stato senza dubbio battezzato dalla propria madre e non da Giovanni. E quando ci ha inviati a battezzare, avrebbe mandato con noi delle donne a questo scopo. Ma in nessun luogo, nessuna disposizione nessuno scritto, ha deliberato qualcosa del genere; Egli conosceva bene ciò che è conforme alla natura perchè contemporaneamente egli era il creatore della natura e l'autore della legislazione.” - Costituzioni Apostoliche, III, n° 9.
L'aborto nella Bibbia: "Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l'aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra." - Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste), VI, 3
Il cognato e la vedova del fratello: "Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato." - Bibbia, Deuteronomio XXV, 5
"Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso." - Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26
Guai a lesbiche, gay e trans: "La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio." - Bibbia, Deuteronomio XXII, 5
Guai alla donna che osa toccare il sacro fallo! "Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, tu le taglierai la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione." - Bibbia, Deuteronomio, XXV, 11
La dispersione del sacro seme maschile (onanismo): "Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello.» Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui." - Bibbia, Genesi XXXVIII, 7
"Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: “Non ne devi mangiare”, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: tu sei polvere e polvere tornerai!» - Bibbia, Genesi III
Tutti a riposo tranne la moglie: "... ma il settimo giorno tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te." - Bibbia, Esodo XX
E te pareva...: "Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito." - Bibbia, Siracide XXV, 20
"Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco. Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti." - Bibbia, Levitico, XXI
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(1917 - Massacro, tortura e crocifissione di migliaia di donne armene da parte dell'esercito turco - Foto recentemente pubblicata, custodita nell'Archivio Segreto del Vaticano.)

mercoledì 11 novembre 2015

Bacchettata, al signor Cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI.

Ieri, sul web impazzava una notizia: Il Cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana, esprimeva il suo giudizio sull'obbligo di denuncia nei casi di pedofilia dove, un sacerdote, ne fosse coinvolto. Penso di poter commentare, anche se, la dichiarazione, è vecchia di un anno. Fosse stata smentita o corretta, mi asterrei ma, purtroppo, nessuno si è preso la pena.
Ora, è vero, un Vescovo è solo parzialmente Pubblico ufficiale, perché, questa funzione, l' espleta esclusivamente, nel celebrare i matrimoni concordatari. Quindi, in questo, ha ragione, l'obbligo di denuncia in presenza di un reato, compete in esclusiva solo alle persone investite dall'ufficialità. Ma si può accettare un ragionamento simile? Secondo me, no! Un Vescovo non può ragionare come un azzeccagarbugli, rifugiandosi nei meandri del codice penale, un Vescovo, se vuole essere all'altezza morale, che ritiene di rappresentare, deve avere il coraggio civile di sottrarsi al puro aspetto legale. Forse, però l'errore è mio, che ritengo un Vescovo, incapace di comportarsi da azzeccagarbugli. E' appunto degno, del personaggio manzoniano, un punto del discorso del Cardinale, là dove afferma:
<La vittima forse, non vuole essere: "messa in piazza", brutalmente parlando>
Insomma, per non citare nome e cognome della vittima, si lascia impunito il carnefice. Bel ragionamento ipocrita.

martedì 10 novembre 2015

Spiego il perché, ieri, avrei desiderato sbattezzarmi, da persona umana.

In verità, ancora oggi, il sentimento di rifiuto è ben vivo, accompagnato dalla frustrazione di non poterlo realizzare. Nei giorni di obbligata assenza, causata dal noto problema di connessione ad internet, avevo trascorso il tempo, applicandomi alla messa a punto del mio secondo romanzo e alla lettura. Il primo impegno, pur fastidioso, non aveva creato eccessivi problemi. Al contrario, un articolo di Adriano Sofri, sul quotidiano La Repubblica, del 5 novembre scorso, aveva dato inizio al desiderio di sbattezzarmi. L'articolo, descriveva l'oscena lapidazione, di una ragazza afgana diciannovenne, accusata di adulterio, per essere fuggita con un ragazzo di cui era innamorata. Non un fatto nuovo, purtroppo, perché esecuzioni del genere succedono, con una certa frequenza, anche in altre parti del mondo. Pur tuttavia, il disgusto, era salito di parecchi gradini, pensando allo stuolo di maschi (uomo è altra cosa) intento a lanciare pietre, fotografare e filmare la scena, senza provare la minima pietà per la vittima (per me, del tutto innocente). Il disgusto, e il relativo desiderio di sbattezzarmi, aveva raggiunto l'acme, proseguendo la lettura dell'articolo. Nel Paese, così impietoso verso una ragazza innamorata, fuori del matrimonio, è ampiamente tollerata una pratica aberrante. Chiunque abbia la possibilità di procurarsi un bambino, lo usa per sfogare la più bassa pratica sessuale. Tenuto prigioniero, con una catena alla caviglia, fissata al letto, il bambino deve danzare, vestito con abiti femminili, per divertire il suo padrone che, dopo essersi ben eccitato, lo stupra. Subito, avevo pensato quei maschi, fra i presenti alla lapidazione. E mi ero chiesto: esseri così perversi, fanno parte della mia medesima specie? Avrei voluto, in risposta, un "no" deciso ma, impossibile da ottenere. Troppi erano e sono i miei simili, avvezzi allo stupro di minori, d'ambo i sessi. Inutile e umiliante, rifugiarsi nella scusa di considerare la pratica, dipendente da "culture" diverse. Non può essere considerata: cultura, nessun episodio di violenza, tanto meno quando avviene in danno di un essere innocente. Lo era la ragazza uccisa con il lancio di pietre, lo sono i bambini incatenati, lo sono i milioni di bambine date in sposa a maschi adulti, le ragazze trattate come fossero niente più di corpi da godere, nei matrimoni celebrati, pro tempore, per calmare gli ardori maschili. Potrei continuare ancora a lungo...... ma. 
Ma, vengo sovrastato dal desiderio di cambiarmi in verme. Sempre meglio strisciare nel fango, che razzolare nella merda, descritta sopra.              

lunedì 9 novembre 2015

Scuse.

Mi scuso per essere rimasto assente quindici giorni. L'assenza era motivata da un'interruzione del servizio internet qui, sul colle dove abito. Le scuse sono rivolte a tutti, sia alle persone rammaricate di non poter leggere nuovi post, sia a quelle felici del mio bla, bla forzatamente interrotto. Grazie, a domani.

domenica 25 ottobre 2015

SINODO dedicato alla famiglia.

Haimè, tempo sprecato! Mi sono sorbito tutta la relatio finalis del Sinodo sulla famiglia, per scoprire il già saputo. Cardinali, Vescovi, monsignori, semplici sacerdoti e semplici persone laiche hanno impiegato un intero anno per ribadire il sempre ribadito pensiero cattolico conservatore. Nessuna apertura in nessun senso, molti giri di parole, moltissima ipocrisia per affermare, nonostante l'evidenza smentisca: Nulla è cambiato, nulla cambia, nulla cambierà perché avevamo ragione prima, abbiamo ragione adesso, avremo ragione sempre. Ma che realtà vivono?

martedì 20 ottobre 2015

POPULISMO.

Innanzitutto, si deve capire quale significato, in politica, ha assunto il termine, oggi. Si dice populista, un partito che alimenta le paure, le sfrutta per ottenere, dal popolo, un facile consenso da tradurre in voti. Usa il metodo semplice, poco costoso, di raccogliere i mugugni della gente, li fa propri e li amplifica attraverso i media, televisione in primis, i social e nelle uscite pubbliche dei comizi. Di solito, è la figura carismatica del capo, a prendersi il compito di apparire, tutto, dalla parte dei sofferenti. Se poi, sono veri sofferenti o meno sofferenti, conta poco, lui sa quali corde suonare, per far sentire agli ascoltatori, le note di reali disagi o presunti tali. In Europa, gli esempi non mancano, passando dall'Austria felix, alla ricca Svizzera, alla locomotiva Germania, nella Patria di Voltaire e dell'illuminismo, fino agli ordinatissimi Paesi del nord, è un fiorire di partiti che, del populismo xenofobo, hanno fatto l'arma vincente. Se, per ora, non hanno vinto, in futuro potrebbero riuscirci, come è già successo in alcune Nazioni dell'est europeo, es. Ungheria. Si correrebbe un pericolo mortale dovessero raggiungere la maggioranza in tutta Europa? Sono abbastanza vecchio per ricordare un simile evento. Negli anni venti era nato il Fascismo, nel 1933 aveva raggiunto il potere il partito Nazionalsocialista di Hitler, poco prima anche la Russia, si era dato un potere assolutista e, a pioggia, avevano seguito la Spagna e i Paesi dell'ex impero Austro-Ungarico. Un blocco populista, che generò la seconda guerra mondiale. La faccio troppo puzzosa, la mia analisi del presente riguardo al passato? Non troppo, escludo l'avvento di una guerra, ma l'Europa verrebbe smembrata in tanti piccoli stati, tutti in difficoltà a sostenere il mercato globale, Patria della Merchel compresa. Quella dei populisti, è una politica strana, riassumibile nel detto: Migliorare è difficile, quindi proviamo a peggiorare.
Tanto i capi si salveranno. Comunque! E il popolo? Dopo il voto, non conta più.

lunedì 19 ottobre 2015

Petizione al signor Martin Shultz, Presidente del Parlamento europeo

Egregio signor Presidente, La prego di intercedere in favore del ragazzo Alì Al Nimr in pericolo di essere decapitato e crocefisso in Arabia Saudita.

Adozioni coppie omosessuali sì, o no? Step child adoption, cosa significa?

Da più d'un decennio, in Italia, si discute la possibilità di unire, legalmente, una coppia lesbica o gay. I tentativi di istituire una legge in proposito, fino a ieri naufragati nel nulla, pare oggi andare verso una conclusione positiva, seppure attraverso il contorcimento di pensieri vari. Uno in particolare: la possibilità, o meno, di adottare bambini. Le Leggi del nostro Paese, in proposito molto restrittive, permettono l'adozione solo a coppie eterosessuali, unite in matrimonio, minimo da tre anni. Sono escluse perciò, le persone singole, le coppie di fatto e persino i freschi di matrimonio. Perché quindi, strillare tanto per il timore di ciò che non esiste? Qui, entra in campo di discussione la STEP CHILD ADOPTION, sospettata di essere il cavallo di Troia per arrivare a concedere l'adozione, indiscriminata, alle coppie omosessuali. E' così? Affatto, la step child adoption concede l'adozione del bambino/a già presente nella coppia, ma figlia/o legale di un solo soggetto che, dovesse morire, lascerebbe il piccolo/a senza tutela genitoriale quindi, in tutti gli aspetti un orfano, da avviare in orfanotrofio. Si può pensarla in vari modi, adozione sì, adozione no da parte delle coppie omosessuali ma, in questo caso, del bambino/a con la possibilità di finire in orfanotrofio, a causa di un pregiudizio ideologico, che stima "famiglia" esclusivamente quella composta da un uomo e una donna, il non concedere l'adozione della bimba o del bimbo al partner, secondo me, più della coppia penalizza il bambino/a, ed è quindi, foriera di profonda ingiustizia, essendo il solo innocente a patirne, in maniera totale.
Eppure, pare proprio, ci si avvii in quella direzione, pur di ottenere numeri sufficienti ad approvare la legge. Sono sempre stato favorevole al riconoscimento legale delle coppie lesbiche e gay, ma se il prezzo lo deve pagare un bambino/a, mi chiedo: lo trovi ancora giusto? Oggi, come oggi alla domanda non so rispondere, ho bisogno di meditazione profonda, atta a mettere in ordine i dadi scomposti. Fin ora, ho un solo pensiero, certo, in testa: chi si oppone al progetto delle unioni civili, di quei bambini/e se ne frega, pur di raggiungere lo scopo di farlo deragliare. Penseranno: bambina, bambino più, bambino, bambina meno non cambierà molto la realtà degli orfanotrofi, dove dimorano già, milioni di piccoli esseri abbandonati.  
Caritatevole pensiero!       

martedì 13 ottobre 2015

Signor Matteo Renzi, Presidente del Consiglio.

La prego vivamente, di intercedere la grazia in favore del ragazzo Alì Al Nimr. Condannato alla decapitazione, con successiva crocefissione del suo corpo. Nessuno merita una simile pena.

Non m'importa un fico, dovesse crearsi un incidente diplomatico. Dedicato a Recep Tayyip Erdogan.

Turchia, paese partecipante al piano di difesa comune NATO, ha una bizzarra forma di Governo, però nemmeno troppo bizzarra, perché molto simile ad altre: l'oligarchia di un Presidente affiancato da un Partito proprio. Un percorso, chiaramente votato a raggiungere la dittatura. Recentemente, il risultato delle ultime elezioni, ha creato un intoppo alle aspirazioni del Recep Tayyip Erdogan: la sognata conferma della maggioranza assoluta, nel Parlamento, del suo partito, era svanita in una notte. Addio, quindi, alla modifica della Costituzione, che gli avrebbe permesso un potere assoluto. Rassegnato? Macché! Come tutte le persone, convinte di essere vicario di Dio in terra, rafforzato nell'idea, dall'essere a capo di un partito di ispirazione islamica, ha dato un ulteriore giro di vite, alla repressione, già alta in precedenza, delle libertà individuali. Arresti di oppositori, specie se giornalisti, bloggher e, in ultimo, il direttore d'una testata d'opposizione, colpevole, secondo lui, di un tweet offensivo per il Governo. Bastasse. Internet? Facebook? Altri social? Un sogno! Li ha soppressi tutti! Non basta? No, non basta. Un semplice sospetto(mio, ma condiviso da molti) I recenti attentati, con decine e decine di morti e feriti, puzzano. E il puzzo proviene da un palazzo di 1200 stanze, la reggia dove abita Recep Tayyip Erdogan, finita di costruire l'anno passato, su espresso desiderio del Presidente turco, costata la quisquilia di 650 milioni di dollari. Si potrebbe scherzare, commentando: sono cose turche, non fossero anche, cose nostre. La Turchia è un paese nostro alleato, quindi qualcosa in comune ci tocca dividere. Ma cosa? L'alleanza NATO, obbliga le Nazioni firmatarie, a difendere uno dei Paesi alleati, qualora venga aggredito dall'esterno. Si può considerare "esterna" la presenza, in Turchia, di cittadini Curdi, in lotta per i loro diritti di etnia minoritaria? Logica suggerirebbe un no. Perché quindi, i Paesi dell'Alleanza Atlantica, danno libertà alla Turchia di bombardare, non solo sul proprio territorio, ma anche, oltre il confine con l'Iraq i villaggi abitati dai Curdi, senza muovere la minima critica? D'accordo, i Curdi reagiscono con le loro bande armate, ma cos'altro potrebbero fare? Porgere tutte e due le guance, dopo decenni di repressione, arresti, torture ai detenuti e continui raid di blindati, seguiti da morte e distruzione? Sì, di Paesi amici, dominati da poteri schifosi, ne abbiamo tanti, ma la Turchia è l'unico all'interno di un'alleanza cui partecipiamo. Cosa aspetta il nostro Ministero degli esteri, nella veste del Ministro Gentiloni, a far sentire la voce dell'Italia, in merito ai detti soprusi, commessi dal "piffero" Recep Tayyip Erdogan?