giovedì 31 dicembre 2015

31 dicembre.

Capita ogni anno e, ogni anno, ci si scambia gli auguri per il prossimo. Quindi auguri a tutte, tutti. L'ultimo dell'anno però, è anche giorno di riflessione, quindi chiedersi dove si è sbagliato e, se si è sbagliato, chiedere perdono alle persone che, con tanta pazienza, hanno letto i miei post. Grazie.

domenica 27 dicembre 2015

Cinquant'anni ieri. Franca Viola.

Si potrebbe pensare: erano altri tempi. Ma sono poi, così cambiati i tempi? Sotto il punto di vista legale, lo stupro non si può più rimediare con il matrimonio riparatorio. E nemmeno più, viene considerato delitto contro la morale, bensì delitto contro la persona. Buona parte della società, però, non ha ancora assorbito l'evidenza, continua a considerare la vittima di stupro leggera, quella che se l'è cercata, peggio: consenziente pentita. Di pari passo, al colpevole, o ai colpevoli, se lo stupro è stato collettivo(in branco), si tenta di procurare mille scuse. Lei circolava sola la notte, frequentava i luoghi dello sballo, vestiva provocante, doveva stare più attenta etc. Se poi i colpevoli sono in giovane età, sui sedici diciotto anni, si aggiunge la scusante del bollore ormonico. Insomma, tutti tentativi per accollare a lei la colpa. Capitasse solo nella società, pur grave comportamento, si potrebbe pensare: beh, gli stupratori finiscono dietro le sbarre. Va a finire sempre così? Nient'affatto. Intanto, è necessario denunciare e sovente non avviene, sia a causa di vergogna personale, oppure perché, l'ambito famigliare, è favorevole a nascondere. Poi esiste un'ulteriore difficoltà: se il colpevole, non viene sorpreso al momento dello stupro, oppure la denuncia non viene sporta nelle ventiquattro ore successive, l'accusato rimane a piede libero. Libero anche d'intimidire la vittima, incrociandola per strada. Fin qui, l'aspetto legale-giudiziario. Rimangono il sociale, l'educazione e gli stereotipi. L'aspetto sociale rispecchia una diseducazione genitrice di stereotipi. Il maschio è cacciatore e la femmina preda, non solo è il più stupido stereotipo, ma il più falso, perché in natura è la femmina a dettare i tempi dell'accoppiamento, in qualsiasi specie animale. e noi siamo animali, pur ritenendosi evoluti quanto si vuole. Quindi lo stupro va contro natura, è pura violenza generata dall'incapacità di contenere la libido. Difetto maschile, da correggere. Come? Con l'educazione, non esiste altro rimedio.     

mercoledì 23 dicembre 2015

Omosessualità.............Ancora?

Ebbene sì, ancora. Perché? Perché è necessario ribadire, una volta in più, l'irragionevolezza del'omofobia.
Come già riferito sul post di ieri, APA e OMS, definiscono l'omosessualità: Variante NATURALE della sessualità umana.
Ora, se si vuole contestare il parere del AMERICAN PSYCOLOGICAL ASSOCIATION e del ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA', si è liberi di farlo, ma con argomenti seri, non con sentimenti e pregiudizi omofobi, perché questi, non sono argomenti, tanto meno: seri. Come non sono seri, i giudizi vessatori del'omosessualità derivanti da credenze religiose.
Eppure, proprio le religioni, sono alla base dell'origine di leggi vessatorie. Sopra tutte, le tre monoteiste. Gli antichi popoli, parlo del periodo precristiano, più o meno, condividevano il parere di APA e OMS, cioè consideravano l'omosessualità un tratto naturale di una minoranza, salvo il minuscolo territorio che ospitava gli Ebrei, il territorio della Bibbia, insomma. Gli abitanti di quel minimo territorio, ignoravano l'ampiezza della Terra, la vastità dei mari, l'esistenza di continenti estesissimi, le floride civiltà cinesi e precolombiane, la medesima Europa, sebbene a due passi, in ultimo, ma non meno grave ignoranza, conoscevano poco o nulla della fisiologia e psicologia umana. Figuriamoci del'Universo. Si stimavano però, il popolo "prediletto da Dio". Sebbene, quella "predilezione" sia smentita da 2000 anni di persecuzioni, tutt'ora presenti, sebbene attenuate. Si noti, quello che ho scritto riguardo il popolo ebraico, non fa di me un antisemita, non lo sono, anzi. Erano solo: considerazioni storiche sociologiche. Però, in quel piccolo territorio, era nato un libro, la Bibbia, diviso in più capitoli. In due dei quali: la Genesi e il Levitico, è esplicita la condanna del'omosessualità
Morte per chi si macchia di rapporti sessuali con persone del medesimo sesso. Perché? La mia ipotesi. Nel periodo, la mortalità infantile raggiungeva alte percentuali, quindi, poteva inquietare la presenza di persone che, con rapporti fra loro, non generavano figliolanza. Comprensibile, ma non giustificabile, la ragione della condanna. Incomprensibile ai nostri giorni, in presenza di 7 miliardi e più, di abitanti. Semmai, oggigiorno, servirebbe meno prolificità, sopratutto nei paesi più omofobi: Asia e Africa, dove il boom demografico aggiunge milioni, ogni anno, al numero di affamati. Perché quindi, sussiste ancora il sentimento omofobico? Perché duemila anni di condanna, non si cancellano con un frego sulle leggi. D'altronde, ancora operanti poco più di un decennio fa, in molti paesi europei e nelle Americhe. Se il Belgio, la Francia e il Lussemburgo avevano depenalizzato l'omosessualità alla fine del '700, l'Italia nel 1889, altri paesi avevano protratto la condanna nel corso del '900, fino a raggiungere quasi la fine, l'Austria nel 1971, il Regno Unito nel '67, la Spagna nel '79, il Portogallo nel '83, l'Irlanda nel '93 insieme alla Russia, buon'ultima la Germania, fra i paesi maggiori, perché qualche minore era arrivato oltre il 2000, nel 1994, con l'abolizione totale del paragrafo 175, quello che aveva permesso, al regime nazista, di gasare gli omosessuali. E il Vaticano? Nell'ordinamento giudiziario della Santa Sede, non erano e non sono presenti articoli in condanna del'omosessualità, pur avendo ispirato, gli uomini di religione, tutte le leggi omofobe. Buffo? Sorprendente? Mica tanto, se si ricorda la feroce opposizione di monsignor Silvano Tomasi, rappresentane diplomatico del Vaticano al ONU, alla risoluzione, presentata dalla Francia, per abbattere gli ordinamenti giudiziari, in tutto il mondo, di condanna del'omosessualità, con la giustificazione: Non si può interferire nelle legislazioni di altri paesi, che vedono nel'omosessualità un pericolo diffusorio di immoralità. Questo in presenza di 79 Nazioni dove, una persona omosessuale, rischia pene detentive lunghissime, punizioni corporali, lavori forzati, morte. Beh, il Vaticano, non ha sottoscritto, nemmeno oggi, la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL?UOMO. 
Volutamente, ho lasciato nel silenzio la questione Islam. L'interesse, almeno per ora, è volta all'Italia e agli italiani. Ragionate omofobi: cosa toglie a voi la presenza di persone omosessuali? Quali diritti, fra i vostri, vengono annullati concedendo medesimi diritti alle persone omosessuali? Temete forse il contagio se frequentate o avvicinate, anche per caso, una persona omosessuale? Dimostrato l'insostenibilità di una demografia in continua espansione, autentico pericolo mondiale, perché continuate a bollare le persone omosessuali un pericolo, in quanto non procreano? Perché considerate l'omosessualità generatrice di pedofilia quando il sesso delle vittime è al 96 % femminile e lo stupratore-molestatore maschio? Dite: non mi piacciono? Se è per questo, a me non piacete voi, ma non voglio discriminarvi in alcun modo, semmai farvi ragionare. 
Chiudo. L'omofobia, nei secoli, ha fatto più morti della peste bubbonica, tramite roghi, impiccagioni, garrota, lapidazione e decollamenti, senza contare l'infinito numero dei linciaggi, effettuati fuori e all'interno delle carceri, dove l'omofobia relega gli omosessuali. Pratica diffusa, senza provocare morti: i pestaggi in branco. I suicidi indotti dal bullismo, solo nell'anno, nel mondo, da parte di adolescenti, 394 circa, dico circa perché molti parenti mascherano. Di chi la responsabilità? Vostra, cari omofobi. Un consiglio, per guarire? Pensate in proprio, ragionate, provate a cancellare i pregiudizi, irrazionali aggiunte di pensiero altrui. Poi leggete e rileggete, più volte, questo post, meditateci, forse riuscirà a guarirvi. Altrimenti, rivolgetevi a uno psicologo, neutrale però, né pro né contro l'omosessualità. Dai, guarite, da sani è meglio, si sta bene.         

martedì 22 dicembre 2015

Il post di domani.

Tratterò un argomento, a me caro, molto dibattuto nel periodo attuale. Concedere o no i diritti civili agli omosessuali d'ambo i sessi, unione civile o matrimonio che si voglia dire. Per fornire un anticipo delle mie opinioni, inserisco sotto, il post scritto stamani su Facebook.

Dal giorno della mia apparizione su Facebook, mai era successo di chiedere a una persona di cancellarsi dalla lista degli amici, semmai era stata mia volontà togliere la mia presenza da gruppi dove era fuori posto rimanere. Ieri sera, privatamente, avevo intimato a Domenico Cirasole di cancellarsi con la dovuta spiegazione del perché. Non avendo avuto risposta alcuna, stimo di essere libero di spiegare a tutte le persone della lista di amicizie, il motivo della richiesta. Chiunque abbia letto, anche solo di sfuggita, i miei post, è al corrente dell'impegno profuso, da me, in difesa delle persone omosessuali. Il signore in questione, ieri, aveva condiviso, sulla mia bacheca, per ben due volte, la notizia dei risultati del referendum, in Slovenia, volto ad annullare la legge, che permetteva i matrimoni fra persone del medesimo sesso, con connessa possibilità di adottare. Già conoscevo la notizia, e non avrebbe motivato l'invito a cancellarsi, la ragione dipende dal suo chiedere(Cirasole), con un "mi piace", il consenso ai risultato del referendum, scatenando un cumulo di insulti da parte di commentatori e commentatrici verso la pretesa, delle persone omosessuali, di ricevere diritti fin ora negati. Definire "beceri"questi commenti, sarebbe andare troppo sul leggero, ne riferisco solo uno come esempio: RIACCENDIAMO I FORNI. Inutile spiegare quali forni andrebbero riaccesi. I termini più usati però, erano CONTRONATURA e NATURALE. Naturale riferito al matrimonio, contronatura, ovviamente, riferito all'omosessualità. Vorrei dare, a chi crede di usare i due termini in maniera appropriata, due smentite: il matrimonio, in natura, non esiste, è invenzione umana diventata costume, l'omosessualità, invece, è sempre esistita, non solo fra gli umani, quindi è interna alla natura. Si potrebbe considerare vizio oppure depravazione, se da eterosessuali si deviasse, coscientemente, verso l'omosessualità, ma così, non è, la prova viene da ragazzine e ragazzini sui dieci o dodici anni quando, ancora privi di malizie, provano attrazione verso i simili.
In ultimo, aggiungo il parere del APA e del OMS, al riguardo: L'OMOSESSUALITA' E' UNA VARIANTE "NATURALE DEL COMPORTAMENTO SESSUALE UMANO.
L' OMOFOBIA LO E': NATURALE?
Da oggi, anzi da ieri, non accetterò, da nessuno, dichiarazioni omofobe, post omofobi, insulti omofobi sulla mia pagina.
A Domenico Cirasole, concedo ancora il tempo di spiegarsi fino a sera, in assenza, a malincuore, sarò io a escluderlo.

lunedì 14 dicembre 2015

Unioni civili e adozioni, nel caso di unioni omosessuali.

Ci si potrebbe chiedere perché, un eterosessuale, si prende carico di occuparsi di un problema che, in fondo, non lo concerne: le unioni civili fra persone dello stesso sesso, e perché: proprio oggi.
Oggi, in seguito a due fatti di cronaca, conosciuti grazie a una testata giornalistica minore. In Tunisia, alcuni studenti ancora minorenni o poco sopra la maggior età, nei giorni scorsi hanno subito una condanna a 6 anni per sodomia. Non un caso raro nei Paesi arabi e non solo, anzi la pena in confronto ad altre, che possono arrivare all'ergastolo oppure a morte, può apparire lieve, non fosse per il trattamento riservato, dagli altri detenuti, agli omosessuali in carcere. Peggio è andata a due Siriani nel territorio sotto il controllo del Califfato: uccisi sommariamente tramite lapidazione. Queste due tragiche vicende, mi hanno offerto l'estro per occuparmi di ciò che succede nella mia Italia. 
Il più volte bocciato progetto di istituire regole alle unioni omosessuali, tramite Legge apposita, pare probabile stia per approdare al Senato, a giorni, con buone possibilità di essere approvato, nonostante le resistenze degli ambienti cattolici più conservatori. Il punto più controverso della Legge, riguarda il capitolo delle adozioni, seppure si occupi solo della figliolanza già presente nella coppia delle persone conviventi. Con il solito vezzo esterofilo, si è definito la possibilità di adottare la figlia/o della persona convivente: Step child adoption, che, letteralmente significa: adozione del figliastro, ossia un figlio/a non biologico. Questa forma di adozione, è già applicata nei casi di unioni eterosessuali, quando uno dei due soggetti, ad esempio una ragazza madre, oppure in caso di vedovanza, ha dei figli. Un modo per assicurare al bambina/o una tutela di continuità parentale nel caso della morte del soggetto madre o padre biologico. Opporsi a che avvenga anche nel caso di coppie omosessuali, più di sofisma, pare un pretesto per affossare, di nuovo, la Legge sulle unioni civili. Premetto; personalmente sono favorevole a qualsiasi forma di adozione, sia da parte di coppie sposate, semplicemente conviventi, persone singole d'ambo i sessi, non vedo quindi, perché dovrei considerare una coppia omosessuale, inadatta all'adozione, non solo del figlia/o del partner. Non riesco a capire le ragioni di chi si oppone alle adozioni, libere, da parte di persone responsabili. Dicono in protezione dei piccoli. Questi signori, si rendono conto di quale protezione godono gli orfani e le orfane in certi orfanotrofi? Non solo sono privi dell'affetto necessario nel periodo infantile ma, spesso, l'ambiente dove vivono, fa considerare le vicende di Oliver Twist e dei cicos de rua, invidiabili. Dovrebbero ricordarsi, questi signori, cosa avveniva, in Irlanda, ai piccoli/e non vedenti nelle strutture tenute da enti religiosi. Ancora oggi, non si conosce il numero, esatto, degli stupri.
Concludo. Vi fosse, anche un'unica ragione logica, per considerare danno alla società le unioni omosessuali, potrei riconsiderare la mia opinione favorevole, ma non ne vedo alcuna, nemmeno nell'ordine morale della società laica, le considerazioni morali in ambito religioso, rimangano in quell'ambito, nessuno, con i diritti civili da riconoscere alle coppie omosessuali, vuole obbligare le varie Chiese a celebrarli. Considerino piuttosto, gli uomini di religione, la responsabilità di aver ispirato l'odio verso le persone omosessuali, che ha provocato,  nei secoli, morti a milioni, non solo tramite sentenze, ma, nel numero, vanno considerati i suicidi, le esecuzioni sommarie e i linciaggi.  Avvenimenti ancora presenti all'oggi. Grazie, per avere letto fino al termine.

Per chiarire la necessità dei due link sotto.

Nell'imminenza della discussione in Senato del progetto di Legge sulle unioni civili fra persone del medesimo sesso, credo sia doveroso esprimere la mia opinione in merito. I due link postati, in precedenza, sono necessario compendio di quanto scriverò, quindi penso di dover invitare chi mi segue e altri eventuali lettori di prenderne visione, in caso contrario, non si potrà capire il perché della mia opinione favorevole, a che il progetto vada in porto. Grazie.  

Questi due link fanno compendio al mio post di oggi, riguardante le unioni civili omosessuali. Prego chi mi segue e gli altri eventuali lettori, di prenderne visione, perché sono chiarificatori di quanto scriverò.



Un sondaggio dell'Unione Europea condanna senza appello il nostro Paese, relegato in fondo a tutte le…
ESPRESSO.REPUBBLICA.IT


Sgombrare il campo dagli equivoci

Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi e l’opinione dell’AIP, Associazione Italiana di Psicologia: per non far confusione tra opinioni e studi scientifici. Intervista a cura di Federico Batini
LARICERCA.LOESCHER.IT|DI <A HREF="/AUTORI/152-VLING.HTML" TITLE="VIEW ALL ARTICLES FROM VITTORIO LINGIARDI">VITTORIO LINGIARD...

domenica 13 dicembre 2015

Perché si nega l'aspetto: GUERRA di RELIGIONE.

Si potrebbe pensare: perché il Daesh non rappresenta l'intero Islam, ma sarebbe una ragione lapalissiana in quanto, quella religione, come d'altronde capita alle altre, cristianesimo compreso, è divisa in varie correnti. Il Daesh, o Isis, comunque lo si voglia definire, si ispira alla corrente Wahabita, la forma più radicale del credo islamico sunnita, la stessa presente in Arabia Saudita e nei Paesi del Golfo. Vero è che, il regno della dinastia dei Saud e gli Emiri regnanti nel golfo, almeno in apparenza, combattono il califfato al fianco della coalizione composta da paesi occidentali, però............
La giustificazione del "però", viene dal flusso dei finanziamenti a Daesh, in arrivo da quella zona, un fatto assodato da diverse fonti. Forse, non vi partecipano i Saud e gli Emiri, ma certo, nemmeno tentano di fermare i finanziatori, come non tacitano le voci dei predicatori nelle Moschee, tutte a inneggiare la "Guerra Santa"contro noi peccatori. Perché quindi, sui media, si continua a leggere dichiarazioni negazioniste? A partire da Barach Obama, fino al nostro Matteo Renzi, passando per il così detto Islam moderato, è un continuo ripetere il medesimo appello a non considerare Daesh un movimento islamista, ma solo una banda criminale. Comunque la si voglia vedere, la "banda criminale" recluta decine di migliaia di adepti attraverso la seduzione di un Islam "puro", predicato da Mullah, Sceicchi e Ajiatollah sparsi nel mondo. Parlare di guerra di religione, quindi, è prendere in considerazione un fatto reale, pur se combattuta, in quei termini, solo da Daesh. Inutile negarlo, eppure lo si nega in ragione di equilibri politici consolidati. L'Arabia Saudita e i Paesi del Golfo arabico, oltre ad essere alleati con la maggior parte delle Nazioni occidentali, hanno Fondi Sovrani da spendere, di notevole consistenza che, venissero tolti dal mercato globale, provocherebbero fallimenti in serie. Si uscirà da questa situazione di stallo? Per obbligo, quando l'espansione di Daesh minaccerà direttamente il blocco occidentale, Stati uniti compresi, e il blocco ex Repubbliche sovietiche sui territori nazionali, per ora, solo sfiorati dal terrorismo della Jihad (guerra santa). Allo stato attuale, in assenza di vincitori finali, né Daesh, né alcun altro può inneggiare alla vittoria, vince solo: l'ipocrisia.    

giovedì 10 dicembre 2015

EUROPA. una realtà, un rebus, un progetto fallito?

Per indole, vorrei giusta la prima ipotesi, sempre per indole, la terza ripugna, quindi rimane la seconda: IL REBUS EUROPA. Altiero Spinelli, Piero Calamandrei e Alessandro Galante Garrone, miei maestri di vita, chi in un modo chi in altro, erano tutti a favore di una forma di federalismo fra gli Stati europei, unico modo per conciliare i vari interessi ed escludere la possibilità di un terzo conflitto mondiale. Altiero Spinelli, dell'Europa unita era il principale mentore, ma non ingenuo mentore. Sapeva, a partire dei primi approcci, quali sarebbero state le difficoltà e le resistenze delle varie Nazioni, al momento di cedere parte della propria sovranità, ad un organismo super partes. Si era già avuto esempio con la CED (Comunità europea di difesa)quanto fosse difficile mettere d'accordo gli Stati su un'idea comune, il Governo francese si era opposto. Poco dopo però, un trattato era andato in porto: la CECA ( comunità europea carbone acciaio) Su quella base, si era formato una prima Commissione europea, antesignana di quella che, con l'aggiunta del Parlamento, aveva dato inizio all'Europa Unita (Belgio, Olanda, Francia, Germania, Lussemburgo e Italia) . L'allargamento successivo ad altri Stati, cambi d'indirizzo, un sostanziale impatto, causato dalla guerra fredda, avevano impedito una vera integrazione. La caduta del muro di Berlino, il crollo dell'URRS, l'entrata nell'Unione dei paesi dell'est, avrebbero potuto completare il processo di costituzione, ma. 
Ma, al realizzo di un vero organismo federale, si erano opposti e si oppongono, chi più chi meno, i Governi nazionali. Il motivo? Si torna ai timori di Altiero Spinelli: nessun Governo vuole cedere un briciolo di sovranità nazionale. Perché? Semplice: i Governi sono espressione della forza politica scelta dal popolo con elezioni democratiche, forze politiche quindi, legate al consenso interno. E lì, si ferma l'interesse degli appartenenti ai vari Governi europei, badano agli egoismi della propria Nazione, nel timore di rimanere trombati alla prossima occasione elettorale. Perciò, è falso attribuire un possibile fallimento ai burocrati di Bruxelles, solo impegnati a decidere quisquiglie marginali, peraltro nemmeno vincolanti gli Stati a seguirle, mentre ogni importante questione viene decisa nelle ricorrenti assemblee dei capi di governo, e loro ministri, quindi proprio da chi è restio a cedere un dito di sovranità. Se colpevoli esistono, ognuno ha i suoi e, ognuno, li alimenta con egoismi propri. Egoismi ben rappresentati da Partiti e movimenti anti europei, anti euro, di carattere nazionalista e autoritario. Crescono dappertutto, diverranno maggioranza? Forse. Sarà un bene? No, deciso. L'Europa, ritornando a Stati e Staterelli sarà macinata, in farina, dai colossi Cina, Stati Uniti e Russia, senza contare l'arrivo dell'India. Non fanno testo Norvegia e Svizzera, le due uniche nazioni europee rimaste fuori, (i casi Serbia, Montenegro, Bosnia, Cossovo e Albania, dipendono da altre opzioni)   entrambe, pur non facendone parte, hanno firmato diversi trattati dell'unione, quindi godono anche, dei vantaggi connessi. Evaporerà l'Europa Unita? Possibile, se nulla cambierà nell'attuale assetto incompleto. L'Europa, così com'è, un ibrido di Nazioni semi legate e, allo stesso tempo, slegate da decisioni ottenute in vera comunità, decise da un Governo comune, in prevalenza sui Governi nazionali, con leggi finanziarie e fisco uguali in tutto il territorio, un esercito sovranazionale, pari diritti e pari doveri attribuiti ai cittadini, non ha futuro. A dare un futuro al sogno di Altiero Spinelli, gli unici a poterlo fare siamo noi cittadini, vincolando chi ci governa a realizzare, veramente, quel sogno. Non si farà? Prepariamoci al peggio!                 

martedì 8 dicembre 2015

Le Pen. Marine, quindi senza sottintesi.

L'affermazione, per ora solo parziale, del Front National, nelle recenti elezioni regionali francesi, stravolgono comunque un assetto, fino al giorno precedente condiviso: la lotta al terrorismo di carattere jihadista. Non vi è dubbio che, detto terrorismo, abbia origini religiose riportanti alla visione wahabita dell'islam, la più radicale. Il Front National, temo, sposterà l'attenzione, verso il mondo islamico, dal jihadismo ai milioni di musulmani presenti in Francia. Non proprio una caccia alle streghe, un clima di sospetto. Alla popolazione francese, già scossa dagli attentati, sarà facile inculcare diffidenza verso chiunque non sia di fede cristiana. La Francia, fino a ieri considerato il paese più laico del continente, offrirà così, l'estro della rivincita alla Vandea, peraltro mai doma, del cattolicesimo bigotto e ipocrita. Vi sarebbe un altro aspetto, da analizzare, riguarda l'Unione Europea, l'equilibrio fra le Nazioni di fronte alla levitazione dei movimenti anti unione, anti euro, pro  ritorno di Stati e Staterelli divisi da confini e interessi propri. Domani, forse, dopo aver messo in ordine i pensieri.     

venerdì 4 dicembre 2015

Parere di un ex alpinista d'ottantaquattro anni

La mia passione alpinistica, rimasta intatta nei desideri fino a oggi, ma calata a poco più di escursionismo, da cinquanta anni, perché la nascita di Paola e l'impegno nelle cucine dei ristoranti, come chef, lasciavano poco spazio ad altro. Principale motivo dell'abbandono, però, era stato il senso di responsabilità di padre. L'attività alpinistica in solitaria, ai miei tempi, non concedeva scampo in caso di serio incidente, l'attrezzatura era quello che era, la possibilità di chiedere soccorso pressoché impossibile. L'alpinismo, in ogni modo, mi è rimasto nel cuore, per cui ho seguito le notizie di imprese eseguite da altri, fino a ieri. Da ieri, ho incominciato a dubitare che, l'attività alpinistica, sia così cambiata da non appartenere più, nemmeno nel mio onirico: è diventata spettacolo. Pessimo spettacolo, nel caso del reality confezionato dalla RAI TV. Per curiosità, in seguito a un servizio di Michele Della Palma, postato da Marco Berti, sul gruppo che conduce dedicato all'alpinismo, avevo spulciato il web alla ricerca di notizie sul reality. Non avrei dovuto farlo. Dopo aver assistito qualche puntata, la visione è permessa da RAI 2, l'alpinismo aveva perso il fascino, fin lì rimasto nel mio onirico. Vorrà qualche giorno, per tornarci. Il banalissimo spettacolo, degno di uno scarso grande fratello(minuscole volute)era condotto, insieme a una petulante fanciulla, da Simone Moro uno dei miei idoli dell'arrampicata. Se mai riuscirò a perdonarlo(penso lo farò)sarà con l'indulgenza dovuta a un puro. Credo sia dovuta all'ingenuità, di puro, aver consentito di partecipare allo scempio di una vetta come il Bianco, il cui gruppo era il preferito dal ragazzino alpinista Giancarlo.

mercoledì 2 dicembre 2015

Quando, la stupidità soffoca.

La diatriba: Presepe sì, presepe no nei luoghi pubblici pare, ma soltanto pare attenuarsi. Mi felicito.La stupidissima discussione, nei giorni scorsi, aveva riempito il web e fatto sprecare spazio ai giornali di tutta Italia, senza produrre un solo ragionamento razionale. Tutti di pancia. Da non credente, ma estimatore dell'uomo Gesù, nel presepe coglievo e colgo lo spirito di un evento, che avrebbe potuto cambiare, in meglio, la feroce legge, presunta divina, dettata nella Bibbia. In più, consideravo il Natale l'occasione di farne festa dei bambini, quindi, alla mia Paola, quando era bambina, non avevo mai, fatto mancare il presepe. Oggi, il Natale ha cambiato aspetto, gli adulti ne fanno festa propria, i bambini al margine. L'origine della diatriba, deriva da questo stravolgimento. Nessuna bambina, nessun bambino ha potuto esprimere il suo desiderio, in mezzo al pollaio dove: galline e galli erano intenti a beccarsi, senza nemmeno capire bene il perché. A beccarsi di più, le galline e i galli dell'arena politica. La decisione di un preside, di non fare il presepe, in rispetto degli allievi di religione diversa dal cristianesimo, già bizzarra in sé, si è dilatata in guerra di religione da combattere in Lombardia a Rozzano. Non aggiungo altro, la stupidità mi deprime, anche la mia.

martedì 1 dicembre 2015

Un seme, un germoglio, una speranza valida per tutti: IL MOVIMENTO, RIVOLUZIONARIO, DELLE DONNE CURDE.

Un servizio di Francesca Sironi, pubblicato sul settimanale di Repubblica: D (donna), sabato scorso, descrive la nascita, avvenuta qualche anno fa, di un movimento tutto al femminile, per cambiare tradizioni millenarie nella società e nella famiglia. Nel recente passato, avevo scritto un ammirato elogio delle combattenti donne, che affrontano l'Isis al fianco degli uomini del Ypj, l'esercito composto da turchi e siriani di etnia curda. Non ne conoscevo però, l'origine, pensavo dipendesse dal bisogno di aggiungere elementi femminili, a forze composte da uomini, di numero insufficiente. Sbagliavo, le donne si erano organizzate in maniera autonoma, non solo per combattere. Una donna Ayse Gokkan, turca del Diyarbakir, un territorio al sud della Turchia, confinante con la Siria, dove è sindaco di Nusaybyn, abitata prevalentemente da curdi, è l'anima di una rivoluzione, tendente a rovesciare , abitudini, radicate, nelle famiglie e nella società, dominate, fin ora, dai maschi. Per spiegare quale sia, ancora oggi, la condizione famigliare delle donne in quel territorio, rubo qualche frase all'articolo: 
IL NEMICO E' ANCHE IL MODELLO EREDITARIO E RELIGIOSO, CHE IMPONE ALLE MOGLI IL SILENZIO E GIOGO ALLE BAMBINE. 
Ayse Gokkan afferma:<No, non finirà come le altre volte. Non andrà che, raggiunta una pace, le donne rientreranno in casa, No, questa volta,non torneremo indietro>
Riprendo il mio discorso. Quella dichiarazione e la precedente frase, riguardante le done e la bambine, non sono semplici esternazioni di una persona singola, sono alla base di un movimento, tutto al femminile, ormai ben radicato nella società curda. Il movimento ha dato vita ad agenzie giornalistiche, scuole dove si insegna la parità di genere e il rispetto delle differenze, centri anti stupro, imposto quote di rappresentaza femminile nelle istituzioni locali, sportelli di ascolto per ragazze. Queste iniziative, pur osteggiate dal governo centrale turco, raccoglie un numero di persone, fra attivisti e assistiti, in continua crescita, con il contributo, non richiesto, ma ben accetto, di soggetti maschili, convinti, come me, sia giunta l'ora di cambiare indirizzo, rispetto al passato. Un movimento civile, che non rifiuta l'altro movimento, quello che ha realizzato un vero e proprio esercito di sole donne combattenti. Dalle semplici soldato al più alto grado, i generali, non esiste la presenza di un uomo. Un esercito molto temuto, dai fanatici combattenti del Isis, in quanto essere uccisi da donne, comporta l'esclusione dal paradiso, secondo la religione musulmana. 
Chiudo: Laggiù si è acceso un piccolo lume, come piccolo lume si poteva stimare l'illuminismo, ai suoi tempi, ma come l'illuminismo ha poi, incendiato noi tutti, spero che, il piccolo lume, acceso dalle donne curde, incendi tutto il mondo femminile, unica mia speranza per cambiare l'indirizzo mortuario dell'attuale società, costruita da noi uomini, cumulante errori, sufficienti a erigere una catasta infinita.