lunedì 14 novembre 2016

Considerazioni sul vaffanculo di Donald, ed anche su quello di Beppe.

Non mi piace la locuzione "vaffanculo" né gradivo l'altra, lanciata nelle manifestazioni di piazza da Beppe Grillo: vaffaday. Tirato in causa però, dal comico genovese, che ha dichiarato "un gran vaffanculo mondiale" la vittoria di Trump nelle recenti elezioni presidenziali Usa, sento l'urgenza di rimandare ai mittenti il vaffanculo e il vaffaday. A Trump, perché si è appropriato del voto degli illusi. A Grillo, in ragione della moda, da lui lanciata, del volgare insulto, già ben presente all'epoca del vaffaday, ma da lui istituzionalizzata nell'agone politico. Da allora, il vaffanculo è dilagato in ogni discussione, seria o poco seria sia. Provo sincera pena per quelle classi sociali, a basso reddito, ed anche per lo stuolo dei disoccupati, che si sono lasciati abbindolare da un ricco, ma furbo, reazionario, affatto intenzionato a risolvere i loro problemi. Potrei iscrivermi alla loro categoria, il reddito famigliare mio e di mia figlia svaria poco sotto ( il più delle volte) o poco sopra i mille euro mensili, ma mai sarei caduto nell'inganno di Trump. Sarà perchè di promesse simili è lastricata ogni tornata elettorale, ma quella del Donald: Rifarò grande l'America e sarò la vostra voce(dei diseredati) è quantomeno risibile. Nel suo staff, sono presenti personaggi del peggior lobbysmo, si parte da esponenti di grandi banche d'affari (Goldman Sacs, J. P. Morgan) ai potentati economici del petrolio (non per niente, nel suo programma, appare l'abbandono degli accordi sul clima ) In più, per rifare grande l'America, mette in angolo la parte femminile degli States, solleticando misogini e bigotti, con le sue frasi in perfetto stile maschilista. Trascuro la sorte degli omosessuali, già ben oppressi da un cristianesimo oscurantista molto simile a quello delle Crociate, quando le conversioni avvenivano in punta di spada. Non trascuro invece, la promessa di abbassare le tasse. Ma a chi? Ai redditi alti, nell'eterna illusione di creare lavoro, perché, i beneficiati, rinvestiranno le cifre risparmiate. Dai Tempi di Ronald Reagan e Margaret Thathcer, ciò non si è mai verificato, anzi. Però, quelle politiche fiscali, qualcosa hanno raggiunto: l'allargarsi della forchetta fra poveri e ricchi. Anche Donald Trump qualcosa raggiungerà. La saldatura di tutti i regimi fascisti con il suo. D'altronde, Ku Klux Clan e neonazisti di varie sigle hanno già festeggiato, loro sapevano chi è Donald Trump.
In chiusa un pensierino a Beppe Grillo. Davvero le piace tanto il grande vaffanculo del novello Presidente Usa? Forse vuole auto reclutarsi, con il suo M5S, nella schiera dei suddetti regimi?          

sabato 12 novembre 2016

Obama.

Devo scusarmi, innanzitutto. Avevo dichiarato di scrivere questo post, stamane. Purtroppo, l'improvviso e imprevisto arrivo della neve, mi aveva obbligato ad anticipare il rifornimento della legna da ardere.
Obama quindi. Le critiche ricevute dal Presidente, appena decaduto, per come aveva condotto i suoi due mandati, avrebbero ragione d'essere, se non si prendesse in considerazione in quale condizione aveva dovuto governare gli USA e certi fatti successi in precedenza, nei venti anni finali del secolo scorso. Incomincio da questi ultimi, perché foriero elemento a determinare i successivi. Fra gli '80 e i '90 si era consumato il crollo del sistema URRS e lo stravolgimento del welfare fino allora praticato, negli Usa ed in Europa. La saldatura della presidenza Reagan con il Primo Ministro inglese Margaret Thatcher, aveva dato inizio al neo liberismo predicato dai Chicago boys: detassare i potentati economici e lasciare senza freni i così detti: Mercati. Un errore di politica sociale-finanziaria, le cui conseguenze subiamo ancora oggi, padre e madre, se si vuole notarlo, della crisi ancora in corso. Altro errore, in contemporanea, della politica occidentale, sempre protagonisti i governanti di allora, ben appoggiati dal Vaticano di Papa Wojtyla, aver lasciato solo Micail Gorbacev e la sua glasnost. Per di più vantandosi di aver fatto crollare l'Impero sovietico, quando, per verità, non di sconfitta provocata da esterni, si era trattato, bensì d'implosione d'un sistema ormai indifendibile. 
Segue al periodo l'avvento di George H. W. Busch, il padre. Quello che disse: Leggete sulle mie labbra; NIENTE TASSE. Se non ché, di lì a poco, arrivò la prima avventura in Iraq. E le tasse salirono alle stelle. Bill Clinton, successore di Busch, ignorò, quasi totalmente, la possibile correzione del neo liberismo e poco fece per normalizzare il Medio Oriente dilaniato, già allora, dalla rivalità fra Sciiti e Sunniti.
Il patatrac l'aveva confezionato George W. Bush figlio, ben spalleggiato da Tony Blair e, se si vuole, da qualche Nazione europea, fra cui l'Italia. La seconda guerra irachena, per abbattere Saddam Ussein, colpevole di mille atrocità, ma assolutamente incolpevole dal possedere armi di distruzione di massa, ha avuto conseguenze forse irrisolvibili in breve tempo. E di questo, sono certo, tutti ne sono convinti. Trascuro la campagna in Afganistan, per non farla troppo lunga, come pure lo stravolgimento della Jugoslavia. Non so se, il descritto abbia qualcosa a che fare con la crisi economica mondiale, da cui si stenta a uscire ma, è certo, detta crisi si era sviluppata negli Usa con il crollo del sistema dei prestiti facili, in primis dal crollo dei Subprime, i mutui concessi a chiunque, anche a chi, era evidente, non li avrebbe onorati. Crollo del sistema bancario, disoccupati a decine di milioni, fallimenti altrettanto.
E lì, venne la presidenza Obama. Poco? Peggior Presidente? Nell'unico periodo con Congresso e Senato democratici, le misure finanziarie poste da Obama, avevano dato stop a una china, che avrebbe portato gli Usa al fallimento sociale-finanziario. Dopo? Beh, non avesse perso le maggioranze alle votazioni di mide term, avrebbe potuto proseguire il risanamento. Ma ogni sua proposta aveva ricevuto il niet, in stile sovietico, dalla maggioranza repubblicana. Per un pelo, sotto la presidenza Obama 20 milioni di cittadini possono contare di non essere respinti al soglio degli ospedali, i diritti sono aumentati, e non di poco a donne e, forse disturbante a molti, agli omosessuali. In politica estera gli è riuscito cose nemmeno sfiorate ai predecessori: Il trattato con Cuba e l'accordo sul nucleare iraniano.Ancora poco? Si provi chiunque a governare con Congresso e Senato schierati contro. 
In ultimo: l'umanità di Obama. Un Presidente che, mai, si è vergognato di piangere. Nelle sue condizioni ha fatto molto, mio parere, certo, altri sono liberi di pensare il contrario. Lo rimpiangerò.

mercoledì 9 novembre 2016

Dalla mia pagina Facebook.

Mi arrendo, avrei dovuto farlo fin da ragazzo, avrei dovuto mandare al diavolo i miei maestri, quegli illusi di Piero Calamandrei, Altiero Spinelli, Alessandro Galante Garrone, mio zio Giuseppe e tutti gli altri appartenenti al Partito d'Azione. Illusi che avevano illuso me, fino a oggi, di pensare agli ideali di giustizia, eguaglianza e rispetto come seme da far crescere in albero. Quel seme, mai germogliato,è marcito in terra, soffocato da altri semi, loro sì, cresciuti in rigogliosa chioma. Egoismo, bigotteria, il piccolo dei propri interessi e tutto quanto, da me, ritenuto negativo, hanno vinto. Non farò il salto sul carro dei vincitori, ma smetto di combattere. Persino nelle piccole cose. Quindi, offro libero ingresso, sulla mia pagina, a chiunque voglia postare razzismo, misoginia, omofobia e quant'altro di negativo possa esistere. Anche gli sgraditi post, sul si o no al referendum costituzionale, non saranno più cancellati. Perciò, chi vuole, si faccia sotto, Giancarlo Molinari si arrende.

Triste conclusione.


Mi accingo ad ascoltare il discorso, da Presidente, di Donald Trump e non posso sottrarmi a una serie di considerazioni. Prima di tutto, devo ammettere la mia contrarietà per il risultato delle elezioni negli Stati Uniti, una deriva a destra, nella destra peggiore della storia recente. Come mi aspettavo, Donald Trump, nel discorso che sta pronunciando, abbandona il tono aggressivo della campagna elettorale, esprime buoni sentimenti e abbonda in promesse, anche verso chi non lo ha votato. Credergli è altra cosa, perché la sua parte, le persone che lo hanno preferito a Hillary Clinton, si aspettano proprio il contrario, cioè mantenga il programma enunciato nella lunga campagna, precedente il voto. 
Da questo estraggo un primo effetto: a patire, da subito, saranno i diritti civili, quelli delle donne, dei neri,delle minoranze sessuali, dei migranti e, benché l'abbiano favorito, la parte povera della Nazione, nulla potrà infatti fare Trump, per migliorare lo stato economico degli Stati Uniti. Non, certo, come aveva anticipato nei suoi discorsi, un impegno di denaro pubblico pari a 10.000 miliardi, in poco tempo. Gli Stati Uniti hanno un debito verso l'estero enorme, aggiungere 10.000 miliardi, oltre a chiedersi dove li troverà, manderà in crisi l'assetto della Nazione tutta. Altro effetto, che considero molto negativo, ricadrà su tutti i teatri di crisi sparsi nel Mondo. Un disimpegno degli Stati Uniti in Medio Oriente e nel Nord Africa, trasferirà tutto il peso sull'Europa e, questo, favorirà la diffusione delle frange estreme dell' Islam, perché l'Unione Europea, poco unita già di per sé, finirà di dividersi ulteriormente. Terzo effetto, quello che temevo di più, la saldatura di un fascismo di ritorno, da est a ovest, in un Mondo immemore di cosa il fascismo aveva combinato nel secolo scorso. In ultimo, una considerazione su chi godrà: la speculazione finanziaria. Non inganni l'andamento negativo delle Borse, si aspetti l'inevitabile rimbalzo, il gioco borsistico porterà, sicuramente, grandi profitti alla speculazione, ma impoverirà quel settore detto: Parco Buoi, insomma i piccoli risparmiatori.

sabato 8 ottobre 2016

SILENZIO FINITO.

A me, oggi, è molto piaciuta la frase, in chiusa, dell'articolo di Timothy Garton Ash su Repubblica: IN QUESTA ELEZIONE, SPERIMENTIAMO UNA CRISI DI MERCATO; NEL MERCATO DELLE IDEE. La frase, riferita al clima delle elezioni statunitensi, potrebbe adattarsi al Mondo intero. Viviamo un periodo di idee rifritte, molto simili, detto da cuoco, alle polpette con il lesso avanzato. Alle idee, al massimo, viene aggiunta qualche spezia in più, per mascherarne il gusto stantio. Che esista una paura del presente, è fatto giustificabile: il presente non è bello da vedere. Però, esiste anche una forte resistenza a cambiare lo stato attuale. Non parlo del referendum, poca cosa rispetto ai vari problemi della società umana. Mi riferisco alle tendenze di conservazione di tutta una serie di regole internazionali vecchie e, in certi casi, puzzolenti. Ed anche al modo conservativo di pensare: SI E' SEMPRE FATO COSI', TANTO POI, NON CAMBIEREBBE NULLA. Certo, non cambierà nulla, con quel pensiero. Ci vorrebbe coraggio, ma ne vedo poco in giro. Chissà se, strada facendo nel fango di oggi, qualche briciolo di coraggio in più, farà nascere qualche idea nuova.

giovedì 22 settembre 2016

Pace, Siria e dintorni

Ieri, l'accesso alla mia pagina Fb, era occupato da un cuore verdolino e due colombe accinte a prendere il volo. Distrattamente, avevo letto la didascalia sottostante: Giornata internazionale per la Pace nel mondo. Lì per lì, avevo pensato: ecco una delle tante giornate con l'inutile invito a commemorare una ricorrenza annuale, un po' come la festa del papà e simili. Un attimo dopo però, ero rimasto annichilito al ricordo della notizia ascoltata di primo mattino, sui bombardamenti in Siria, che avevano coinvolto un ospedale e una colonna di camion trasportanti gli aiuti, viveri e beni di prima utilità, alla popolazione sotto assedio ad Aleppo. Subito, il senso di inutilità, della ricorrenza, era salito a quello del futile. Futile, perché mai, ripeto mai e lo ribadisco, nel corso della storia umana è esistita una sola giornata di pace, un giorno senza una minima scaramuccia. Più facile semmai, trovare più guerre, in contemporanea, nel medesimo giorno. Si sono verificate guerre aggressive, cui, obbligatoriamente, l'aggredito ha dovuto opporsi, come nell'ultima mondiale. E passi l'innocenza degli obbligati a reagire. Le guerre per disputare un territorio, già salgono a un bel grado di stupidità, più in su, quasi all'apice, si piazzano quelle per motivi religiosi, in punta, campione assoluto in stupidità, quelle immotivate, fra queste quella siriana. Un motivo, per guerreggiare lì, ci sarebbe, ma è del tutto trascurato: distruggere il califfato di Al Baghdadi. Invece, le due massime potenze mondiali, disputano la piccineria di una minima influenza politica nel Medio Oriente e un Porto nel Mediterraneo( La Russia), senza nemmeno impegnarsi troppo a combattere con i propri eserciti. Una forma di vigliaccheria fra le peggiori. Cui, purtroppo, partecipa l'intero Occidente, quindi anche l'Europa, quindi anche noi. Così, la giornata per la pace, assume l'aspetto di: giornata mondiale dell'ipocrisia. Da un lato, non si fa nulla, se non di facciata, per pacificare il territorio, dal versante opposto, si versano lacrime di coccodrillo, in abbondanza, alla vista dei corpicini stesi a terra, di bambine e bambini uccise/i dalle bombe sganciate dai nostri aerei.Si lamenta l'arrivo dei profughi, si lamenta il disagio di doverli accogliere, si alzano preghiere a Dio, ben sapendo di elevarle al nulla. Ogni tanto, si leva una voce (timida) per dire: Serve un nostro intervento diretto. Subito, Obama rifiuta di inviare forze di terra statunitensi. In chiaro però, in occulto ci sono già, ma insufficienti al compito. Pari, pari Putin, l'Europa annega nella proprie divisioni d'indirizzo politico e nell'inesistenza di un esercito comune. Queste posizioni ipocrite un risultato l'hanno avuto, però: 100.000 morti(mal contati) fra i civili e 12 milioni di fuggitivi(i così detti migranti). Di cui, solo il 3% arrivati in Europa. Alleluia, ieri abbiamo festeggiato la giornata internazionale per la Pace nel mondo. La Siria, tanto, appartiene ad altro pianeta. Diverso il caso dei morti a Parigi, Bruxelles e altri luoghi in occidente. Salvo quelli di Orlando, erano solo froci, quindi alieni come i siriani.

Fantasma.

Nella giornata mondiale per la pace, mi sovviene la frasetta formata da un verbo, una preposizione e un sostantivo: Viviamo in pace. Il proposito più pronunciato e il più disatteso.

Sogno.

Non fossi scettico, riguardo il post mortem in spirito, fantasticherei di trasformarmi in fantasma burlone e anche cattivo. Burlone, perché mi diverte distribuire burle il primo aprile. I restanti 364 giorni, da cattivo, per applicarmi a terrorizzare l'infinita lista di persone, che mai fossero nate, l'umanità ne avrebbe tratto grande giovamento. Tantissimi infarti indotti da paura.

Ultima riflessione sulla sessualità.


Per completare il discorso sulla sessualità, aggiungo un raccontino preceduto dalla riflessione: cos'è un adolescente maschio? Un ibrido, sovente afflitto dai brufoli e caricato di un compito pesante, benché generato dal modo stupido di educarlo alle sue future responsabilità di maschio. Ancora prima di sapersi vestire da solo, lavarsi da solo, addormentarsi senza la favola raccontata da mamma, soffiarsi il naso in tempo, prima di vederlo gocciolare, quindi ancor prima di sapere a cosa serve, oltre alla pipì, il pendaglio che gli ciondola all'inguine viene continuamente ammonito con: Non fare la femminuccia, quando sarai cresciuto diventerai il capo famiglia e, un po' più cresciuto: mi sa che ti sei fatto la fidanzatina. Guai a piangere, lamentarsi per il ginocchio sbucciato, non aspirare alla gloria sportiva, se calcio: ottimo, se basket: un po' meno, ginnastica artistica: già fa torcere il naso ai genitori, pessima scelta: la danza, che pure in fatto di esercizio fisico vale cento volte il calcio. L'alpinismo andrebbe bene, ma lì, quasi tutti i genitori, tremano nel timore di perdere il coccolo. Tutta questa pressione genitoriale, obbliga l'adolescente a darsi da fare per apparire più maschio del dovuto. Poi ci si mette la scuola, dove deve competere in mascolinità con i compagni, già alle medie inferiori e, peggio, quando fa il salto nelle superiori. Già afflitto da una tempesta ormonica che gli sconvolge il fisico e i desideri, deve fare di tutto per non dare motivi di sospetto, cioè pendere all'omosessualità. Perciò esagera e commette errori marchiani, come quello che, dalla riga successiva, racconterò. 
Ero reduce dal secondo infortunio alla coscia destra, uno strappo al quadricipite femorale, mal curato e mal guarito. Ciò m'impediva di aspirare alla carriera calcistica nelle serie superiori, dopo aver militato nell'allora serie C. Non impediva però, di cimentarmi nella squadretta del rione. I compagni erano tutti di età superiore alla mia: 16, ma non di troppo, un paio d'anni. Le vanterie su conquiste femminili, facevano regola all'andata e al ritorno dal posto dove si andava a disputare con gli avversari. Fra noi, si distinguevano in quattro, ma il campione era solo uno: Maurizio. Pessimo terzino al calcio, pareva un centrattacco con le femmine.Operaio alla Fiat era l'unico a possedere una 500 che, secondo lui, era meglio di un'alcova. Le domeniche pomeriggio, in estate, nel periodo di sosta estiva dei campionati, si era soliti incontrarci al bar ai piedi della collina torinese, sotto il Monte dei Cappuccini. Era principio agosto, Maurizio e gli altri tre campioni di rastrellaggio femmine, verso le 21, con fare misterioso, si erano sciolti dalla compagnia perché li aspettava un plurimo convegno amoroso. La noia del solito chiacchiericcio, poco dopo la dipartita dei maschioni, aveva convinto me e l'amico Renzo il meglio di una partita a bigliardo. Attraversato il ponte e piazza Vittorio, imboccata via Po eravamo sfociati in piazza Castello dove, all'angolo di via Roma, sotto il bar Combi, esisteva, forse esiste ancora, non lo so, una sala con 4 tavoli da bigliardo. 
Indovinate voi, chi avevamo sorpreso, impegnati lì, a disputare una sfida a goriziana?

Mito, non mito.


E' parere, semplice parere, ma necessita di essere espresso: è giunto il momento di smitizzare la sessualità, perché non ha nulla del mito, perché non merita il tabù da adottare quando se ne parla, non è un oggetto misterioso; la sessualità, al contrario, si riceve con la nascita, seppure con le sue variabili. Non è in possesso della sola umanità, qualsiasi specie animale ha in dono la propria, ma solo l'umanità ne ha fatto tabù e mito. L'atto sessuale, in sé, non ha niente dello sporco, siamo noi ad averlo appiccicato, sebbene sia stato definito, quasi: funzione divina necessaria a perpetrare la specie. Non saranno d'accordo i credenti, se penso che, il loro credo, ha contribuito molto a dare morbosità alla pratica del sesso, riducendolo alla semplice funzione riproduttiva, ignorando la parte ludica, senza la quale, l'umanità, sarebbe estinta sul nascere. Appunto questa parte ludica, che per secoli è stata considerata peccaminosa, ha finito di generare la morbosità dei comportamenti distorti, stupro in primis. Perché la sessualità repressa, agisce come una bottiglia, scossa, di spumante, espelle il tappo e si disperde inutilmente intorno, formando macchie da ripulire. Non è necessario amarsi per fare sesso, necessario invece, è il consenso, il reciproco darsi. Altro punto da sfatare è:uomo cacciatore e donna preda, ridicolo. Segue l'altro della donna puttana nel caso di rapporti con più uomini, in contraltare al maschio Don Giovanni, che più Don Giovanni è se il numero di donne è altissimo, eppure nessuno lo definisce: puttano. 
Nel novero dei tabù da sfatare, esiste anche quello dell'omosessualità femminile e maschile. Con un semplice assunto:
porta danno al prossimo? Lascio la risposta a chi avrà la pazienza di leggere il post.
Chiudo: ultimamente si è verificato un numero di uccisioni legato alla sessualità repressa, tale è l'uccisione delle mogli o compagne decise a troncare il rapporto con il marito o l'amante, mentre l'amante o il marito teme di perdere la persona, che stima di sua proprietà, appunto un derivato della sessualità distorta perché repressa. Al pari lo stupro di gruppo, accompagnati dalla diffusione in rete del filmato, sono riconducibili a una sessualità morbosa, al di là della responsabilità del crimine commesso, questo da pagare in termini di Legge e, se mi è permesso, con altrettanta gogna di quella   subita dalle vittime.

Italia ignorante.


HO appena chiuso la radio. Fino a un minuto fa mi era toccato ascoltare un servizio incentrato su quanto successo alla ragazzina a Melito di Porto Salvo, in Calabria. La connotazione geografica non ha significato di: città dello stupro, fatti del genere sono successi e succedono dal nord al sud dell'Italia, ma il fatto in questione è successo lì, nel calabrese. E le persone che voglio stigmatizzare abitano a Melito di Porto Salvo. Il sindaco e i due parroci per primi. Al sindaco non viene di meglio del sentirsi offeso per i servizi dei giornali, lui e il paese tutto. Essì, perché i giornalisti hanno descritto la manifestazione di solidarietà alla ragazzina, quasi disertata dai cittadini residenti. C'erano gli scout, l'associazione Libera di don Ciotti, i gonfaloni dei paesi limitrofi e abitanti del paese, in tutto 400 persone(fonte polizia)su 14.000 residenti nel comune. Fatta la scrematura degli arrivati da fuori, forse un risicato 5%. Oltre a lamentare l'offesa, il sindaco, cosa ha detto dello stupro e della ragazzina? Nulla. Adesso i due parroci.
Uno riesce a mettersi in bocca la parola: prostituzione, quasi ad adombrare la possibilità che la ragazzina si vendesse. Il secondo sproloquia di ragazzi(gli stupratori) anche loro vittime e suggerisce, in casi del genere, di mantenere il silenzio. Insomma un invito a l'omertà. D'altronde, che di omertà ne esista tanta, in quel paese, si evince dal fatto stesso. Se una ragazzina viene stuprata nel corso di 3 anni, ne aveva 13 il giorno della prima aggressione, oggi 16, e gli stupratori, tutti minorenni sono 9, certamente, almeno nel mondo giovanile(ma di conseguenza anche nel adulto)sapevano in molti e in molti tolleravano se non approvavano. Perché lei ci stava, lei se l'era cercata, lei si abbigliava provocante, lei era troppo vivace, lei, lei, lei. Ma ai lui, lui, lui, i nove lui, nessuno, ma proprio nessuno ha detto di tenersi l'uccello nei pantaloni, se non autorizzato dal consenso di lei?

Diatribe stupide e fuori testo.

Scorro la mia pagina facebook e, con dispiacere, assisto al montare della diatriba M5S vs PD e viceversa. D'accordo, la politica è importante, cosa seria. Tutti siamo parte politica, tutti abbiamo le nostre opinioni personali, quindi sulla mia pagina le accetto tutte, però opinioni non una rissa fra galli, non un Renzi sì, Renzi no, non una corsa a dimostrare chi è più cretino e nemmeno ignorare il perché della discussione. Passata, presente e futura discussione sulle modifiche della Carta costituzionale, quindi roba seria. Che Renzi somigli a un bulletto, è pur vero, che Di Maio appaia, con il ditino alzato, l'icona di un seminarista dedito a indicare il Supremo, è vero, che Berlusconi si sia nascosto dietro Brunetta(causa dimensioni del partito), è vero, che Grillo sembri sempre di più un odiatore dei parrucchieri, è vero, che la Boschi assuma spesso l'atteggiamento della Madonna dolorosa, è vero. Ma tirare in ballo tutti questi personaggi per votare sì o no alla riforma, porta al neghittoso dell'inconcludenza. Al massimo, con quelli, si potrebbe organizzare un Vaudeville. Aspetto pareri fondati sul concreto della riforma. Alle risse: ZAC! Taglio netto.

sabato 10 settembre 2016

I Curdi e le donne curde.

Prendo spunto dall'immagine della ragazza curda, diffusa sui social e anche qui sulla mia pagina da Loriana Lollynalorilo Lucciarini, commentata da qualcuno negativamente, perché trovava improprio l'accostamento della sua bellezza al fatto della morte combattendo l'ISIS in Siria. Su questo non entrerò in discussione, quella ragazza si è sacrificata come tante donne curde per liberare la Siria e anche un pezzo della nostre vite. Di Siria, ultimamente, si parla poco, dei Curdi meno ancora, eppure sono proprio i Curdi a combattere l'ISIS(Daesh) senza secondi fini, lo fanno da musulmani, ma di un musulmanesimo riveduto e corretto, quasi fosse nato al loro interno una novella età dei Lumi, come in Europa successe nel '700. Le donne ne sono il segnale più evidente, non solo combattono al fianco dei loro uomini a capo scoperto e capelli al vento, si organizzano da sole anche nella vita civile, condividono con gli uomini il comando, esistono sindachesse alla guida di qualche città curda della Turchia. I Curdi, nelle loro regioni, sono all'avanguardia nei diritti civili, di tutti. Senza i Curdi, la minoranza di religione Yazida non esisterebbe più, invece seppur decimata dagli uomini del califfato, che hanno ridotto in schiavitù sessuale la giovani ed anche le bambine, un gran numero è stato accolto e protetto nel territorio curdo. Potrei continuare ne 'elogio, ma voglio portare la questione curda su altro piano: come viene presa nel contesto internazionale. Meno che sottogamba. In questi giorni, la Turchia di Erdogan, con il suo potente esercito, nasconde sotto l'intenzione ufficiale di lotta al califfato, la vera intenzione: scacciare i Curdi dai loro territori. E lo fa bene, impiegando l'aviazione e le truppe corazzate, nel silenzio dei Russi, impegnati a mantenere le proprie basi militari in Siria, degli Stati Uniti, intenti a contrastare le voglie di Putin ed anche nel silenzio dell'Europa, ma ciò non stupisce, l'Europa si è data il compito di accedere al mutismo, non solo in quello. Per questo ho lanciato la mia petizione, senza illudermi, so perfettamente di aver aperto solo un buco nell'acqua, ma rimanere zitto non l'avrei trovato giusto. Per i Curdi, per me.

sabato 3 settembre 2016

Fermiamo Erdogan

In queste ore Kobane, la città siriana già martoriata dal ISIS, è sotto attacco del esercito Turco. Fermiamolo, facciamo appello alle Istituzioni europee perché intervengano presso il Governo Turco e il Presidente Erdogan. La Turchia è membro Nato, si faccia sentire anche questa istituzione insieme a tutti i Governi delle varie Nazioni d'Europa.     
Questa petizione sarà consegnata a:
  • Ai Governi europei e alla Commissione Europea

venerdì 2 settembre 2016

Fertilità futura.

In margine all'ormai celebre fertility day, vorrei rendere accorti i sostenitori della fertilità, a non entusiasmarsi molto, dovessero nascere più bambini, citando un po' di cifre raccolte da fonti attendibili da me personalmente. In 1 secolo, la popolazione mondiale, è passata da 1.600.000.000 a 7.300.000.000. Ogni giorno, anche oggi, vengono al mondo, all'incirca 200.000 nuovi umani(bambini) a ingrossare la cifra. Secondo la FAO si tocca quasi il miliardo di umani affamati (mancanza di cibo). in ultimo invito i sopra citati entusiasti del fertiliti day a farsi una facile proporzione: se in un solo secolo l'umanità è passata da un miliardo e seicento milioni a sette miliardi e trecento milioni, a quale numero assurgerà fra un secolo (praticamente domani) partendo dalla base 7.300.000.000? Siate felici fautori della fertilità, è un bel grande numero. In sintesi: W la fame!

mercoledì 31 agosto 2016

Sisma naturale e terremoto provocato.

Ha colpito molto, sopratutto noi italiani(anche me) il recente sisma.Naturale abbia coperto altre notizie, anche queste con il tragico seguito di numerose vittime. Il "parce sepulto" se non si confà a l'evento vicino, non si confà nemmeno ad altri avvenuti più lontano. Riferisco il commento alla Siria e Iraq, in particolare. Solo pochi mesi fa, si poteva imputare al ISIS(là Daesh) il preponderante numero delle vittime e non si ipotizzava nemmeno, diventasse quel numero, se non trascurabile, minoritario rispetto ad altre responsabilità. Invece l'impensabile si sta verificando. Agli attacchi aerei dei Russi, in appoggio ad Assad, a quelli dei Paesi alleati agli Stati Uniti, per destituire il Rais siriano, si aggiungono, in questi giorni, le forze turche, di cielo e di terra, per contrastare le formazioni curde, le uniche che, veramente, combattono contro il Califfato(anche per noi). Non intendo disquisire sul caos della situazione, nemmeno i così detti: esperti, sanno districarsi. Delle vittime, ormai centinaia in poche settimane, non posso solo dolermi, devo urlare la mia indignazione. Partita contro Isis, la guerra in Siria ed Iraq, piano, piano si è trasformata in guerra di interessi, la più cinica. Putin non vuole mollare Assad, non certo per la sua bella faccia, bensì perché gli garantisce la presenza in Mediterraneo delle sue basi militari. Erdogan, non vuole riconoscere ai Curdi di esistere, da mesi fa bombardare i propri territori turchi, perché lì vive l'etnia curda, adesso non li sopporta nemmeno oltre confine. Gli Stati Uniti, contrastano sia la Russia, quanto la Turchia, seppure con quest'ultima condivida l'alleanza Nato. Tutto questo, ha fatto da tritacarne sopratutto in Siria, naturalmente con la carne offerta dai siriani. Non conosco le cifre esatte, ma sono sicuro siano più o meno la somma di venti-trenta terremoti distruttivi(senza sisma).

martedì 30 agosto 2016

Amiche e amici Facebook( con particolare attenzione a chi è appassionato di montagna)

Non è biografia di me alpinista né testamento, ma un po' di tutti e due.
L'amore, perché era vero amore e lo è ancora, per le montagne, era sbocciato lo stesso anno del fine guerra, il 1945, un giorno di agosto. Delle Alpi conoscevo poco, quel che vedevo da casa mia a Torino, l'occasione di andarci a contatto, era arrivata grazie a un prete della mia parrocchia: con il pellegrinaggio al Rocciamelone, in ringraziamento alla Madonna, là situata in vetta, per la pace ritrovata. In due giorni, mi innamorai. Ero salito fino in punta vestito da cittadino, con scarpe da città avevo salito il piccolo ghiacciaio e il sentiero che, da Maciaulsia, raggiunge la vetta. Di ritorno a casa, vestito e scarpe rovinate, avevo subito il rimprovero dei miei e il dileggio dei fratelli. Poco m'era importato, avevo conosciuto il mio amore. L'anno successivo, in campeggio con altri ragazzi a Saint Jaque, in val D'Ayas, il primo assaggio su un 4000, con il coetaneo Renzo e suo padre. Il Castore in traversata dal Quintino Sella al Mezzalama, per replicare qualche giorno dopo sul Polluce. Non ero più vestito da città, ma poco meglio. Piccozza alta 1,30, scarponi chiodati e ramponi militari acquistati al Balun, il mercato delle pulci di Torino. Dal '47 al '60, tutta un'altra storia vissuta quasi in totale da solitario. Di quel periodo, non mi va di dire dove ero salito, potrebbe apparire vanto e non aggiungerebbe nulla alla mia personale passione. Descrivo invece, la condizione in cui si andava in montagna allora o, meglio, in quale condizione ero obbligato andare io. Da squattrinato. I rifugi custoditi, troppo cari per me, rappresentarono si e no il 10% delle notti passate in attesa dell'alba, le restanti ospite o di un alpeggio alto, oppure nei bivacchi. Non le casette graziose de l'odierno, bensì quei loculi di lamiera zincata a due o quattro posti, per fortuna poco frequentati. Ai piedi, le prime Vibram, ben dopo i '50, idem per una piccozza Grivel, di seconda mano e, in pari tempo, di pari marca i ramponi. Chiodi, di varia misura, mai più di 7-8. Altrettanto di moschettoni. Qualche cuneo di legno, un paio di scalette a otto pioli, acquistate queste con la vendita di una sciabola(cimelio di famiglia abbandonata in cantina)e una tragica corda in canapa di 30 metri(Qualche volta una di 40 in prestito)più un martello e due chiodi da ghiaccio. Per finire, a mo' di canadese, per bivaccare in parete, un telo tenda militare. Non ho descritto il mio povero andare in montagna, né per lamentare la scarsità dei miei attrezzi e nemmeno in invidia delle sontuose attrezzature odierne, ogni epoca possiede le proprie, l'ho fatto per far capire quale amore mi possedeva. Alla nascita di mia figlia, avevo dovuto scegliere fra due amori, ed avevo scelto Paola. Correvo troppi rischi, sebbene, con molta fortuna, me la fossi sempre sgamata. Così, dal '61 ai '90, zero montagne. Al ritorno con mia figlia, forse ne '96, non ero più lo stesso, temevo per lei e il timore mi bloccava. La montagna era sempre amore, ma non più fisico, di contatto diretto. Adesso, da cinque anni, sono le fotografie a saziare l'amore, insieme alle descrizioni di Caroline Schmitt, Marta Bolis, Gabriela Aleandros, Marco Berti, Alessandro Filippini, Davide Bubani, Guido Bonvicini e lo scrittore e poeta Stefano Camors Guarda, senza dimenticare l'appassionato Pietro Rigamonti e altri amici con la montagna nel cuore.
Un giorno, forse nemmeno lontano, ritornerò ad abbracciare le montagne, meglio mi farò abbracciare.             

lunedì 22 agosto 2016

Cultura.


CULTURA. Un termine spesso usato a sproposito. Impiegato al plurale è anche peggio, perché la cultura è singola. Semmai si può abbinare a un termine di riferimento, ad esempio Cultura di Giustizia, Cultura dell'Arte. Difficilmente si accompagna bene a un aggettivo. Cultura religiosa, se ci si pensa bene, significa solo conoscenza di un dettato. Diversa cultura poi, non ha senso, la Cultura è conoscenza de l'esatto. E l'esatto non può essere plurimo. L'esatto però, è un continuo evolversi al meglio, della parte ancora sconosciuta del esatto.
Non è cultura quindi, il pensiero mortifero della sopraffazione, della violenza per imporre regole, del sottomettere l'altrui persona perché si considera inferiore. Anche la supposta cultura della Legge e Ordine, tanto invocata dai regimi autoritari e appoggiata da tutte le chiese, è sopruso anti culturale se non viene accompagnata da: Giustizia. Perciò, guardiamoci dal definire: altra cultura, quella parte del Mondo dove la donna è obbligata a sottomettersi alla parte maschile della società, perché in questo ordine di legge, è assente la Giustizia.

Da FACEBOOK

Essì, mi annoio. La mia pagina Fb pare essere diventata quella di un giornaletto dedicato a l'effimero. Passino i post di argomento personale accompagnati da foto sul posto frequentato nel periodo delle ferie. Passino anche quelli di carattere gastronomico, con ortaggi in prima vista, frutto del proprio orto o, per chi li possiede, vigne e campi. Accetto immagini di torte, pasticcini e pietanze varie. Ma risparmiatemi i commenti. Possibile non venga mai in mente qualcosa di meglio di: wow, bbono, vengo anch'io, etc? Quasi, quasi sarei tentato di fornire la ricetta del Rotis sans pareil (un orrore gastronomico, ma celebre), tanto per raccattare decine di commenti. Però, di noia, morirei certamente, come quasi è avvenuto con la storia del "burkini". Tutto poteva essere messo in campo, per mandare sotto accusa il trattamento riservato al genere femminile da certe tradizioni religiose(ho evitato di proposito il termine cultura) tribali e abitudini primitive. L'abbigliamento, pur se di impatto visivo, è la meno pesante delle costrizioni imposte alle donne. D'altronde, anche il bikini con la correlata "prova costume" è costrizione alla moda, per cui una femmina o entra nella '42 oppure è cicciona. Le donne hanno bisogno di ben altro, in primo il rispetto dovuto alla persona, qualsiasi aspetto abbia. Si arrivasse a questo, tutto il resto seguirebbe a cascata.

giovedì 18 agosto 2016

Tormentone Burkini.


Burkini o burqini, ignoro quale dei due termini sia giusto per descrivere l'abbigliamento femminile, dalle donne musulmane indossato per bagnarsi. Letto nella prima accezione, sembra essere la fusione fra burka e bikini. Non ho voluto indagare, né su Wikipedia o altro sito saccente, l'origine e l'autore del neologismo, perché posso immaginare, da solo, il sorriso soddisfatto(e beota)di chi se lo è inventato. A parte la valutazione di "brutto", il neologismo ha scatenato più discussioni di un ipotetico Juventus-Inter, l'evento calcistico definito Derby d'Italia, con un paio di goal fasulli e tre rigori farlocchi. Ministri, primi Ministri, vari esponenti politici, cui si sono aggiunte grandi firme giornalistiche, sociologi di fama e filosofi vari, hanno detto la propria o si apprestano a dirla. Mentre a me del burkini o burqini importa nulla in sé. Mi recassi al mare e mi capitasse di vedere una donna tutta coperta bagnarsi, non ferirebbe il mio senso estetico, già ben sofferente per altre visioni(ad esempio un vecchione come me, in costume da bagno)ma ferirebbe il mio animo, ne sono certo, il pensiero di uomini(ignoranti)con il timore fisso di non potersi contenere alla vista di pelle femminile nuda, perché in fondo di ciò trattasi il divieto coranico che impedisce alle donne di vivere la propria libertà, anche di pelle. Ma è divieto solo coranico? Ennò, quando ero infante, le donne italiane, anche se non tutte, si bagnavano con una specie di gonnone, che le copriva da testa a piedi, in luoghi separati da quello occupato dal predatore maschio. Ridicolo? Essì, ma adesso. Per chiudere esprimo la mia ricetta per cambiare la condizione femminile nei Paesi musulmani(e non solo): non saranno né i divieti né l'indignazione lo stimolo al cambiamento, bensì la sottolineatura del ridicolo di certe regole religiose dettate quando l'umanità conosceva di sé, poco più del terreno sotto i propri piedi. 
Credo che, molte donne di quel mondo, l'abbiano già capito. E noi?

giovedì 11 agosto 2016

Vecchie questioni e vecchietti.


Tre argomenti. In qualche modo collegati per età. Passato un'era storica, finalmente, all'interno di un'aula di Tribunale, si è scritto in sentenza, che la strage di Piazza della Loggia, a Brescia, è stata coperta da apparati dello stato e che, gli esecutori, ne avevano profittato ampiamente. 42 anni per scoprire l'acqua calda. Certi apparati dello Stato, per primo quello dei tre servizi segreti, ma anche la Polizia, molto meno l'Arma dei Carabinieri, abbastanza la Guardia di finanza, a fine guerra mondiale avevano goduto un bel travaso di funzionari colluso sia con la Repubblica di Salò quanto con il regime Tedesco d'occupazione. Siccome si sa che; in Italia si perdona tutto, purché ci si inginocchi al nuovo padrone, e il nuovo padrone è perciò, pronto ad assolvere, come velo pietoso di oblio, venne promulgata l'amnistia, firmata dal Guardasigilli Palmiro Togliatti. Perché stupirsi quindi, se gli apparati dello Stato, ancora farcito di fascisti, aveva coperto, depistando le indagini, i fascisti colpevoli della strage a Brescia e molte altre, di simile provenienza?
Più leggero il secondo argomento: Progresso e procedere. Un numero alto di persone vorrebbe fermare il tempo al periodo, da loro, meglio gradito. E' una forma di conservazione senza senso, sopratutto se si prende in considerazione il progredire (progresso è altra cosa). Il progredire è inarrestabile, come il tempo, come la propria età, cercare di fermarlo all'oggi o, peggio, a tempi passati, è molto meno dell'inutile. Altrettanto vale per il progresso. Senza progresso, l'umanità sarebbe ancora abbarbicata a un albero, come ai primordi, in disputa con gli altri quadrumani per il cibo. Tutto sta nel scegliere quale forma di progresso è utile e deve essere accessibile a tutti e tutti dovrebbero poterne godere. Se non tutto, almeno l'essenziale, del possibile progresso umano, per essere tale, non può essere sottratto a una parte in onore del pensiero conservatore: "è sempre andata così". 
Il terzo è di ordine personale. Soffro repulsione alla moda senile dei pantaloni corti. Vedo coetanei e vecchietti con qualche anno in meno dei miei, uscire di casa abbigliati come bambini: magliette aderenti e pantaloncini, anche alti a metà coscia. Vedere quelle gambettine ormai rinsecchite nei muscoli, bianche, bianche ricoperte di peluria più o meno folta, con ai piedi infradito da spiaggia, mi provoca, non disgusto: pietà. Per un attimo, ma solo per un attimo, vorrei entrare nei loro cervelli per capire quale spinta li porti a rendersi ridicoli. Oppure regalargli una specchiera.

martedì 9 agosto 2016

Dubbio(inquietante)

Temo sia in corso un rimescolamento di alleanze, dai risvolti ancora incerti, ma con un'alta dose di pericolosità, soprattutto per i popoli europei, quindi per l'UE, cioè noi tutti, notoriamente anello debole del Mondo occidentale. Il saldarsi della Russia di Putin alla Turchia di Erdogan e al regime degli Ajatollah iraniani, tre pseudo democrazie, promette poco (nulla) di buono. Anche se non è fascismo dichiarato, i tre Paesi lo praticano sotto traccia. Vorrei sbagliarmi, ma i sintomi sono ben evidenti a tutti: repressione della dissidenza, stampa di regime, giornalisti arrestati, saldatura con il potere religioso, pena di morte promessa da Erdogan o applicata in Iran, in Russia talvolta eseguita, en cascette, dai servizi segreti. Sembra di rivivere gli anni 30. Come ho detto: spero di sbagliarmi e ne sarei felice.

Sciocchezza? Mica tanto.

Poliandria. Termine ormai usato, solo da sociologi e demografi di nicchia, è stato sdoganato all'oblio dei più, oggi su Repubblica, da Chiara Saraceno. L'articolo prendeva riferimento all'ormai noto desiderio del fondatore del UCOI, il signor Hamza Roberto Piccardo: dare fondamento di Legge alla poligamia. Personalmente, sarei più propenso al riconoscimento legale della poliandria. Un arem-gineceo di uomini in attesa di essere scelti per coricarsi con la legittima moglie-padrona, forse riuscirebbe ad abbassare, almeno d'un pelino, la spocchia maschilista di certi maschietti, convinti di portare in mezzo alle gambe il segno della superiorità. Anche quando lo usano per la pipì?

domenica 7 agosto 2016

Proposta.

Il signor Hamza Roberto Piccardo fondatore del UCOI, acronimo di Unione delle Comunità Islamiche, vorrebbe, considerando uguale il diritto concesso alle persone omosessuali di unirsi civilmente al diritto dei poligami di vedere le loro unioni parimenti riconosciute, che lo Stato provveda, con apposita Legge, a dare legalità alla poligamia. In principio non avrei nulla da dire se, anche alle donne fosse concesso sposare due o più uomini. Cosa ne dice il signor Piccardo?

giovedì 21 luglio 2016

Potere e religioni. Religioni e potere.

Sarebbe stato più adatto domani(venerdì giorno dei superstiziosi) per scrivere questa robaccia, però l'ispirazione è di oggi, quindi la rivelo. Partirò alla larga e da lontano con l'aggiunta di una confessione. Il senso largo si rifà al vecchio Karl Marx e al su detto:
Le Religioni sono l'oppio dei popoli. Non desidero discutere se il parere di Marx sia giusto o meno, però salta evidente che, le religioni, siano state e sono mezzo per sottomettere i popoli alle voglie di autoritarismo. Erdogan è solo epigono di una lunghissima serie, perfino Hitler aveva il suo Got mit uns e un bel po' di esponenti religiosi iscritti al partito nazista. Anche Mussolini vantava Cardinali fanatici del fascismo, ma erano veramente credenti Mussolini e Hitler? Lo è Erdogan? Può essere, ma il dubbio è forte. Per certo, risulta l'appoggio del potere religioso ai regimi autoritari. Succede con Erdogan, succede in Russia con Putin, succede nell' India di Modì e in tutti i regimi o dittature islamiche e in tutte le monarchie assolutiste del passato. Perché? Semplice: assoggettare i popoli con il timore di rendersi invisi a Dio è metodo semplice e conveniente a entrambi i poteri. Perché i popoli si assoggettano? Altrettanto semplice spiegarlo: la paura della morte e il conseguente nulla successivo. Se gli si promette una vita, seppure spirituale, extra mors, volentieri si assoggetta all'autorità dei poteri cui sopra. Il Mezzo utile a convincere: le Sacre Scitture ispirate da Dio. Il Dio buono, misericordioso, nostro padre. Ma veramente, le sacre scritture, descrivono un dio buono, misericordioso e padre pronto a perdonare e accogliere tutti noi, suoi figli? A questo punto è necessaria la confessione. Nella mia vita disordinata(cit. Tony) in periodo giovanile ero fervente cristiano e fermamente desideravo rendermi utile a dio, così, a 17 anni, entrai nel seminario vescovile a Rivoli torinese. Due mesi scarsi e ne uscii miscredente. Perché? Causa bibbia integrale e testi di teologia. Non so se qualcuno di voi abbia letto un testo integrale della bibbia, quella della CEI e le altre in distribuzione sono così edulcorate da non apparire nemmeno sorelle. Il dio, da me sognato ne uscì distrutto, il dio buono ordinava più uccisioni di un serial killer, intere città(non solo Sodoma e Gomorra) da distruggere, vecchi, donne e bambini compresi. Persino gli animali domestici. Ma per un po', poi l'estensore del testo si era accorto che, gli animali, erano utili, quindi meglio salvarli, come i beni materiali di origine preziosa. Si sa, l'oro è oro.
Il tutto, per di più giustificato nei testi di Teologia, come giustizia divina, da emeriti santi teologi padri della chiesa. L'ingenuo Giancarlo, era sì, ingenuo, ma non fesso in assoluto.

mercoledì 20 luglio 2016

Storia lontana e recente storia.


Sarà solo un'impressione ma, a me, il fallito golpe in Turchia ricorda un fatto lontano, quando la maggior parte di voi, amici, non aveva ancora ricevuto i natali, nemmeno io ero cosciente nel 1933, avevo meno di due anni quando venne bruciato il Reichstag, il palazzo del Parlamento tedesco. Accollato la colpa ai comunisti, Hitler, con l'abile propaganda di Goebels, vinse le elezioni con il 44% dei voti popolari e obbligando con le minacce un paio di partiti minori ottenne il potere assoluto. Migliaia di arresti, il ritorno alla pena di morte, l'abolizione delle libertà costituzionali e dei diritti civili. Com'era andata si sa. La Turchia non è la Germania, Erdogan non è Hitler, ma gli somiglia molto, non solo nei baffetti. 
Ah, dimenticavo: a dare fuoco al Reichstag erano stati i nazisti.

sabato 16 luglio 2016

Modesta analisi, ma veritiera.


Si leggono e si ascoltano infinite analisi sul perché del terrorismo di matrice islamica, tutte però, mancano il punto dell'origine: anno 1978 e seguenti 25. Nel '78 con la caduta in Iran della Monarchia Pahalavi e l'arrivo di Khomeini. Nel '79 l'invasione russa in Afganistan. La CIA, nel primo e nel secondo caso fece due enormi errori. In Iran, per liberare i diplomatici statunitensi, con poca accortezza, tentò un blitz e fallì miseramente, con relativo inorgoglimento della fazione sciita del mondo islamico. Dal '79 alla fine degli ottanta, a guerra fredda ancora in corso, per scacciare i Russi dal Afganistan, non trovò di meglio che finanziare le madrasse più fondamentaliste possibile in Pakistan. Di lì la nascita dei Talebani, primo nucleo di radicalizzazione del Islam. Da non trascurare un terzo errore: il potenziamento dell'alleanza con l'Arabia Saudita in chiave anti Iran e l'arruolamento nella medesima battaglia di Saddam Ussein e relativo conflitto Iraq-Iran. Dall'Arabia Saudita l'eredità di Bin Laden e del Wahabismo, fazione del Islam più radicale. Dal Afganistan i primi soldati di Allah. Da Saddam Ussein l'invasione del Kuwait e relativa 1° guerra del golfo. Colpo finale, sempre generato da errori d'intelligence, la seconda guerra del Golfo, del celebre(per le gaf) George W Bush.
Combinato il patatrac, con la contrapposizione, sempre più acuta, fra fazioni sciite e sunnite e relative  nascite di gruppi terroristici da ambo le parti, alla fine, morto Bin Laden, mandante di vari attentati, nasce il califfato di Bhucr Al Baghdadi e la guerra in Iraq e Siria.
A grandi linee, ma la sostanza è questa.

Delusioni(non tutte citate)

Sto pensando al numero, alto, delle delusioni collezionate nella mia vita. Vorrei elencarle tutte, ma lo spazio da occupare sarebbe troppo. Limiterò la citazione alle più dolorose.
1° La caduta dell'illusione e del entusiasmo per la libertà riconquistata. Anni 47--51 con l'inizio della guerra fredda.
2° Mancata costruzione della coscienza democratica, nata settimina, mai ha completato la crescita. Causa prima da accollare alla guerra di cui sopra.
3° Laicità dello Stato. Ancora in gestazione difficile, potrebbe finire in aborto.
4° Industria italiana. Start fulminante, gomme presto usurate, adesso viaggia sui cerchioni.
5° Giustizia sociale. Bel proposito non pervenuto.
6° Scuola. Con il 48% di analfabeti di ritorno, si può ancora definirla: luogo di istruzione?
7° Bigottismo. Costante se non in aumento.
8° Costituzione. Oggetto misterioso. Come l'Araba Fenice, tutti dicono ci sia, ma dove e cosa sia nessuno lo sa. Citata sovente a capocchia.
9° Stato attuale della democrazia. In precoma. Malata di incertezze su come affrontare il terrorismo, la globalizzazione, i populismi e le povertà(anche d'intelletto)
10° Parità uomo--donna e correlata violenza sulle seconde. Come per la giustizia sociale: non pervenuta.
11° Sessualità. Guai a parlarne liberamente. Rimane un tabù da non rivelare con lezioni apposite nelle scuole. Meglio l'ignoranza del pissi pissi bao bao fra ragazzi e ragazze e gli stereotipi da imparare in famiglia.
12° Educazione civica. Vedi sopra.
13° Maleducazione. Endemica. Possibile auto vaccinazione.
14° Età(mia) In progresso costante e, accidenti, senza il conforto di oblio, dovuto ai punti precedenti.
15° Pazienza. Incomincia ad affievolirsi, scoppio imminente.
16° Innesco dello scoppio: stupidità dilagante.
17° Stanchezza, perché c'è.

domenica 10 luglio 2016

DISPERATO.

Come rovinarsi la giornata: si leggono, di buon mattino, le notizie pubblicate sui giornali e si ascoltano quelle in arrivo attraverso la radio. Subito si alterano, in peggio, i cinque sensi. In bocca, un effetto da prugna selvatica, crea lo stimolo a rilasciare saliva, gli occhi iniziano a vedere strabico, nelle orecchie cresce un ronzio fastidioso, i polpastrelli paiono immergersi dentro una ciotola colma di vermi, nel naso sale puzzo di merda( scritto esplicito, senza puntini intermedi, altrimenti se ne attenua il lezzo). Pessimista? Giudicate voi: 
Europa. 
Conflittualità insanabile fra Stati. Stato di pre coma di sei sette Nazioni. Povertà in crescita in contraltare con le ricchezze in crescita. Immigrati presenti, in arrivo e in arrivo futuro, senza un minimo di straccio d'un qualsiasi piano per affrontare il problema.Guerre alle porte, mentre ci trastulliamo a discutere di un centinaio di armati da piazzare ai confini con la Russia. Dappertutto un rinnovato razzismo fascista. Un numero elevato di persone aspiranti al comando, senza un programma, chiaro, di cosa farebbero vi accedessero. Banche, tutte, non solo le italiane, con smisurato accumulo di titoli spazzatura. Un numero a sei zeri di sorrisi falsi, ipocriti e ingannatori per dirci quanto tutto vada bene.
Asia.
Paesi emergenti in crisi finanziaria, aggravata da un'esplosione demografica senza precedenti. ISIS in espansione e nessuno sa che farci. Induisti contro Musulmani, tutti e due contro i cristiani, tutti e tre contestano il Buddismo. Il gigante Cina, sta accorgendosi quanto sia difficile, da governare, il gigantismo. Il Giappone è in crisi da un decennio. Condizione femminile ai minimi nei due terzi del continente. Lavoro infantile: La norma. Paesi del Golfo in fibrillazione fra loro, con i Paesi confinanti sfociati in guerre intestine fra Sciiti e Sunniti(non solo Iraq e Siria, anche Arabia Saudita contro Yemen) Petrolio in caduta libera con, correlata, caduta libera delle libertà(poche)dei cittadini o sudditi(più numerosi i secondi dei primi)
Africa.
Il caos, anzi caos massimo. L'esplosione demografica dei Paesi asiatici: una risatina. Guerre, guerricciole, scaramucce dappertutto
Multinazionali scatenate a corrompere Governanti dall'onestà molto resistibile. Boko Aram, Shebab, altre sigle del terrore di matrice islamica, agiscono dai confini con il Sud Africa al Mediterraneo, dall'Oceano Indiano all'Atlantico. Corruttela mercuriana(ladri di Stato) abitudine consolidata. Bambini soldato, bambini schiavi(anche del sesso) bambini malnutriti, bambini orfani(Impossibile la conta). Donne? Quali: donne? Quegli esseri presi in considerazione solo per sollazzarsi a letto? Oppure per mandarli a lavorare i campi? Quegli esseri da tenere nell'ignoranza? Ma sì, tutto perfetto, i maschi sono impegnati ad ammazzarsi fra loro. Isola a parte il Sud Africa, però......Però, dalla scomparsa di Nelson Mandela, sta nascendo una grande nostalgia del passato.
Americhe. 
Quella del Sud, si sta rivelando un misto di Asia e Africa. Instabilità, demografia in aumento, corruttela aggravata dal molto rubabile. Dittatorucoli in pectore(anche femmine) disposti a tutto pur di rimanere in sella. Economie emergenti in affondamento. Mercato della coca e altro simile: floridissimo. Libertà? Condizionata dai capricci dei capetti locali.
Centro Nord America.
In buona salute sembra solo il Canada. Stati Uniti in precaria convalescenza, anche perenne. Il dubbio consiste nel prevedere o meno l'aggravamento o la guarigione. Per ora febbre alta di un Paese ancora in formazione. Bianchi e di colore i sintomi negativi. Possibile disastro a Novembre. Si spera il medico eletto sia capace a guarire. Ttip, naufragato portando a fondo le ambizioni di egemonia commerciale
(  per noi buona notizia)Sette cristiane in armi contro l'aborto le unioni gay e fra loro( la migliore sono io) Piccoli uomini di Stato crescono(speriamo nelle malattie infantili. Una bella scarlattina.........) Messico: la droga al comando. Ministri, primi Ministri, Sindaci e amministratori, e chi più ne ha più ne metta al soldo dei Cartelli. Migliaia di vittime all'anno senza sapere il perché della propria morte(come gli studenti massacrati)
Caraibi e Staterelli del Centro, ininfluenti. Cuba in attesa(non solo del meglio)
Mancherebbe l'Oceania
Sospiro, abbastanza tranquilla.
Ecco, scorse la notizie mattutine ci si dice: vai a consolarti, visita la tua bacheca. 
Da spegnere, immediatamente il computer. La vista cade sulla prima notizia: Nordafricano molesta una bambina e viene massacrato da un passante. Lì per lì, ti dici, avrei fatto la stessa azione, poi.....Poi ti accorgi quale giornale on line pubblica la notizia: LA GAZZETTA DELLA SERA. Bestemmi per esserti fatto cogliere da uno dei più noti distributori di BUFALE,
Non c'è salvezza, da nessuna parte.

venerdì 8 luglio 2016

Tentativo.

Al costo di passare per grafomane, sento il bisogno di scrivere un secondo post. Un post di frustrazione acuta, la mia. Leggo, commento, rispondo, scrivo post(almeno due) specifici al riguardo del problema educativo, in particolare quale educazione spetta alle figliolanze. A leggere qua e là, si direbbe si sia in molti a essere preoccupati. Certe manifestazioni di violenza, menefreghismo, lassismo sociale e neghittosità delle ultime generazioni, parrebbero confermare il giudizio: gioventù maleducata. Il condizionale, nella precedente frase, illustra un mio dubbio: veramente, i nostri ragazzi,meritano quel giudizio? Lo meritassero, dovremmo porci la domanda imbarazzante: chi li ha educati? Embèh!!! Per fortuna, fra i giovani, a parte il linguaggio(ma qui serve un altro: Embèh) i violenti, neghittosi, lassisti, menefreghisti sono netta minoranza. Purtroppo però, la visibilità verte a posarsi su questi ultimi. Problema da non trascurare, ma gestibile. Come? Emarginare, è verbo che mi provoca l'orticaria, quando però, è condizione obbligata, prude meno. Emarginare, in questo caso, non chiede l'emarginazione della persona, bensì dei suoi comportamenti. Sia il caso di una bambina/o, ragazza/o, oppure i genitori stessi. non si deve rimanere inerti, non si deve passar oltre alzando le spalle, si deve reagire, correggere, stigmatizzarne i comportamenti. In caso contrario ci si rende complici dei maleducati. Battaglia dura, difficile e lunga, ma ancora in prospettiva, perché nemmeno iniziata. Io sarei pronto, chi mi vuol seguire?

Mica facile riconoscersi stupido.


La stupidità è come il tarlo subdolo che scava gallerie nel legno, lo deteriora fino a consumarlo del tutto. Presumere di non venire colpito dalla stupidità, è operazione stupida degna di essere stimata in pari intelligenza con il legno vittima dei tarli. Ebbene, devo ammettere d'esserci caduto. Mi riferisco al post notturno, dove stigmatizzavo la scelta del Gip verso l'omicidio preterintenzionale, nel fatto successo a Vasto. Stupido perché è sempre stupido darsi ai giudizi sotto l'effetto emozionale, stupido perché la mia conoscenza della dinamica, che ha portato a morte il signore nigeriano era scarsa, essendo stata raccolta su notizie di giornale e qui sulle pagine Facebook. Stupido perché presumevo di saperne più del Giudice per le indagini preliminari.
Tutto questo però, nulla toglie alla matrice razzista del omicidio.
Tutto questo, non toglie nulla nemmeno alle responsabilità collegate dei diffusori dell'odio verso chi ritengono diverso, perciò indegno di rispetto, prendendo come valore di stima il colore dell'epidermide.  E' vizio antico soffermarsi a un semplice particolare per giudicare il tutto, espressione di massima stupidità, in quanto nessuno è uguale, quindi a spulciare le differenze ognuno potrebbe trovare nell'altro qualche motivo d'inferiorità rispetto a sé. 
Nell'essere stato stupido, potrei consolarmi della buona compagnia che mi affianca, ma non mi consolano affatto le esternazioni, nel merito, del soliti, noti, senatori e parlamentari. Oddio, questa volta Matteo Salvini è rimasto fuori dal contesto con una dichiarazione quasi ragionevole. Non così, si è comportato il capogruppo della Lega in Senato, ma tant'è, lui spazia sempre nel consueto pensiero stupido. Differente l'intervento del senatore Giovanardi, un caso di patologia cristiana in contrasto con il Cristo stesso, che lo fa apparire stupido in ogni occasione, perfino più di me.

Da ripetere pari, pari. Nulla è cambiato nei 366 giorni scorsi.

Rassegnati, appiattiti, cinici, vagamente razzisti, talvolta anche senza: vagamente, astiosi, in preda a rabbie inespresse, ma reali, seduti, per niente reattivi, fermi sul proprio ombelico a commiserare i guai personali, tristi. Non bella descrizione, di noi popolo italiano. Ho, volutamente, dimenticato di aggiungere "scoraggiati", proprio nel vero senso del termine, cioè: senza coraggio. Il mugugno, è diventato la massima ribellione al disagio di vivere all'interno di una società, che vorremmo diversa, più attenta alle necessità dei cittadini. Fossimo nell'antica Repubblica genoana, quando il mugugno era l'unica espressione permessa ai condannati al remo, potrei capire, fortunatamente non siamo in quella condizione coatta. Dal mugugno, quindi, passare al coraggio. Si ha il diritto a una buona amministrazione? Chiediamola, con forza, senza mugugnare il solito: tanto non cambia niente. Si ha il diritto di essere governati, con giuste e limpide leggi? Si imponga ai legislatori di provvedere, pena non essere votati al prossimo turno. Come? Ogni Deputato, Senatore, Ministro, Sottosegretario ha un servizio di segreteria e un indirizzo mail, anche le segreterie dei patiti, movimenti, o altre formazioni politiche hanno una mail, così come l'hanno i Comuni, le Regioni, Sindaci e Governatori. Ognuno di noi, comunica con amici o parenti, con quel mezzo, proviamo a usarlo con i signori sopra, con insistenza assidua, ma tutti, non solo qualche singolo. Può diventare un nuovo metodo, per sostituire le manifestazioni di piazza, più comodo, diretto, senza il bisogno di chiedere l'autorizzazione delle Prefetture. Ci si esponga con nome e cognome, niente anonimato, come succede mescolati alla massa, con coraggio, unico lievito a fare del popolo: soggetto attivo.

giovedì 7 luglio 2016

Il delitto di Fermo e gli stupidi


Non avevo voglia, per la verità non l'avrei nemmeno adesso, purtroppo la sento urgere al labbro inferiore e, temo, non reagissi con decisione, tracimerebbe in bocca come veleno fatale. No, non è come potreste pensare, non è merda è stupidità. Bisogna rimanere costantemente accorti, per non esserne contagiati. La stupidità, pur non essendo una malattia, possiede la viralità della più contagiosa, viaggia alla velocità della luce e, nell'attimo, fa il giro del globo attraverso i social. Fosse semplice figlia dell'ignoranza, si potrebbe combattere, purtroppo nemmeno la conoscenza, rende immuni, per salvarsi, unico metodo efficace: vaccinarsi con una dose massiccia di cultura umanistica e almeno una spolverata di biologia e storia. Per dotarsene, non è necessario frequentare chissà quante scuole, anche se con fatica, è sufficiente ragionare utilizzando il buon senso.

Fin qui, intima riflessione, il seguito è dedicato, con rabbia, a chi, essendone ben cosciente, diffonde stupidità per trarne profitto. A loro, parafrasando la prima regola del sociologo Cipolla, dedico la, mia, prima regola di lealtà: Chi danneggia qualcuno inculcando a qualcun altro pensieri stupidi, sa di essere sleale e ne gode.
Il fatto criminale, che ha portato a morte un signore nigeriano a Vasto, ha un colpevole materiale e un numero elevato di complici in concorso di colpa che, mai, pagheranno insieme a lui, alcunché. Eppure, si possono(dico possono, non potrebbero)ritenere i mandanti del delitto. Ritengo di poter essere esplicito nei nomi. Se l'innesco del crimine ha preso inizio dal termine "scimmia", posso benissimo ritenere mandante il senatore Calderoli che, tempo fa,aveva sdoganato gli stupidi nell'imitarlo, bollando di "orango" la signora Cécilie Kienghe, allora ministro della Repubblica. L'ex sindaco di Treviso: Giancarlo(ahimè mio omonimo)Gentilini che, con tutta gentilezza, dichiarò il suo programma per gli extra comunitari //Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim, pim, pim con il fucile //. Senza contare i nostalgici di LUI, il beneamato. Ancora attaccati alle strofette di "Faccietta nera", ricordando com'era facile, ai loro nonni, portarsi a letto, anche nolente, qualche faccetta(con tutto il resto attaccato veh!)
In conclusione(temporanea, domani seconda ripresa) Il fascismo, ancora ben vivo, ed altre ideologie assolutiste, sono i massimi diffusori di stupidità. 

sabato 2 luglio 2016

Intelligenza artificiale(?)


Google, notizia di questi giorni, impegna non so quanti scienziati nel tentativo di dare a una macchina una forma d'intelligenza artificiale. La questione m'inquieta un po'. L'inquietudine non deriva tanto dal fatto in questione, un tantino d'intelligenza in più, anche se artificiale, non guasta. Però, qualsiasi duplicazione, di un esistente, ha bisogno di una matrice per iniziarsi. Anche l'operazione, molto diffusa, di far nascere figli, facilissima per altro, la sanno fare tutti, chiede la matrice di una femmina ed un maschio. Ora, mi chiedo, Google la matrice dove se l'è andata a scegliere? Sembra cosa da poco ma, fra Stephen Hawking e me, qualche differenza corre, la scelta dello scienziato sarebbe ottima, con me solo pernacchie e dileggio. Però, vi sarebbe anche peggior scelta della mia persona: la dirigenza RAI e il seguito di commentatori, conduttori ed esperti vari. Si otterrebbe un'intelligenza ripetitiva. Non ci potete credere? Noto a tutti, ormai, devo averlo ripetuto almeno mille volte, non possiedo l'apparecchio televisivo, quindi posso solo testimoniare della ripetitività dei servizi radio. Ogni mezz'ora un radiogiornale e, ogni mezz'ora, le medesime notizie senza cambiare una virgola. In questi giorni poi, a causa dei campionati europei di calcio, 4-5 conduttori si passano la palla( che altro mai)per commentare, all'infinito, cosa ha detto o dice: il commissario tecnico Conte o il portiere Buffon, capitano della nazionale. Sarebbe anche interessante, non fosse per il ripetersi di poche frasi, sempre le medesime, sentite un'ora prima, mezz'ora prima, un minuto prima. Ieri, in vista della tenzone odierna fra italiani e i sudditi della Merkel,, avevo sentito il nostro portierone ripetersi almeno dieci volte, in altrettante interviste. Una lezioncina evidentemente tenuta a memoria, forse sua ma non è detto, di circa trenta parole scandite dalla prima all'ultima nel medesimo ordine in tutte le occasioni. Sembrava me, alle elementari( o all'asilo, non ricordo) impegnato a recitare "La vispa Teresa. Direte: va beh, doveva parlare di un solo argomento. Sì, ma una piccola, anche piccolissima variazione, no? Se si vuole trovargli una giustificazione, si ricorra al mal comune(senza gaudio)
Pari, pari si erano comportati il comandante in capo Conte, il conduttore del programma, i suoi fiancheggiatori, i giornalisti ospiti della trasmissione e qualche vecchia gloria calcistica. Una volta: vabbè, due volte: pazienza, tre volte: sarà l'ultima, spero. Dalla quarta in su, inquietante pensiero: fosse questa la matrice scelta da Google, ne uscirebbe l'intelligenza, artificiale o non, del Regno dei Pappagalli.

venerdì 1 luglio 2016

Attuale anche se scritto un anno fa.

Ieri, avevo invitato, le persone deboli di stomaco, a non leggere il post di oggi. Siccome però, cambio tema, pur sempre dedicandolo a isis, nessuno paventi possibili reazioni gastriche.
Il tema, è incentrato sulla paura.

Gli strateghi del califfato, della paura, hanno fatto la principale arma da combattimento. La usano sui campi di battaglia, con la strategia del "nessun prigioniero". Se un combattente avversario, viene catturato, o viene ucciso subito, oppure come era successo ai soldati iracheni, a Mosul, in una mattanza collettiva. Diversa, ma sempre incentrata sulla paura, la strategia mediatica. Su Yutube, 
piazzano video, delle efferate esecuzioni, senza nessun velo alla loro atrocità. Sui social, tutti, con preferenza Facebook, chi ha una pagina, forse ignora di fiancheggiare altre pagine dove: si reclutano nuovi adepti, si inneggia allo Stato islamico, si minacciano attentati e, dulcis in fundo, si promette di sottometterci tutti. Chi si opponesse, naturalmente, Kaput. In aggiunta, ogni due o tre mesi, mandano allo sbaraglio i "martiri", a compiere stragi in diverse parti del Mondo. Tutto ciò, ha ingenerato un clima di paura, e di sospetto, nella nostra società, proprio come desiderano gli strateghi del Isis. 
La paura, è un ventre molle dove è facile affondare i colpi, Al contrario, il coraggio è una corazza, lo stanno dimostrando i Curdi, unici ad aver inflitto perdite di territorio, al califfato, pur con armamenti e risorse umane inferiori. Con coraggio, quindi si deve affrontare le minacce di quella pseudo Nazione criminale, e non mi si venga a dire che, il coraggio, chi non ce l'ha, non se lo può dare, perché non è vero, chiunque lo possiede. Per capirlo, si pensi alla propria reazione vedendo in pericolo una figlia, un figlio, le persone amate o, anche, uno sconosciuto.

giovedì 30 giugno 2016

Questioni inglesi e non solo

Cosa intendo per effimero. Accetto, di buon grado, sulla mia pagina notizie e fotografie riferite al vivere delle mie amicizie. Accetto, sempre di buon grado, iriferimenti a interessi personali. Accetto anche i post leggeri e ironici, quelli ad esempio dell'amico Tony. Accetto i post di scrittori volti a informare, eventuali lettori, di proprie opere già scritte o qualche novità.
Non accetto viceversa, leggerezza nei commenti riferiti a serie tematiche. Ne ho colte parecchie nel recente. Non accetto pareri necessitanti della pezza d'appoggio di un parere terzo. Quando si ha bisogno di un parere terzo è assente il proprio. Accetto, anche se mi entusiasmano poco, i peana causati dalle vittorie sportive. Accetto, questa volta con entusiasmo, i post degli amici appassionati di alpinismo(chissà perché)
Qualche esempio del non accettabile.
Molti commenti(non tutti certo)riferiti all'uscita del Regno Unito dalla UE. Disinformati, quanto erano e sono disinformati gli elettori della Gran Bretagna. Credere alla fola, diffusa dai separatisti, che la vittoria del Leave avrebbe trattenuto miliardi da spendere al proprio interno, è da bambini deficienti. Il Regno Unito contribuisce al bilancio della UE con 14,5 miliardi e riceve indietro, come contributo al bilancio della Nazione il 43% della cifra, 6,23 miliardi. Ne riceverebbe di più avesse sottoscritto certi trattati comuni. Fermarsi a questo minimo bilancio, sarebbe però errore macroscopico. Pur escludendo i risvolti sociali e fermandosi solo su quelli finanziari, il Regno Unito, 5° potenza mondiale, esporta verso l'UE merci e manufatti doppi di quelli importati, prodotti industriali del mercato automobilistico in pari percentuale, alta tecnologia: uguale. Cosa significa? Pagherà ben più, in dazi, degli effettivi circa 8 miliardi versati alla UE Particolare non meno trascurabile: il quasi monopolio dell'alta finanza che, inevitabilmente, perderà. Erano informati, di tutto questo, i tifosi britannici e non britannici del Leave? Dai loro commenti post voto è certo che no. Anzi credevano di mantenere tutti i vantaggi ma spendendo zero. Serio o effimero atteggiamento?
Italia. Il Testo di Legge(lo è) più determinante a regolare la nostra società è il meno conosciuto o conosciuto in modo superficiale, perciò, sovente, citato a sproposito: la Costituzione. Credo si avvicini al 90% l'ignoranza degli articoli successivi al primo e, forse, anche questo, nemmeno per intero. L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro, penso sia a conoscenza di tutti, ma il resto?
Leggo spesso, in vari commenti la chiosa: Parlamento e Senato di non eletti. Oppure: questo Presidente del Consiglio e chi lo ha preceduto non li abbiamo eletti noi. Un falso e un'imprecisione. Falso dire di non aver votato, l'abbiamo fatto, eccome, nel 2013. Se, in seguito, la legge elettorale, detta Porcellum sia stata sentenziata dalla Corte Costituzionale illegittima, ma con sentenza non retroattiva, quella tornata elettorale si deve considerare legittima, come ha stabilito anche la Corte di Cassazione, competente nel merito.
Impreciso dire di non aver votato il Presidente del Consiglio. Vero, non l'abbiamo votato direttamente, perché non ci spetta però. L'incarico è compito del Presidente della Repubblica che, previa consultazione delle parti, affida a qualcuno, non necessariamente deputato o senatore, da lui ritenuto in grado di riuscirci, di formare un Governo. L'incaricato, può accettare o non accettare, se accetta sceglie i collaboratori e li propone come ministri al Presidente, che può anche rifiutarli ma, se li accetta, dopo il giuramento di rito, il Presidente del Consiglio incaricato e i Ministri, da lui scelti, chiedono la fiducia alle due assemblee parlamentari. La maggioranza dei voti determina la morte o la vita di quel Governo. Tutto qui, ed è materia di derivazione costituzionale. Cosa c'entra in questo il: non li abbiamo votati? Nulla, a noi compete solo votare le due camere.
Adesso non accusatemi di pignoleria, mi accuso da solo.

venerdì 24 giugno 2016

Confusione ragionata irragionevole.


L'Inghilterra ha votato per uscire dall'Unione Europea. Esatto e inesatto allo stesso tempo. A uscire dall'Unione è l'intero Regno Unito, non solo l'Inghilterra, benché, insieme al Galles, sia stata determinante alla vittoria del Leave. Cosa succederà d'ora in avanti, è incognita anche per me, fossi però, inglese o gallese, qualche preoccupazione, conseguenza del mio voto, incomincerei ad averla. Il Regno Unito, si sa, ha una grande risorsa nel "brent" estratto nel Mare del Nord, di preciso intorno alla Scozia. Ora, a Edimburgo e dintorni, i già inquieti sudditi di Elisabetta, hanno votato, a stragrande maggioranza, per Remain. Aggiunto al fatto del referendum dello scorso anno, quando per un pelo la Scozia era rimasta attaccata alle sorelle, più di qualche, le preoccupazioni potrebbero salire a molte. Pazienza chiedesse al suo popolo l'Irlanda del nord, con un referendum, di staccarsi dal Regno per congiungersi ai fratelli confinanti, ma decidesse la Scozia un secondo consulto per rimanere in Europa e dichiararsi indipendente, cosa succederebbe, considerata la più che probabile vittoria del sì? Stretta sui consumi di gas e benzina? Ripartenza del programma nucleare(l'energia si ricava anche di lì)?
Edimburgo soppianterebbe Londra, diventando calamita dei nostri giovani in cerca di lavoro? Oppure siConfusione ragionata irragionevole tornerebbe alle guerre del sedicesimo secolo? Come la metterebbe Salvini fan l'anno passato per il sì del distacco della Scozia dal resto del Regno Unito e, ora, fan del Leave? Gran confusione sulla faccia della Terra, ma un punto è sicuro: il voto di ieri è stato di pura conservazione. Pare assurdo? Pensateci. A votare per l'uscita: i vecchi(non come me)nostalgici del passato imperiale della Gran Bretagna. "Allora sì, che le cose funzionavano". Pare di sentire certi italiani: "Signora mia, quando c'era LUI"