domenica 31 maggio 2015

ELEZIONI

Fuori da qualsiasi appartenenza politica, rifiuto essere etichettato sia di destra quanto di sinistra tanto meno di centro moderato(?), mi permetto di commentare, da fuori, il giorno del voto, e la precedente campagna elettorale. Affluenza moscia, da quanto se ne sa alle 15, campagna elettorale enormemente più moscia. Penso sarà moscio anche il risultato. Essendo di carattere amministrativo, il voto, perché lo scopo è di scegliere amministratori, come minimo si sarebbe dovuto sentir parlare di programmi regionali e comunali. Macché, gli argomenti, che sono stati messi sul tavolo, hanno riguardato i Rom, l'immigrazione, perfino il sì, o il no, ai matrimoni omosessuali. Debordanti, le reciproche accuse, di legalità, fra l'uno e l'altro candidato. Votare, è un dovere civile, quindi andrò al seggio ma, in questa occasione, cercherò tre scimmiette perché mi accompagnino. Le tre celebri scimmiette: una non vedente, la seconda muta, la terza con le dita nelle orecchie. La quarta scimmia, Giancarlo, sarà impegnata a turarsi bene il naso. Di puzza si può morire.

venerdì 29 maggio 2015

Impressioni di una lettrice apprezzata.

Oggi è stata una giornata intensa: ho preso tre aerei, da Malpensa ad Amburgo e ritorno, passando per Monaco, ho parlato discretamente in inglese e ho letto parte di un libro davvero commovente. In aereo piangevo e ridevo per quelle parole delicate, parole che mi hanno fatto ripercorrere ricordi cari e mi hanno fatto vedere il mondo con nuovi occhi, partendo proprio dalle montagne svizzere che di solito guardo dal basso; non so se è stato il modo di osservarle oggi, solvolandole, o se è stata la coincidenza di guardarle, mentre leggevo parole intense che le descrivevano con tanto amore, ma improvvisamente quelle montagne mi sono sembrate meravigliose. Grazie Giancarlo Molinari, il tuo romanzo "LA BORSA DA VIAGGIO BLU" è speciale. Appena lo finirò farò un commento più completo, ma sono sicura che non mi potrà deludere.

lunedì 25 maggio 2015

VIGLIACCHERIA

Vigliaccheria. non si può definire in altro modo l'atteggiamento dei Paesi occidentali, degli Stati Uniti, della Russia, e tutti gli altri, che si stimano civiltà evolute. Parlo del rapporto passivo, assunto verso l'ISIS, non solo negli ultimi tempi. Quando avviene un fatto eclatante, come la recente conquista di Similia, si levano alti lai, di sdegno, alla possibile(certa)distruzione di reperti archeologici preziosissimi, solo di lato, si piangono; le sicure uccisioni. Ma, nulla si muove. Due settimane, forse meno, gli assassini di Bachr Al Baghdadi, conquisteranno un'altra città, spargeranno distruzioni e centinaia di morti. Similia verrà dimenticata, insieme alle vittime, si piangerà le nuove, e la distruzione di altri reperti. Questa storia continua da anni, sempre nella medesima maniera. Vigliaccheria, ripeto, pura vigliaccheria generata dalla paura di venire direttamente coinvolti. Ma non lo siamo già? Cos'è, se non coinvolgimento, lo spiegarsi di sempre maggiori misure di sicurezza nei territori delle nostre Nazioni? A quando, la soppressione, in parte, dei diritti civili? Queste forme di resistenza a un pericolo si sono sempre dimostrate inutili, servono solo a sopire la nostra inquieta vigliaccheria, e giustificarla. Intanto, nemmeno troppo lontano, il numero delle vite spezzate ha raggiunto una cifra elevata: 220.000. Non sono nostre? Perché mai. Sono nostre, eccome, come sono nostre le vittime di un terremoto, come sono state nostre quelle conseguenti allo Tsunami in Giappone, come sono nostre le vittime del femminicidio, come è nostra qualsiasi vittima innocente, quindi sono nostre anche le 400 di Similia, quasi tutte, nel totale, donne e bambini. Lo so, le guerre portano distruzione e morte, si devono quindi, evitare il più possibile, ma quando c'è una guerra si può evitare? Ed essendo noi, già in guerra, perché la vogliamo evitare? Per non vedere vittime sui nostri territori? Ma, sui nostri territori, le abbiamo già, viste. In fine, voglio citare una vigliaccheria, di fondo, più grave di tutte: usare una bilancia, per dare differenza, di valore, alle vittime altrui, in confronto alle nostre.

domenica 24 maggio 2015

PRESENTAZIONE: LA BORSA DA VIAGGIO BLU. EDIZIONI ARPEGGIO LIBERO

   
La saletta, della biblioteca comunale del mio paese di residenza, Dicomano, ha ospitato la presentazione del libro, un romanzo-triller: LA BORSA DA VIAGGIO BLU. Come autore, mi dichiaro perfettamente soddisfatto. Le persone presenti,  così numerose, da obbligare, molti, ad assistere in piedi, hanno superato qualsiasi aspettativa di ascolto, e vendita di copie. Quindi, ringrazio gli abitanti del paese, ed anche le presenze venute da fuori, per avermi regalato una grande serata.




giovedì 21 maggio 2015

Difetti. Mio Dio, difficile, e lungo elenco. Difficile, perché mi obbliga a descrivere cosa soffro del mio carattere, e si sa, si tende a minimizzare il lato oscuro di sé. Ci provo.
Supponenza: c'è. Mi riesce difficile, accettare le critiche, quando suppongo d'avere ragione, eppure ho dovuto, talvolta, rimangiarmi più di una certezza. 

Sopra valutazione di me:c'è. Parto, lancia in resta, nella mischia di una battaglia, sicuro di vincere, ed anche qui, come sopra, le nasate sono frequenti.

Stizzosità: c'è. Piuttosto frequente. Rara per un nonnulla, invece, quando un giudizio, mi ferisce nel profondo, sale subito la mosca al naso.

Rancore: rarissimo, ma c'è. Lo provo verso le persone che, con una parola, o un'azione provocano un disagio a chi amo, o stimo. Sentimento inutile a cambiare la situazione, ma utile a farmi star male.

Ricorso alle piangine per farsi compatire: abbandonate da molto tempo, piuttosto frequenti al tempo della scuola primaria e media. Ottimo metodo per attirarsi punizioni corporali.

Ricorso a bugie: poco allo stato attuale, solo quando ritengo necessario. Nel lontano passato, quando ancora frequentavo i confessionali, il prete era obbligato a segnarsi, in continuazione. Come sopra, mi procuravano sculacciate, schiaffoni, cinghiate alle gambe(una sola volta. Ma l'avevo combinata, veramente grossa)

Imprudenza: c'è, eccome, in tutti i campi della vita. Ne avevo patito fin dagli anni, da contarsi sulle dita. Massima, nel tentativo, riuscito, di mescolare glicerina e acido nitrico, a quattordici stagioni di vita. Poche gocce fatte cadere dal balcone, del terzo piano, della casa dove abitava mio cugino, avevano procurato un botto, che aveva fatto saltare, in cortile, portinaia e marito, e terrorizzato il cuginetto. Un sacco di segatura, versata, lentamente, nel miscuglio, lo aveva trasformato in materia stabile, poi sciolta nelle acque del Po. Niente sculacciate, schiaffi, cinghiate. Nessuno era riuscito a scoprire il colpevole. Cresciuto, abbandonati gli esperimenti esplosivi, l'imprudenza, trasferita in montagna, per fortuna mi ha lasciato illeso. Le altre imprudenze, sono normali azioni di vita, con normali conseguenze.
   
Invidia:c'è. Invidio chi riesce a fregarsi di tutto. A me non riesce. Un po' anche verso le persone senza problemi finanziari. Qualcuno ce l'ho.

Timidezza: massima. A dimostrazione, avessi dovuto confessarmi, visu-visu, con parole, e non per scritto, la mia faccia avrebbe rischiato di arrostire. Ma, anche così, un rossore c'è. 

Tendenza ad annoiare: c'è. Ne avete una prova, oggi, leggendomi.

mercoledì 20 maggio 2015

Spogliarsi in pubblico, è a rischio di arresto, essendo reato contro la decenza. Spogliarsi, in virtuale, sui social, è d'obbligo verso le amicizie raccolte. Amicizie raccolte, senza sapere nulla, poco, o pochissimo di loro. Come loro, ignorano, quasi tutto, di me. Già, i social, sono raccolta di notizie false, in alta percentuale, di leggerezze, che lasciano poca traccia, di ipocrisie mascherate con un "mi piace", messo lì per compiacere, mentre si pensa: "Ma questo, che dice. Ecco perché, ogni tanto, desidero rivelare me stesso, cercando di evitare una visione ipocrita, compiacente, di cosa sono. Incomincio dal cervello, parte determinante dell'essere, in quanto elabora il pensiero: Di media portata, con l'aspirazione di migliorarsi. Tralascio: aspetto, statura, e peso corporeo, perché poco determinanti, e di pochissimo interesse agli amici. Il carattere, invece, è tratto saliente di una persona, perciò mi descrivo, iniziando dalla testardaggine: Forte, talvolta fortissima.
Socialità: Disposizione a dare credito, a tutti, quindi raccolgo parecchie delusioni. Apertura sociale: nessuno deve avere meno, o più diritti dei miei. Giustizia sociale: un solo comandamento, laico: l'operato, di ognuno, non può ledere l'altrui persona, tutto ciò che non lede l'altrui persona è lecito. Libertà: nessuno deve esserne privato, con l'eccezione di una colpa, da raccogliere nel precedente pensiero; Giustizia sociale. Familiarità:
da concedere, innanzitutto, a chi si ha vicino, con intensità decrescente; amicizie, conoscenze, estranei. Volontà: vedasi testardaggine. Coraggio: ahimè, anche troppo (quando è richiesto) Rissosità: normalmente bassa, con punte estreme, se ci vuole. Certezze: dubbio, quasi sempre, a meno si sentirmi sicuro (rara avis) di non cadere in errore ma, quando escludo di esserlo, combatto, in sostegno del mio pensiero, fino in fondo(vedasi testardaggine). Affettuosità: alta. Affetti: mia figlia (senza dimenticare il gattone). Fino alla scomparsa: ma in memoria: mia madre, la mia compagna. Sessualità, lasciata per ultima, in considerazione dei post, da me dedicati in favore degli omosessuali. In rispetto di questi, ed anche perché, poco saliente a tracciare la mia personalità, avevo detto: ognuno la pensi come vuole! Beh, se si tratta di spoliazione, lo dico: 
Etero.
Ma non rinuncerò a battermi, in favore di chi è diverso da me.