lunedì 30 novembre 2015

Il maschio piagnone.

Prendo spunto dalla vignetta, pubblicata da Loriana Lucciarini, condivisa sulla mia pagina, quella dove un maschietto adulto, lamenta lo stato influenzale, che lo affligge, fino a preconizzare la morte raccomandando alla moglie(presumo), seduta al bordo del letto, con quale abito preferirebbe essere rivestito dovesse morire.
Il commento in chiusa afferma: I maschi con l'influenza, dovrebbero essere proibiti per legge.
La vignetta è molto divertente, ironica e spiritosa, perché colpisce proprio al centro l'obbiettivo, di criticare un comportamento, molto diffuso, fra noi maschi: la piagnoseria in presenza di dolori. Ammesso il difetto, faccio entrare in campo le femmine. Spiego: seppur diminuita, rispetto ai miei tempi,il ruolo educativo, delle donne, nell'allevare i pargoli(d'entrambi i sessi)è comunque ancora preponderante rispetto a quello maschile(in famiglia). Quindi, le femmine: madri, sorelle,nonne e zie, si assumano, in parte, la responsabilità di aver cresciuto uomini piagnoni. Aggiunta di spiegazioni: Non è, forse, vero che, ai pargoli di sesso maschile, viene, fin da subito, dato un ruolo di privilegio rispetto a sorelle e cugine? Tu sei l'erede, tu sei l'ometto della famiglia, tu, un giorno, diventerai padre e dovrai decidere come educare(?)i tuoi figli, etc. Alle pargole, invece, viene prospettato il contrario: un ruolo succube. Come posso affermare, questi stereotipi, di responsabilità famigliare? Semplice, in parte, seppur molto minore, li avevo subiti nell'essere stato il terzo di una fgliolanza tutta maschile. Non mi trattavano da femmina, certo, ma ero il minus inter pares. Ne avevo sofferto?Talvolta sì. Oggi però, considero fortuna, non essere cresciuto come i mie fratelli maggiori. L'aver sbattuto il capo, per anni, contro il muro di uno stato inferiore, ha forgiato, in me, un carattere , anche in qualche caso spigoloso, di coraggio verso la vita. Cosa che non è successa ai miei fratelli. Donne, quindi, il maschietto lamentoso, della vignetta, un po' è responsabilità vostra.
Adesso però, mi inchino ai vostri piedi, perché avete coraggio. Segno distintivo, per affrontare al meglio la propria vita. Domani, un inchino alle donne curde.
Ah! Dimenticavo. Il maschilismo, in nuce, deriva nella prima educazione.

mercoledì 25 novembre 2015

ZAVORRA: La recensionedi Paola VergariLa borsa da viaggio b...

ZAVORRA: La recensionedi Paola VergariLa borsa da viaggio b...: La recensione di Paola Vergari La borsa da viaggio blu Straordinario,  unico, ti fa innamorare ad ogni pagina.  Ti innamori della mo...

Dedicato alle donne, con umiltà.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 25 novembre 2015. Questa ricorrenza cade ogni anno nel medesimo giorno. Il tema in questione, mi trova partecipe convinto, ma l'abbinerei ad un altro tema, quello risolutore. Nella medesima giornata, si dovrebbe aggiungere un'altra ricorrenza: GIORNATA MONDIALE DELLA PRESA DI COSCIENZA MASCHILE. Perché lì, risiede il problema. Noi uomini, della donna, conosciamo, alla perfezione, l'aspetto superficiale, ne valutiamo la figura, ci seduce, la desideriamo, tentiamo in tutti i modi di essere accolti, e lì ci fermiamo, senza provare a penetrare il pensiero femminile, come fosse alieno a noi. Un limite culturale che ci affligge dai primordi.
Inutile cercare omologazione fra i due pensieri, si andrebbe in cerca dell'araba fenice, possibile invece, capirsi nella differenza.
Le donne sono complementari a noi, come noi siamo complementari a loro, anche nella differenza di pensiero. Solo mescolando il ragionare, si può abbattere la conflittualità, origine della violenza. Quindi, proviamoci, non è difficile, è sufficiente abbassare un poco l'io.

martedì 24 novembre 2015

Senza titolo.

Devo confessare di aver esitato molto prima di scrivere un post sull'attuale situazione. Adesso, mentre mi accingo a scriverlo, sento di avere l'obbligo della modestia. In seguito ai fatti successi a Parigi e alla sua coda in Belgio, i commenti di persone esperte, ed anche meno esperte, hanno versato un fiume di parole. Non sta a me giudicare le varie opinioni, allarmanti o tranquillizzanti siano. Sta a me esprimere la mia, spero con lucidità. 
Inizio ad analizzare un termine: religione. Nel senso di: Guerra di religione. A sentire i proclami dello Stato islamico, si potrebbe pensare giusto, definire così, il conflitto presente, oggi. Altrettanto giusto, se si ascoltano le voci di molte realtà islamiche, il rifiuto di considerare, detto stato, rappresentativo dell'intero Islam. In alcuni casi, il rifiuto diventa totale, si dichiara il Daesh la negazione dell'Islam. Navigare in questi  pareri, così diversi, vorrebbe una conoscenza del Corano, che non ho. Tuttavia, formarsi un'opinione personale, lo devo, non tanto per fornirla al prossimo, lo devo a me stesso. Trascuro di scendere nel passato, in quanto è necessario dedicarsi al presente, per analizzare l'oggi, altrimenti, il discorso diverrebbe lunghissimo ed anche inutile, il passato, immodificabile per sua natura, è utile esclusivamente, a evitare gli errori già commessi. Questi, li prenderò in considerazione nell'ultima parte del post.
Dunque: guerra di religione. Lo è perché, questo motore, è necessario a Daesh (ISIS) per motivare, i suoi seguaci, alla lotta contro gli infedeli. Per infedeli, vene considerato chiunque sia d'altra fede della versione Sunnita dell'Islam, quindi, non solo i cristiani, come qualcuno vorrebbe far credere. Tanto è che, il maggior numero di vittime, è composta da persone dalle diverse credenze nella fede musulmana. Lo dimostrano le stragi effettuate sulla popolazione Yazide e le esecuzioni spietate di shiiti, alauiti ed altre minoranze musulmane. Però. Sì c'è un: però. Le esecuzioni, toccano anche, ai correligionari sunniti, nel caso non siano d'accordo con Daesh. 
Quest'ultime esecuzioni, fanno sorgere un dubbio: Veramente, Daesh, si propone di trasformare il mondo intero, da mondo infedele a mondo totalmente musulmano? Questo dichiarano, ma lo pensano possibile? In parte. Esiste, nei paesi sunniti ed anche, in giro per il mondo, la predicazione in favore di questa lotta. In molte moschee, imam e mullah, infiammano i loro discorsi, nel senso, infiammando di fanatismo i fedeli. D'altro canto, i governanti di quei paesi, salvo l'Iran, sono di fede sunnita e i maggiori rappresentanti di enclavi musulmane, sparse altrove, si sbracciano a contrastare Daesh. Formarsi quindi, un'opinione precisa, presenta la difficoltà d'interpretare le contraddizioni descritte. Esterno la mia. Per capire Daesh, è utile scindere la testa dal corpo. La frazione pensante, quella direttiva, strategica, alla guerra di religione non crede ma, le serve a motivare il corpo perché, senza quella motivazione, il suo potere, anche mediatico, sarebbe di minima entità, destinato a esaurirsi in loco. A questa strategia, purtroppo, diamo fiato anche noi, in questi giorni ancora di più. Mai, si erano sentite tante voci, più o meno appropriatamente, disquisire di Cristianesimo e Islam e di guerra di religione. Ogni giornale, dedica le prime pagine all'argomento, tutti i talc show, ospitano una miriade d'esperti(?)dediti a vomitare i pareri più diversi, senza contare i personaggi politici, dediti, loro, più al consenso elettorale, che alla nostra sicurezza. In radio, i soliti noti, balbettano qualsiasi cosa venga a galla nella loro mente(?). Desolante e inutile(a noi)spettacolo. Chi ci gode, è proprio chi vorremmo annichilire. Provassimo, invece, a immaginare, almeno immaginare, i veri interessi, che muovono Daesh e chi lo finanzia? Non vuole eccessiva immaginazione: il denaro e il connesso potere delle finanze di stati non difficili da individuare. Sul piano politico, mondiale, e come potere bellico contano poco, ma possiedono i così detti: Fondi Sovrani. Un mare di denaro a rischio di assottigliarsi, con l'assottigliarsi del potere petrolifero. Un'ipotesi, solo un'ipotesi abbiano profittato dell'occasione fornita dal conflitto in Siria e Iraq e dalla nascita di Daesh. Ma è la mia, ci si accontenti. 
Rimane da analizzare le possibili soluzioni. Lungi da me, la voglia di suggerire rimedi al conflitto fra religioni, ormai innescato, sopirlo chiederà decenni. Nessuno, fra i credenti, è disposto a concedere, ad altri, un minimo di verità essendo, le loro, pur supposte, ritenute parola di Dio. Ma è necessario zittire Mullah e Imam, se parlano di guerra santa. Sul piano strategico e bellico è diverso, le soluzioni esistono, quindi oso suggerirle. Strozzare il potere dei Fondi Sovrani, si può, anche se provocherà tremolii nel così detto "mercato". Blocco dei conti esteri e dei flussi finanziari, in uscita, dei paesi sospettati di alimentare Daesh. Dare ai paesi, ora in crisi, produttori di risorse petrolifere, estranee ai finanziamenti allo stato islamico, il potere di estrarre di più con prezzi leggermente maggiorati, di quelli attuali, modulando l'aumento con la riduzione di tasse sul prodotto. Ridurre, al minimo possibile, l'approvvigionamento nei Paesi del Golfo. Se non si realizzerà questa strategia, sarà inutile combattere Daesh sul piano bellico. Come Daesh è figlia di Al Queda, sarà figlia di Daesh un'altra sigla. Viceversa, l'intervento militare si renderà necessario per chiudere, in fretta, la possibile estensione del conflitto, per ora limitato, in parte della Siria e Iraq. Costerà vittime, ne sono convinto e, certo, non mi felicito. Ma, saranno, sempre, di numero minore, lasciassimo Daesh indisturbato, a perpetrare stragi di persone indifese. Fra cui, bambine e bambine, forniranno il numero maggiore 
Tutto questo però, comporta il rischio di commettere errori, già commessi. Imporre governi democratici, in punta di baionetta, porta alle satrapie. La democrazia, nasce spontanea, o non è. La democrazia, per instaurarsi spontanea, chiede un lungo percorso di coscienza. Il nostro compito, una volta distrutta Daesh, andrà svolto in punta di piedi, senza appoggiare l'una o l'altra fazione, un compito di mediazione e di ascolto, di aiuti per riparare i danni, evitando consigli inappropriati, su come ricostruire le città semi distrutte. Altrettanto in punta di piedi, la presenza di forze militari, di sorveglianza, da ritirare, sempre in punta di piedi, quando verrà il momento. Nessuna spocchia, nessuna rivendicazione di meriti, perché impropri. Se saremo scesi a combattere Daesh, l'avremo fatto anche, se non sopratutto, per noi. 
Mi scuso, forse, con questo post, ho peccato di spocchia anch'io. Involontaria, però.                  

giovedì 19 novembre 2015

Sconcerto.

Questo post, non so se sia opportuno e saggio scriverlo, perché vivo un momento di sconcerto. Il sentimento mi arriva dalle molte discussioni su cosa sa l'Islam è, in va derivata, il Cristianesimo e altre forme di religione. Sconcerta sentire i vari pareri, sia di esperti quanto di persone comuni. Gli esperti, persone di religione e non, affermano l'estrema difficoltà, degli studiosi, nell'interpretazione delle sacre scritture. Ho sentito dire:--Il tale ha impiegato anni, solo per chiarire 40 pagine del Corano-- Questo per dimostrare la difficoltà d'interpretazione del testo. Parimenti so che, anche certi studiosi della Bibbia, impiegano la vita intera nel medesimo tentativo.
A me, tutto questo sbattersi sconcerta, perché quando sento, gli esperti, ma anche i non esperti, dare interpretazioni diverse, sui versetti dei testi sacri, l'immediata impressione, è di assistere a una scalata su vetri oleati. E mi chiedo: Possibile sia stato Dio, a ispirare tanti concetti, così oscuri d'aver bisogno dell'interprete, per capirli? E se c'è necessità dell'interprete, chi può assumersi il compito? Una persona comune, quindi anch'io? Oppure esistono "unti dal signore" preposti dall'autorità divina? Ma se, anche gli unti dal signore, trovano tante difficoltà a capirci qualcosa, quando mai, la verità sarà possibile conoscerla? Ecco perché, sono assalito dallo sconcerto, però!
Però, anche lo sconcerto, si può e si deve contenere nel minimo. Come? Ragionando. Se, le sacre scritture, presentano un quadro dove è difficile vederci qualcosa, peggio del peggior dipinto astratto, il quadro dell'umanità, pur complesso, si fa leggere senza bisogno degli unti dal signore. Intanto si incomincia da un numero semplice:2, il soggetto femmina e il soggetto
maschio. Procedendo, l'analisi si complica un po', perché sopravviene il colore della pelle, a dividere. Ma ci si può soffermare solo a una superficie? No, certo! Proviamo a penetrarla. All'interno le differenze sono minime. Solo fisiche però, perché, se si sale in alto, s'incontra il cervello e, lì, le differenze incominciano a evidenziarsi. Sono tanto evidenti, da dividere i soggetti umani nel numero: 7 miliardi e rotti. Complica? Essì, complica, il numero è tutt'altro che semplice. Tamto più complica, perché i possibili denominatori comuni si riducono a 1, l'origine comune di come i soggetti nascono: un gamete maschile e l'ovulo femminile, in pari responsabilità, altri non esistono. Cosa si può fare, quindi, per dare ordine alla complicanza? Nulla, si deve prendere coscienza, che ogni soggetto è differente dagli altri, cioè ogni soggetto è unico in sé. Non va bene? Si trovi l'introvabile denominatore comune e, poi, se ne discuterà.
Tutta questa filippica, vuole arrivare a un punto fermo: abbiamo sempre complicato il semplice. Se si provasse a cambiare?
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sabato 14 novembre 2015

Invito a combattere in armi.

Il rammarico per le morti, avvenute ieri a Parigi, si sommano in uguale a pochi altri avvenimenti, di pari gravità, nel cordoglio della società occidentale, cui apparteniamo. L'assalto al giornale Charlie Ebdò, il rapimento, da parte di Boko Aram, delle duecento studentesse nigeriane, i 160 studenti uccisi in Kenya. Non ricordo altri fatti, presi altrettanto in considerazione, dai media e dalla società eppure, lo Jihadismo del califfato, ha fatto ben altro per meritarsi la nostra condanna. Non è mia intenzione, provocare maggiore sconcerto e paura. Però, prima d'indignarsi per le morti che sentiamo più vicine, vorrei invitare a conoscere quante altre morti sono dipese dal fanatismo dei combattenti accoliti di Al Baghdadi. A occhio e croce, un centinaio di migliaia di esseri come noi. Aprire gli occhi adesso, indignarsi adesso, perché i morti li abbiamo in casa, significa essere stati ciechi fin ora. Ne avevo parlato in più occasioni, ma voglio ripetermi: è sufficiente cercare sul web per trovare decine e decine di video realizzati dai tecnici del califfato. Non è bello vedere le immagini delle teste infilate sopra paletti delimitanti i giardini pubblici a Raqqa, le persone lasciate agonizzare sulle croci, fra cui anche bambini di 8-10 anni. Senza contare le esecuzioni di massa dei prigionieri catturati in battaglia. Meno coreografici i video dove giovani jihadisti si disputano l'acquisto di ragazze, talvolta bambine, per cinque dieci dollari. Fermo l'elenco, mi rivolgo ai pacifisti. Anche a me, piacerebbe un mondo senza guerre, non ero d'accordo quando si combatteva quella inutile, anzi dannosa in Vietnam, ancora meno d'accordo con quella di Bush in Iraq, ma, contro il califfato, vorrei si agisse domani, anche se stimo domani un già troppo tardi. Costerà vite? Certamente sì, molte di queste anche vite innocenti. Troppo caro prezzo? A chi risponde in senso affermativo, voglio ricordare che, ogni giorno degli ultimi due anni, quotidianamente, la morte di innocenti è giù avvenuta, a migliaia. Non sono nostre? Che senso ha, pensare alla vita altrui di minor importanza delle nostre?

venerdì 13 novembre 2015

Se si ha la pazienza di leggere tutto, c'è da farsi rizzare i capelli, ma è istruttivo.

Lo scritto, sotto questa fotografia, vorrei fosse letto da tutti, in particolare dagli uomini e, in specifico, dai credenti. Da non credente non sono in grado di dimostrare la mia convinzione, d'altronde nemmeno i credenti sono in gradi di affermare l'esistenza di Dio, la fede non è prova. Invece l'esistenza degli autori, capaci di scrivere le scempiaggini postate sotto, è certa. A partire da san Paolo. Sinceramente mi vergogno d'appartenere al medesimo sesso di quei criminali. Essì, criminali! Perché Pronunciare queste frasi sulla donna, ha condotto a crimini come quello della fotografia. Non è un fotoshop, il fatto è successo realmente, durante lo sterminio degli Armeni, ma è solo una piccola parte delle crocefissioni, le donne immolate così, furono migliaia.
SAAR
"Quando vedi una donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta di inferno." - Papa Pio II°
"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi." - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura di sterco?" - Sant'Odone, abate di Cluny
"La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini." - San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
"La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso [maschio] che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci." - Tertulliano, teologo cristiano
"O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani." - Corano, Sura V, 6
Lo stupro (NON dei maschi!) benedetto da Dio e da una carogna di padre padrone: "Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto»." - Bibbia, Genesi XIX, 5-8
"Il velo del cristianesimo paolino: «Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.» - San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI
"Poiché il Sublime Corano e l'insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, indossare il velo è, quindi, un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall'lslàm il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l'importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto: «La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici che ne segnalano la presenza interiore.»" - Al Turabi Hasan, Le donne nell'ordinamento islamico della società
Lapidazione: "Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te." - Bibbia, Deuteronomio XXII, 23
"Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via." - Bibbia, Siracide IX, 10
"Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell'applicazione] della Religione di Allàh, se credete in Lui e nell'Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione." - Corano, Sura XXIV, 2
"Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz'acqua nè vitto finché non sopraggiunga la morte." - Corano, Sura IV, 15
"I coniugi peccano non appena si abbandonano alla voluttà per cui, dopo, devono pregare: «Perdona, o Dio, la nostra colpa!»" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Una madre, in quanto sposata, otterrà in cielo un posto inferiore a quello della figlia in quanto vergine." - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
"La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell'ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori... È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere.” - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Questioni sull'Eptateuco, Libro I, § 153.
“Non può esserci dubbio che è più consono all'ordine della natura che l'uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull'uomo. Questo è il principio che emerge quando l'apostolo (Paolo) dice, «La testa della donna è l'uomo» e, «Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti». Anche l'apostolo Pietro scrive: «Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone»" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap. 10.
"Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare." - Sant'Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica
“Vi sono tre ragioni per le quali diciamo che è l'uomo l'immagine di Dio e non la donna. Prima fra tutte: così come c'è un solo Dio e da lui tutte le cose sono nate, così un uomo è stato creato per primo e da lui sono stati nati tutti gli altri. Perciò è questa entità che è a somiglianza di Dio, vale a dire cioè che come tutte le cose procedono da Dio, così tutti gli altri uomini procedono da quest'uomo. In secondo luogo, così come dal corpo di Cristo mentre era addormentato nella morte sulla croce è derivata l'origine della chiesa cioè l'acqua ed il sangue attraverso i quali si esprimono i sacramenti con i quali vive la chiesa ed ha la sua origine e diviene sposa di Cristo, così dal fianco di Adamo mentre dormiva nel paradiso è stata formata la sua sposa quando le fu presa una costola, dalla quale Eva venne creata. In terzo luogo: così come Cristo è capo della Chiesa e governa la Chiesa, allo stesso modo il marito è capo della moglie e la regola e la governa. E' per queste ragioni che solo l'uomo è ad immagine di Dio, e non la donna. E per queste ragioni l'uomo non deve avere come la donna un segno di soggezione, ma un segno di libertà e di preminenza.” - Uguccio, Summa, C. 33, q. 5, cap. 13.
"Ogni donna dovrebbe camminare come Eva nel lutto e nella penitenza, di modo che con la veste della penitenza essa possa espiare pienamente ciò che le deriva da Eva, l'ignominia, io dico, del primo peccato, e l'odio insito in lei, causa dell'umana perdizione.
Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora.
Tu sei la porta del Demonio!
Tu hai mangiato dell'albero proibito!
Tu per prima hai disobbedito alla legge divina!
Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo!
Tu hai distrutto l'immagine di Dio, l'uomo!
A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”
Tertulliano, teologo cristiano, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.
"Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione." - San Paolo, Lettere a Timoteo
"Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea." - San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35
"Le donne siano soggette ai propri mariti come al Signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della Chiesa." - San Paolo, Lettera agli Efesini
“L'Apostolo vuole che la donna sia manifestamente inferiore, in ordine che la Chiesa di Dio è pura.” - Ambrosiaster, Sulla prima lettera a Timoteo 3,11.
“In verità, le donne sono di razza debole, indegne di fiducia, di mediocre intelligenza.” - Epifanio, Panarion 79, §1.
“Entrambe, la natura e la legge, mettono la donna in condizione subordinata rispetto all'uomo.” - Sant'Ireneo, Frammento n° 32
"Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna." - Papa Paolo VI°
"Ai fini dell’educazione cristiana di una bambina, che non sappia a che servono flauti, lire e cetre: la musica è proibita. Non deve avere cameriere graziose e curate, ma una vecchia virago seriosa, pallida, sordida che esorti di notte alla preghiera e al canto dei salmi e di giorno alle preghiere nelle ore dovute. Non deve prendere bagni che feriscono il senso del pudore di una fanciulla, la quale non dovrebbe mai vedersi nuda. Verrà allevata nel chiostro sotto lo sguardo della nonna e non guarderà in faccia nessun uomo e nemmeno saprà che esiste un altro sesso." - San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
"Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli." - San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
"Ammonite quelle [donne] di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele." - Corano, Sura IV, 34
"All’uomo compete il governo, la donna deve piegarsi. L’uomo è più elevato e migliore, la donna una creatura dimidiata, una bestia idrofoba, il merito maggiore che possiede è quello di generare." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Fà il bambino con tutte le tue forze, se ci lasci la vita, muori pure, bene per te dal momento che muori compiendo un’opera nobile." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Anche se stanche e alla fine devono morire, non fa nulla, lasciale affrontare la morte, esse sono qui proprio per questo." - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Se la moglie non vuole, venga la serva!" - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
"Verso il tuo uomo dovrà andare il tuo anelito ed egli sarà il tuo signore, così dunque discendi alla sua dipendenza, così sii una delle subordinate. Le donne sono destinate principalmente a soddisfare la lussuria degli uomini. Dove c’è la morte ivi c’è il matrimonio e dove non c’è matrimonio ivi non c’è morte." - San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
"È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne." - Papa Benedetto XV°
"Ti chiederanno dei mestrui. Di': «Sono un'impurità.» Non accostatevi alle vostre spose durante i mestrui e non avvicinatele prima che si siano purificate." - Corano, Sura II, 222
"Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale. Se uno ha un rapporto con una donna durante la sua immondezza mestruale e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo." - Bibbia, Levitico
"Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole (n.d.r.: mestruazioni). L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue." Bibbia, Levitico
"La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito." - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica
"In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra." - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica
“Cosicchè si vede come causata da una natura particolare (dell'azione del seme maschile), una donna non sia altro che una mancanza, o una caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perchè il seme è debole, o perchè la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l'azione di fattori esterni come l'azione dei venti meridionali che rendono umida l'aria.” - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, 1, q. 92, art 1
“..sul conferimento degli Ordini (ad una donna), essa non potrà riceverli, perchè dal momento che un sacramento è un segno, non solo la cosa, ma anche la significazione della cosa è richiesta in tutte le azioni sacramentali; ... Di conseguenza, poichè non è possibile nel sesso femminile significare una eminenza di grado, dato che la donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali.” - San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, Suppl., q. 39, art 1.
“Le donne non possono ricevere l'ordinazione, perchè l'ordinazione è riservata ai membri perfetti della chiesa, da quando ad altri uomini è stata affidata la distribuzione della grazia. Le donne non sono membri perfetti della chiesa, lo sono solo gli uomini. Aggiungi a questo che le donne non sono ad immagine di Dio, ma solo gli uomini”. - Guido de Baysio, Rosarium, c. 27, q. 1, cap. 23.
“È conveniente che le donne non posseggano il potere delle chiavi perchè esse non sono ad immagine di Dio, ma solo l'uomo è gloria ed immagine di Dio. Questo perchè la donna deve essere assoggettata all'uomo e servirlo come una schiava, e non può esserci altra strada.” - Antonio de Butrio, Commentaria, II, fol. 89r.
“Se «la testa della donna è l'uomo» ed è questo ad essere designato al sacerdozio, non sarebbe giusto abolire la creazione, ed abbandonare il capo per andare verso le estremità. Perchè la donna è il corpo dell'uomo, tratto dalla sua costola e sottomesso a lui, da cui è stata separata per la generazione dei figli. È lui, si è detto a lei, «che sarà il tuo padrone». È l'uomo la parte più importante della donna, essendo il suo capo. Se in base a queste premesse, non le permettiamo d'insegnare, come le si potrebbe accordare, a disprezzo della natura, di esercitare il sacerdozio? Giacchè è l'empia ignoranza dei greci che li ha spinti a ordinare sacerdotesse per divinità femminili. È escluso che questo avvenga nella legislazione di Cristo. Se fosse stato necessario essere battezzati da donne, il Signore sarebbe stato senza dubbio battezzato dalla propria madre e non da Giovanni. E quando ci ha inviati a battezzare, avrebbe mandato con noi delle donne a questo scopo. Ma in nessun luogo, nessuna disposizione nessuno scritto, ha deliberato qualcosa del genere; Egli conosceva bene ciò che è conforme alla natura perchè contemporaneamente egli era il creatore della natura e l'autore della legislazione.” - Costituzioni Apostoliche, III, n° 9.
L'aborto nella Bibbia: "Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l'aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra." - Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste), VI, 3
Il cognato e la vedova del fratello: "Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato." - Bibbia, Deuteronomio XXV, 5
"Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso." - Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26
Guai a lesbiche, gay e trans: "La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio." - Bibbia, Deuteronomio XXII, 5
Guai alla donna che osa toccare il sacro fallo! "Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, tu le taglierai la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione." - Bibbia, Deuteronomio, XXV, 11
La dispersione del sacro seme maschile (onanismo): "Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello.» Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui." - Bibbia, Genesi XXXVIII, 7
"Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: “Non ne devi mangiare”, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: tu sei polvere e polvere tornerai!» - Bibbia, Genesi III
Tutti a riposo tranne la moglie: "... ma il settimo giorno tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te." - Bibbia, Esodo XX
E te pareva...: "Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito." - Bibbia, Siracide XXV, 20
"Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco. Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti." - Bibbia, Levitico, XXI
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(1917 - Massacro, tortura e crocifissione di migliaia di donne armene da parte dell'esercito turco - Foto recentemente pubblicata, custodita nell'Archivio Segreto del Vaticano.)

mercoledì 11 novembre 2015

Bacchettata, al signor Cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI.

Ieri, sul web impazzava una notizia: Il Cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana, esprimeva il suo giudizio sull'obbligo di denuncia nei casi di pedofilia dove, un sacerdote, ne fosse coinvolto. Penso di poter commentare, anche se, la dichiarazione, è vecchia di un anno. Fosse stata smentita o corretta, mi asterrei ma, purtroppo, nessuno si è preso la pena.
Ora, è vero, un Vescovo è solo parzialmente Pubblico ufficiale, perché, questa funzione, l' espleta esclusivamente, nel celebrare i matrimoni concordatari. Quindi, in questo, ha ragione, l'obbligo di denuncia in presenza di un reato, compete in esclusiva solo alle persone investite dall'ufficialità. Ma si può accettare un ragionamento simile? Secondo me, no! Un Vescovo non può ragionare come un azzeccagarbugli, rifugiandosi nei meandri del codice penale, un Vescovo, se vuole essere all'altezza morale, che ritiene di rappresentare, deve avere il coraggio civile di sottrarsi al puro aspetto legale. Forse, però l'errore è mio, che ritengo un Vescovo, incapace di comportarsi da azzeccagarbugli. E' appunto degno, del personaggio manzoniano, un punto del discorso del Cardinale, là dove afferma:
<La vittima forse, non vuole essere: "messa in piazza", brutalmente parlando>
Insomma, per non citare nome e cognome della vittima, si lascia impunito il carnefice. Bel ragionamento ipocrita.

martedì 10 novembre 2015

Spiego il perché, ieri, avrei desiderato sbattezzarmi, da persona umana.

In verità, ancora oggi, il sentimento di rifiuto è ben vivo, accompagnato dalla frustrazione di non poterlo realizzare. Nei giorni di obbligata assenza, causata dal noto problema di connessione ad internet, avevo trascorso il tempo, applicandomi alla messa a punto del mio secondo romanzo e alla lettura. Il primo impegno, pur fastidioso, non aveva creato eccessivi problemi. Al contrario, un articolo di Adriano Sofri, sul quotidiano La Repubblica, del 5 novembre scorso, aveva dato inizio al desiderio di sbattezzarmi. L'articolo, descriveva l'oscena lapidazione, di una ragazza afgana diciannovenne, accusata di adulterio, per essere fuggita con un ragazzo di cui era innamorata. Non un fatto nuovo, purtroppo, perché esecuzioni del genere succedono, con una certa frequenza, anche in altre parti del mondo. Pur tuttavia, il disgusto, era salito di parecchi gradini, pensando allo stuolo di maschi (uomo è altra cosa) intento a lanciare pietre, fotografare e filmare la scena, senza provare la minima pietà per la vittima (per me, del tutto innocente). Il disgusto, e il relativo desiderio di sbattezzarmi, aveva raggiunto l'acme, proseguendo la lettura dell'articolo. Nel Paese, così impietoso verso una ragazza innamorata, fuori del matrimonio, è ampiamente tollerata una pratica aberrante. Chiunque abbia la possibilità di procurarsi un bambino, lo usa per sfogare la più bassa pratica sessuale. Tenuto prigioniero, con una catena alla caviglia, fissata al letto, il bambino deve danzare, vestito con abiti femminili, per divertire il suo padrone che, dopo essersi ben eccitato, lo stupra. Subito, avevo pensato quei maschi, fra i presenti alla lapidazione. E mi ero chiesto: esseri così perversi, fanno parte della mia medesima specie? Avrei voluto, in risposta, un "no" deciso ma, impossibile da ottenere. Troppi erano e sono i miei simili, avvezzi allo stupro di minori, d'ambo i sessi. Inutile e umiliante, rifugiarsi nella scusa di considerare la pratica, dipendente da "culture" diverse. Non può essere considerata: cultura, nessun episodio di violenza, tanto meno quando avviene in danno di un essere innocente. Lo era la ragazza uccisa con il lancio di pietre, lo sono i bambini incatenati, lo sono i milioni di bambine date in sposa a maschi adulti, le ragazze trattate come fossero niente più di corpi da godere, nei matrimoni celebrati, pro tempore, per calmare gli ardori maschili. Potrei continuare ancora a lungo...... ma. 
Ma, vengo sovrastato dal desiderio di cambiarmi in verme. Sempre meglio strisciare nel fango, che razzolare nella merda, descritta sopra.              

lunedì 9 novembre 2015

Scuse.

Mi scuso per essere rimasto assente quindici giorni. L'assenza era motivata da un'interruzione del servizio internet qui, sul colle dove abito. Le scuse sono rivolte a tutti, sia alle persone rammaricate di non poter leggere nuovi post, sia a quelle felici del mio bla, bla forzatamente interrotto. Grazie, a domani.