domenica 5 aprile 2015

Vecchiaia insulsa.

Vecchiaia, età avanzata maschile. Proprio di questo voglio fare argomento, evitando accuratamente di citare il caso mio. Vecchi seduti in fila sulle panchine dei giardini pubblici, vecchi in gruppo a raccontarsela nei bar, vecchi in attesa del proprio turno nelle anticamere degli studi del medico di famiglia. Argomento da discutere: lagne. Vecchi abbigliati da ragazzini, a lagnare, con sé stesso, la perduta giovinezza, indossando maglie aderenti, che evidenziano pance e pancette dovute ad età, libagioni e cibi consumati in abbondanza. Potrei considerarli patetici, non fosse per l'odio che provo nei loro confronti. No, odio è troppo, non li sopporto, è più esatto. Sembrano considerare la vecchiaia una malattia curabile se la si lamenta con il prossimo, oppure rammaricando la giovinezza perduta, senza accorgersi di procurarsi, in quei modi, una vera, e propria malattia: la depressione, anzi l'auto depressione. Il virare, verso questa sindrome, inizia più o meno verso i sessanta, quando si comincia a provare affanno nel salire le scale di corsa e, di conseguenza, la voglia di farsi controllare pressione, glicemia, colesterolo presente nel sangue, se il cuore, andato in affanno a metà della rampa, è in procinto di cedere. Ad andare in affanno, a quel punto, sono i famigliari e il servizio nazionale della sanità pubblica. Voglio precisare, prima di proseguire la filippica, che mi riferisco a persone sane, sanissime di corpo, ma con un tarlo nel cervello che li ammalerà di una vera e propria malattia mentale: l'ipocondria. Assilleranno, famigliari ed amici, ad ogni piccolo bubù, paventando un fine vita prossimo. Intaseranno, i laboratori di analisi, con provette del loro sangue, bicchierini di pipì, ed altri reperti più sgradevoli, a scadenza trimestrale, anche se il loro medico li reputa inutili. Nel caso di un medico, cosciente, restio a concedere ulteriori esami, fanno ricorso allo specialista, lo pagano profumatamente, poi con il foglietto in mano corrono alla clinica privata dove, sempre profumatamente pagati, gli restituiranno i risultati di analisi inutili. Possibile, non si accetti la vecchiaia come un naturale decadimento fisico, sopportabilissimo, se la si prende nel giusto verso, senza cadere depressi, a causa di età avanzata?

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