giovedì 28 gennaio 2016

Manovre(al Senato)

Giorno di rimbalzo a martedì prossimo. La discussione della Cirinnà non della mia rabbia, quella c'è e non intendo spegnerla.
Una scorsa sulle pagine degli strani tipi, che negano di essere omofobi ma, però, se, forse, distinguiamo, mi ha rallegrato le prime ore del mattino. Vederli scivolare sui vetri che, invano, cercano di scalare, oltre l'ilarità ha sollevato in me un profondo sentimento di misericordia, in stile Papa Francesco. Sì, misericordia, quella dovuta a tutti i minorati. Trascuro le frasi insultanti e mi soffermo sui ragionamenti dove il termine ricorrente è: matrimonio.
Forse dipende dalla mia incapacità di capire, ma che c'entra il matrimonio se, nella Cirinnà, l'unione di due persone del medesimo sesso viene definita "formazione sociale"? D'accordo, anche il matrimonio è formazione sociale, ma istituita in maniera del tutto diversa, legata a precisi articoli del codice civile, del tutto assenti nel progetto di legge riguardante l' unione omosessuale.
Poi, perché sbattersi tanto con distinguo qui o là, senza capire il vero senso della questione, che non è matrimonio sì, matrimonio no, bensì dare dignità sociale a una categoria di persone, che ne è ancora priva. Non so quante siano le coppie omo, che aspirano a unirsi, se però si osservano altri Paesi dove leggi simili hanno dato l'accesso al matrimonio egualitario, si vedrà quanto poche persone siano rispetto al totale. Quindi l'unione civile è un falso problema. Il vero, dipende dal pregiudizio di considerare le persone omosessuali socialmente inferiori, un po' come successe alle donne all'inizio del secolo scorso, quando il genere femminile era tenuto al margine, senza la possibilità d'interferire nel potere dei maschi. E' dovuto passare mezzo secolo, prima della concessione del voto alle donne, tre quarti di secolo per modificare, solo in parte, il diritto di famiglia, un secolo per parificare i figli del matrimonio con quelli fuori, e perché? Perché il pregiudizio, tutto maschile, ma purtroppo assorbito da molte femmine, della donna incapace a provvedere a sé da sola, ne faceva l'adottata del così detto: sesso forte. Tutto da ridere. Tutto da ridere anche, vedere nelle persone omosessuali, soggetti diversi da noi, mentre l'unica differenza è anche la nostra differenza: il modo di amarsi a letto. Metto in chiaro le uguaglianze: esistono omosessuali ladri, truffatori, assassini, antipatici, scostanti, stupidi, puzzolenti, brutti, ignoranti, ma anche colti, onesti, simpatici, rispettosi, belli, profumati, intelligenti, altruisti. Le professioni poi, sono ancora più egualitarie, partendo dal panettiere sotto casa, al dirigente d'azienda. Dov'è la differenza quindi? A letto? Personalmente non guardo letti, nemmeno quello del mio gatto, chi lo fa, non è rispettoso della morale, è solo un guardone.
Seconda tappa, domani, grazie.

Nessun commento:

Posta un commento