giovedì 28 gennaio 2016

Accusa.

In breve. Sono in piena salute, amo la vita, le mie tante primavere non pesano, però quando vengo a sapere dei bambini morti attraversando l'Egeo, di cui ho perso il conto, tutta la vitalità, la voglia di vivere e le primavere, vengono sostituite dal desiderio di oblio, per cui la morte appare quasi complice e amica. Non mi darò vigliaccamente la morte, perché intendo rimanere a combattere l'altra vigliaccheria, quella di tutti noi europei,che ci riempiamo le bocche di solidarietà umana, ma poi, ben comodi nelle nostre case, diciamo: ma che possiamo fare. Quando fin ora, si è fatto il minimo possibile. Odio la politica del rifiuto, odio l'inerzia e lo spirito pusillanime dei guardoni, che assistono alle tragedie da lontano e non hanno il coraggio d'intervenire per sedarle. Se ci sarà ancora storia nel futuro, verremo ricordati: generazione dei vigliacchi.

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