domenica 30 agosto 2015

Educazione sessuale come arma per combattere la pedofilia. Serve?

Tutti i miei scritti sono frutto di convinzioni personali, quindi anche questo e la risposta al quesito espresso nel titolo. Ebbene sì, l'educazione sessuale, pur senza azzerarla, può essere arma efficace, a combattere la pedofilia, a condizione sia condotta in maniera chiara ed efficace e con la dovuta gradualità.
Bambine e bambini, fin dall'età prescolare, assumono, senza capirci molto, informazioni dai discorsi degli adulti e dai discorsi dei/delle, compagni/e di età maggiore. Nell'un caso, come nell'altro, saranno informazioni parziali, pronunciate a metà dagli adulti, e dai compagni con fare saccente, su una materia a loro ancora misteriosa. A chi si oppone all'educazione sessuale, nelle scuole, si dovrebbe far notare che, i bambini, una forma di educazione, già  l'apprendono nel modo sopra descritto, però deleteria alla crescita di una vita in sana sessualità. Il sesso, l'erotismo, i rapporti con un/a partner, benché sia ormai possibile trovare descrizioni d'ogni genere, se conditi da morbosità, o di senso del peccato, generano comportamenti distorti, come la pedofilia in soggetti immaturi, ma non solo pedofilia. 
La sessualità è un istinto innato, genera piacere perché, altrimenti, nessuno vi si applicherebbe, e addio procreazione. Ma la parte ludica, cui il piacere è connesso, è proprio il principale motivo, usato dai moralisti, a dare all'attività sessuale l'aspetto di peccato. Le religioni, tutte, su questo chiodo battono da millenni. Non per niente, moralisti e uomini di religione, sono in prima linea a opporsi all'educazione sessuale. Perché lo fanno, può essere spiegato dal loro senso del sacro nella procreazione, così com'era intesa alle origini, quando poco o nulla si conosceva dei meccanismi del corpo, poco o nulla della vita umana, poco o nulla al di fuori della propria tribù, poco o nulla della Terra stessa. Tutto ciò, nel corso dei millenni, insieme al senso di attività peccaminosa, legittimata solo dalla procreazione, ha dato all'attività sessuale quella vena morbosa che, ancora adesso, nonostante l'odierno sapere, distorce molti comportamenti. La pedofilia, il più grave di tutti, il più morboso di tutti, è anche il più diffuso. In molte Nazioni, è addirittura prevista nelle Leggi sull'istituto famigliare, che permette sposalizi fra adulti e bambine di otto, dieci anni. Vero è che, quelle Leggi, demandano ai tredici il primo rapporto, difficile però, credere venga rispettato. Ma anche a tredici si è adulti? Si può essere consenzienti in piena responsabilità di sé? 
Tornando nel mio paese, dove l'età del consenso è 14 anni, la maggiore età, condizione necessaria per decidere di sé, a 18, dove la pedofilia è punita, il fenomeno è ben lungi da essere sconfitto, viene praticato sul suolo italiano, o altrove con il turismo sessuale. Sperare siano leggi più severe a farlo arretrare, è utopico, nemmeno la pena di morte riuscirebbe, quindi via, proviamo con l'educazione, avrà bisogno di tempi lunghi, prima di cogliere i risultati, ma non vedo altra via. Grazie a chi vorrà aggiungere un suo parere, sia di critica quanto di consenso, ogni commento porta ricchezza a questo tema.

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