giovedì 22 settembre 2016

Pace, Siria e dintorni

Ieri, l'accesso alla mia pagina Fb, era occupato da un cuore verdolino e due colombe accinte a prendere il volo. Distrattamente, avevo letto la didascalia sottostante: Giornata internazionale per la Pace nel mondo. Lì per lì, avevo pensato: ecco una delle tante giornate con l'inutile invito a commemorare una ricorrenza annuale, un po' come la festa del papà e simili. Un attimo dopo però, ero rimasto annichilito al ricordo della notizia ascoltata di primo mattino, sui bombardamenti in Siria, che avevano coinvolto un ospedale e una colonna di camion trasportanti gli aiuti, viveri e beni di prima utilità, alla popolazione sotto assedio ad Aleppo. Subito, il senso di inutilità, della ricorrenza, era salito a quello del futile. Futile, perché mai, ripeto mai e lo ribadisco, nel corso della storia umana è esistita una sola giornata di pace, un giorno senza una minima scaramuccia. Più facile semmai, trovare più guerre, in contemporanea, nel medesimo giorno. Si sono verificate guerre aggressive, cui, obbligatoriamente, l'aggredito ha dovuto opporsi, come nell'ultima mondiale. E passi l'innocenza degli obbligati a reagire. Le guerre per disputare un territorio, già salgono a un bel grado di stupidità, più in su, quasi all'apice, si piazzano quelle per motivi religiosi, in punta, campione assoluto in stupidità, quelle immotivate, fra queste quella siriana. Un motivo, per guerreggiare lì, ci sarebbe, ma è del tutto trascurato: distruggere il califfato di Al Baghdadi. Invece, le due massime potenze mondiali, disputano la piccineria di una minima influenza politica nel Medio Oriente e un Porto nel Mediterraneo( La Russia), senza nemmeno impegnarsi troppo a combattere con i propri eserciti. Una forma di vigliaccheria fra le peggiori. Cui, purtroppo, partecipa l'intero Occidente, quindi anche l'Europa, quindi anche noi. Così, la giornata per la pace, assume l'aspetto di: giornata mondiale dell'ipocrisia. Da un lato, non si fa nulla, se non di facciata, per pacificare il territorio, dal versante opposto, si versano lacrime di coccodrillo, in abbondanza, alla vista dei corpicini stesi a terra, di bambine e bambini uccise/i dalle bombe sganciate dai nostri aerei.Si lamenta l'arrivo dei profughi, si lamenta il disagio di doverli accogliere, si alzano preghiere a Dio, ben sapendo di elevarle al nulla. Ogni tanto, si leva una voce (timida) per dire: Serve un nostro intervento diretto. Subito, Obama rifiuta di inviare forze di terra statunitensi. In chiaro però, in occulto ci sono già, ma insufficienti al compito. Pari, pari Putin, l'Europa annega nella proprie divisioni d'indirizzo politico e nell'inesistenza di un esercito comune. Queste posizioni ipocrite un risultato l'hanno avuto, però: 100.000 morti(mal contati) fra i civili e 12 milioni di fuggitivi(i così detti migranti). Di cui, solo il 3% arrivati in Europa. Alleluia, ieri abbiamo festeggiato la giornata internazionale per la Pace nel mondo. La Siria, tanto, appartiene ad altro pianeta. Diverso il caso dei morti a Parigi, Bruxelles e altri luoghi in occidente. Salvo quelli di Orlando, erano solo froci, quindi alieni come i siriani.

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