venerdì 9 ottobre 2015

Social media.

         Spazi sociali, dove passano notizie di peso, leggere, leggerissime, burle e, purtroppo, molti falsi. Sarebbe utile, possedere la dote, per distinguere, a naso, dove si annidano i falsari, se postano solo per burla, oppure hanno scopi loschi, disonesti, anche intellettualmente, talvolta onde procurarsi profitti truffaldini.
Invece, per non cadere nella pania, si è obbligati a verifiche, non sempre facili, con perdite di tempo sottratto ad altre attività. D'accordo, i social riproducono, in virtuale, la società però, nella vita reale, è facile smontare un falso in breve tempo, sbugiardando il portatore in diretta. Se poi, si è spinti a dare fiducia al prossimo, cadere nell'inganno succede con frequenza. Ed io, confesso, sono fra questi. Può essere considerato difetto, ingenuità, ma non posso concepire un mondo basato sul sospetto reciproco, dove si è obbligati a diffidare di tutto, intenzioni comprese. Si vive male, con questo modo di rapportarsi alla società? No. Si raccolgono sì, moltissime fregature, ma si colgono le, seppur poche, amicizie sincere, anche attraverso i social.         

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