mercoledì 2 dicembre 2015

Quando, la stupidità soffoca.

La diatriba: Presepe sì, presepe no nei luoghi pubblici pare, ma soltanto pare attenuarsi. Mi felicito.La stupidissima discussione, nei giorni scorsi, aveva riempito il web e fatto sprecare spazio ai giornali di tutta Italia, senza produrre un solo ragionamento razionale. Tutti di pancia. Da non credente, ma estimatore dell'uomo Gesù, nel presepe coglievo e colgo lo spirito di un evento, che avrebbe potuto cambiare, in meglio, la feroce legge, presunta divina, dettata nella Bibbia. In più, consideravo il Natale l'occasione di farne festa dei bambini, quindi, alla mia Paola, quando era bambina, non avevo mai, fatto mancare il presepe. Oggi, il Natale ha cambiato aspetto, gli adulti ne fanno festa propria, i bambini al margine. L'origine della diatriba, deriva da questo stravolgimento. Nessuna bambina, nessun bambino ha potuto esprimere il suo desiderio, in mezzo al pollaio dove: galline e galli erano intenti a beccarsi, senza nemmeno capire bene il perché. A beccarsi di più, le galline e i galli dell'arena politica. La decisione di un preside, di non fare il presepe, in rispetto degli allievi di religione diversa dal cristianesimo, già bizzarra in sé, si è dilatata in guerra di religione da combattere in Lombardia a Rozzano. Non aggiungo altro, la stupidità mi deprime, anche la mia.

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