lunedì 28 marzo 2016

Per alleggerire.

Oggi, uno dei giorni più festeggiati, scrivere di faccende tristi pare inopportuno. Perciò, l'argomento odierno è dedicato ai miei coetanei. Sarà che invecchiare non piace a molti, sarà perché è di moda apparire giovanili, sarà perché non si colgono i limiti imposti dell'età, sarà quel che sarà, è molto apprezzata, dai miei coetanei, l'attività sportiva del gareggiare. Nulla di male, se la ci si fa, però il partecipare, del fu De Coubertin, non viene apprezzato, meglio il partecipare, per vincere. Nemmeno in questo nulla di male, vincere procura piacere, perdere no. E qui, arriva il punto dolente: vincere con la frode. Già un po' ridicolo vedere ottantenni gareggiare i 100 metri piani con il viso stravolto dallo sforzo per giungere al traguardo, oppure nel tentativo di lanciare il peso, senza farselo cadere sui piedi, si viene travolti dallo sghignazzo quando si viene a sapere che, gli arzilli vecchietti, assumono dopanti per risultare primi. E pazienza ancora se, la gara, è ufficializzata da federazione apposita, il colmo del ridicolo, viene colto dai gruppi di nonnetti in bici, impegnati fra loro, in gara privata e, per arrivare primo, qualcuno assume Epo. Infarto alle porte e ben gli stà.

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