martedì 1 marzo 2016

Polemica nata dal caso Vendola.

Utero in affitto, il caso Vendole e il rumore mediatico connesso.
Dell'utero in affitto o maternità surrogata, mi rifiuto di esprimere un parere netto, perché troppo presto formulare giudizi definitivi. Come per l'aborto, ai tempi della legge e del relativo referendum, si era sentito tutto e il suo contrario e la divisione fra i favorevoli o contrari permane tutt'ora. I temi divisivi vanno digeriti lentamente. Non posso tacere però, la mia sorpresa, nel constatare che, detto tema, sia venuto a galla solo con il progetto di legge dedicato alle unioni civili omosessuali. D'accordo, un articolo della Legge 40, proibiva e tutt'ora proibisce quella pratica, però limitatamente all'Italia mentre, in altri Paesi, è codificata e permessa. Negli anni passati, l'opportunità di ricorrere a una donna disposta a partorire per altri è servita a migliaia di coppie, di cui le etero coprono più del 93%, le singole persone meno il 2. Quindi le coppie omo meno del 5. Eppure lo scandalo è nato da quel 5%. Pare strano o no? Non sarà colpa di una, seppur latente, avversione all'omosessualità? Alla seconda domanda, non do risposta, alla prima un : è strano sì.
Caso Vendola. Ribadisco: un uomo pubblico ha l'obbligo della discrezione sui suoi fatti privati, non può comportarsi alla stregua dei padri che, pur con il minimo sforzo, per di più piacevole, impazzano con gli amici, fumando i celebri sigari. Doveva sapere e rendersi conto delle polemiche, che sarebbero nate(e sono nate) con il suo annuncio per niente discreto. Ha danneggiato sé e il suo compagno, il piccolo Tobia e l'iter della legge Cirinnà.
Adozione del figlio del partner.
Il celebre Stepcild adoption. Non trovo giusto opporsi per il principio: utero in affitto da proibire. Si stima siano circa cinquecento casi da prendere in considerazione, quindi qualcosa in più di 500 bambini, si vuole lasciarli figli di persona singola? Perciò nel caso di morte del genitore legittimo diverrebbero orfani, e come orfani, da affidare a sconosciuti, oppure alle case famiglia, togliendoli all'affetto della persona rimasta in vita che, fino allora, li aveva cresciuti con il partner scomparso. In più, quel soggetto, verrebbe privato di poter accedere all'asse ereditario del sopravvissuto, senza contare altri disagi. In più, si deve pensare che, le coppie omosessuali, non sono esclusivamente maschili e, due donne, non hanno affatto bisogno di accedere alla maternità surrogata per partorire un figlio, possono quindi ricorrere all'eterologa, permessa di recente dalla Consula, come legittima pratica.
Conclusione.
La conclusione è un invito: su qualsiasi tema delicato è necessario pensare a lungo prima di esprimersi, la fretta porta all'errore. Grazie.

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