venerdì 8 aprile 2016

Bullismo omofobo.

Nel corso di una recente inchiesta sul bullismo, ciber in particolare, si è affermato essere in forte crescita quello omofobico. Non mi sorprende più di tanto, perché l'omofobia, in Italia, risulta in percentuali più alte di quasi tutti gli altri Paesi europei. Se si analizza il termine "fobia", sinonimo di paura, nel caso dell'omosessualità, non ha ragione d'essere, l'omosessualità non essendo contagiosa, non si trasmette, quindi non può fare paura. Meglio si adatta il temine odio. Per odiare sarebbe necessario trovare un motivo serio, un motivo di danno, un motivo di pericolosità sociale che, nel caso dell'omosessualità di circa un 5% di persone, proprio non si verifica. Non è sufficiente per odiare il sentimento dell'antipatia, espresso da qualcuno riguardo le persone omosessuali, come non è sufficiente stimarle incapaci di procreare, all'interno di una popolazione, già persino troppo numerosa. Perché odio, quindi? Perché l'odio, sovente, si nutre di irrazionale e si sviluppa se viene inculcato. Che qualcuno abbia interesse a far sviluppare odio verso le persone omosessuali, mi riesce difficile pensarlo, facile invece, individuare le menti intente a trasmettere questa forma di odio, senza ragione logica alcuna, ma solo a causa di pregiudizio. Fossero poche persone isolate, la loro pericolosità, rimarrebbe contenuta, ma così, non è, in quanto fanno parte di potenti organizzazioni, dalla comune provenienza: il radicalismo religioso. Elencarle chiede qualche riga. Prima, per numerosità degli aderenti, il movimento Neocatecumenale, cui aderisce il dottor Massimo Gandolfini, promotore del Family day con il motto "difendiamo i nostri figli", segue "Generazione famiglia", ex Manif Pour Tous, in evidenza con i raduni delle "Sentinelle in piedi", i "Giuristi Per La Vita" dell'avvocato Gianfranco Amato, molto attivo su e giù dell'Italia a promuovere conferenze sul tema "no gender", il giornale on line La Croce, diretto da Mario Adinolfi, cui si aggiungono vari movimenti tipo la fondazione Magna Carta dell'onorevole Gaetano Quagliariello. Risparmio nomi isolati, seppure pesanti per carica e notorietà. A tutto questo si aggiunge il deciso appoggio di buona parte della gerarchia cattolica e una rete di parrocchie diffusa su tutto il territorio, senza contare il favore dei Rabbini e degli Imam e, naturalmente, qualche milione di bigotte e bigotti. Messo insieme il tutto, si può capire quale forza d'urto rappresenta l'unione di tante sigle e di quante risorse finanziarie dispongano, però, stranamente, tutti i signori citati, capi e capetti, accusano una fantomatica Lobby Gay di forzare le istituzioni a concedere, secondo loro immotivati, diritti agli omosessuali. Il primo diritto da riconoscere a una persona, proprio quello negato a lesbiche e gay, dai detti signori, è vivere in serenità la propria condizione, senza perciò ricevere odio. Non ci si può stupire, a questo punto, se il bullismo ciber e non, stia aumentando. Quando una ragazzina o un ragazzino viene sospettato, o risulta certo, di essere omosessuale, compagne e compagni essendo giovani, ed essendo i giovani spugne, assorbono facilmente pregiudizi e, con la loro disponibilità a copiare i comportamenti adulti, se hanno genitori, parenti, insegnanti o qualsiasi altro educatore, che diffondono disprezzo e odio, anche loro dispensano odio e disprezzo verso ragazze e ragazzi, stimati diversi, e perciò, da marginalizzare. In ciò si configura una vera e propria malattia sociale, dove i colpiti non appartengono solo alla categoria delle vittime, i carnefici, pur inconsapevoli, finiscono annichiliti, loro stessi, dal virus che hanno diffuso. Crescere con il tarlo dell'odio dentro, distrugge l'empatia perfino verso sé. Nel caso poi, di un corpo spiaccicato al marciapiede, non vorrei immaginarmi nei cervelli di chi, con le parole, ha procurato a quel corpo, il volo di quattro, sei o più piani d'edificio. Ciò nonostante, la colpa tocca solo marginalmente il soggetto ultimo: il bullo, il fondo, rappresenta solo la lama del coltello impugnato da altri, tutti quei soggetti adulti descritti sopra e tutte quelle persone, che li ascoltano. Si può uccidere in vari modi, ma il più vigliacco è farlo lentamente, lasciando in vita un corpo spento di spirito, di prospettive, di speranze e di scelta propria.    

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