mercoledì 9 settembre 2015

DIRITTI, spettano a tutti?

In questi giorni, sentire parlare di Diritti, fa venire l'orticaria a molte, forse moltissime persone.
I diritti, per principio di giustizia devono essere dati a tutti. Parlo dei diritti fondamentali da riconoscere alla persona umana, non il diritto di comportarsi a danno d'altri. Ora, a danno d'altri, si muovono persone dai diritti ormai acquisiti. Il primo diritto, da riconoscere a ognuno, è di poter vivere la propria vita, senza rischiare di perderla, prima del tempo. Altri diritti fondamentali sono: l'accesso al cibo, all'istruzione, al lavoro. Un diritto non scritto ma, secondo me, altrettanto fondamentale, è quello di non essere discriminato per la propria condizione personale: povertà, colore epiteliale, credo religioso, tendenza sessuale diversa. Esistono anche diritti minori ma, li trascurerò, in questo scritto, perché il discorso si farebbe troppo lungo.
Prendo quindi, in considerazione, i maggiori partendo dal primo. Non è necessario citare tutti i territori dell'orbe terracqueo, per sapere dove, il diritto di non rischiare la vita anzitempo, si verifica. Sono sotto l'occhio di ognuno e, a contarli sulle dita, non è sufficiente un quadrumane. Cosa fanno i residenti in quei luoghi? Se possono fuggono. Dove? Dove pensano di rischiare, meno, il ricevere un colpo in testa o di essere sgozzati. E' il caso dei siriani, dei pakistani Balochi, ma non solo, perché, in Pakistan, agiscono i Talebani, in procinto di affigliarsi al califfato del Is. Altri conflitti si verificano nell'Africa sub sahariana e, in Asia nel tutt'altro pacificato Afganistan. Senza contare i conflitti sotto traccia del Corno d'Africa.     
Il secondo diritto: cibo, istruzione, lavoro, coinvolge milioni di persone, per lo più residenti nelle zone rurali africane e asiatiche. Anche queste persone, hanno il diritto di migrare dove cibo, acqua, istruzione e lavoro, ha migliori possibilità di esserci. 
Il diritto a non essere discriminati lascia su terreno miliardi e, colpevoli della strage, siamo tutti. Noi, indo-europei, diamo minor valore a chi veste pelle differente dalla nostra. Asiatici di pelle chiara-giallino vedono nelle pelli più scure un crisma d'inferiorità. Ma per la legge di contrappasso, adesso, si sta rovesciando il parere degli scuri verso i chiari. Altre vittime stese a terra, sono provocate dai conflitti religiosi, i credenti dell'una, se va bene, si limitano a guardare per storto, quelli dell'altra. Purtroppo, però, sono casi non diffusi dappertutto, Vabbè, le uccisioni dell'infedele, nei secoli passati, erano piuttosto frequenti, ma oggi, si dovrebbe essere cresciuti a maggior, reciproca, tolleranza, invece.............. Invece, ogni anno, le uccisioni a causa di fede religiosa differente, sommano parecchie migliaia di morti.
In ultimo, una categoria minoritaria di persone: gli omosessuali, patiscono sia della mancanza dei diritti primari, sia di una diffusa discriminazione nella maggioranza delle Nazioni, fra cui l'Italia. 
Chi si oppone a che tutti, accedano ai diritti, e al diritto di non essere discriminati? Di solito sono persone non discriminate e con tutti i diritti regolarmente concessi. A queste persone, non si deve concedere di diffondere i propri sentimenti negativi, si deve rispondere, colpo su colpo, al loro negare ad altri, ciò che già possiedono. Io lo faccio e lo farò.         

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