giovedì 10 settembre 2015

Secondo sui DIRITTI.

 Analizzare i pensieri di chi si oppone a riconoscere i diritti altrui, non è difficile, è come raccogliere funghi nel sottobosco scegliendo esclusivamente i tossici, notoriamente maggioranza. Per fortuna, anche se non sono pochi, gli oppositori non sono maggioranza. Il pericolo però, lo diventino, deve essere prevenuto, sia con il ragionamento, sia con l'arma dell'ironia, niente ammazza più del ridicolo. Ieri e ieri l'altro, aveva impazzato sui media e su tutti i canali internet, il filmato con la giornalista ungherese, intenta a scalciare e sgambettare i profughi siriani. La povera donna non poteva ignorare di essere circondata da operatori televisivi di altre nazionalità, che la stavano filmando. A parte il biasimo ricevuto coram populo, in tutto il Mondo, altro risultato non aveva ottenuto che di farsi licenziare dalla testata televisiva, sua datrice di lavoro. Non meno ridicolo, è l'atteggiamento dei Governi dell'est Europa: Slovacchia, Slovenia, Ungheria e Polonia. Non trovando qualcosa di più serio, per opporsi al flusso dei migranti siriani, hanno evocato un timore antico: l'invasione islamica. Più o meno un: "oh mamma li Turchi", come ai tempi di Vlad l'impalatore. Un pericolo inesistente, nemmeno si riversasse in Europa l'intera popolazione siriana, ancora presente sul territorio, circa otto milioni,  poco più del 1% degli abitanti nell'Unione, senza contare che, nel numero, sono presenti anche i cristiani. Altrettanto ridicola, l'affermazione di voler preservare i nostri valori di democrazia, solidarietà e diritti umani e, allo stesso tempo, rifiutare di estenderli a chi cerca democrazia, solidarietà e diritti umani. Una bella contraddizione Purtroppo, questa tendenza a rinchiudersi è contagiosa, la crescita di formazioni politiche xenofobo-populiste si verifica in tutti i Paesi europei. Una seconda volta: purtroppo, i partiti della destra, per difendersi da un possibile taglio di consensi, tende a radicalizzare la propria posizione scendendo ancora più a destra, come è successo in Danimarca e, in parte, anche in Gran Bretagna. Stupisce, di questi partiti, l'affermarsi: liberali, il liberalismo è sempre stato pronto a concedere diritti, a chi non li possiede  ancora. Lo so per certo, la mia formazione politica giovanile, aveva ricevuto l'impronta degli autentici liberali: Piero Calamandrei, Alessandro Galante Garrone, Norberto Bobbio, un'impronta indelebile, come è indelebile il loro insegnamento: ognuno deve ottenere diritti al pari di tutti, nessuno escluso. Dell'Europa, scendo al sud, in Italia. Anche nel mio Paese, alcune formazioni politiche, si oppongono al riconoscimento dei diritti, perfino dei fondamentali. Mascherando la loro opposizione, all'arrivo dei migranti, dietro il pretesto: prima gli Italiani, sfornano falsissime descrizioni sul comportamento dei rifugiati. Nessuno nega la possibilità di presenze criminali, ma fare di tutta l'erba un fascio a causa di isolati episodi, seppur gravi, è psicologicamente disonesto perché la vera ragione: è voler  mascherare le proprie fobie verso il diverso. Appunto la fobia verso il diverso, mi fa toccare l'argomento ultimo: i diritti civili dovuti agli omosessuali. Se di ridicolo ci si può vestire in molte maniere, chi si oppone al riconoscimento di questi diritti ha scelto il più adatto: dovesse concedersi l'unione civile a persone dello stesso sesso, si distruggerebbe il matrimonio tradizionale. Ridicolissimo. Chissà come mai, nel primo Paese europeo a istituire il matrimonio omosessuale: l'Olanda, il tasso di natalità è il più alto d'Europa. Non sembra inoltre che, in Spagna Portogallo, Francia, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, si sia verificato qualche passaggio da matrimonio etero a matrimonio omo. Eppure, in quelle Nazioni, due persone dello stesso sesso possono sposarsi.
Chiudo. Alla base di ogni negazione di diritti, non vi sono altri argomenti, che la fobia generata da puro pregiudizio. Mi si perdoni la lunghezza del post, grazie.           

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