domenica 1 febbraio 2015

Discriminazione

Dopo essermi occupato, ieri, di sciocchezze tutte mie, dovute al gravare di pensieri opprimenti, guarito dall'efficace cura del cazzeggiare, sono in grado di affrontare l'argomento di maggior peso: La condizione femminile, responsabilità di noi maschi.
Ieri, sulla mia Home page, i post lasciati da donne in sofferenza dovuta a un rapporto difficile con l'ex partner o l'ex marito, sommato a quello pubblicato da Silvana Silvy Balsini, con annessa fotografia di donne interamente velate, seguita, devo dire, da numerosi commenti impropri, sopratutto da parte di uomini, erano stati causa dell'oppressione. La decisione di rimandare a oggi il post, deriva dalla mia attitudine a divenire furioso in presenza di palesi ingiustizie. Avrei fatto strage della ragione. Incomincio dalle donne in sofferenza italiane. Leggere di servizi sociali, di sostegno, inadeguati, serviti da altrettanto inadeguati assistenti sociali, se ha indignato, non ha stupito. Viviamo in un paese dove imposte e tasse sono altissime, mentre in proporzione inversa otteniamo servizi sociali. Già grave lo stato di asili e scuola, dell'assistenza agli anziani e ai non abbienti, ma trascurare i bisogni di protezione fattiva, appropriata, a persone oppresse, minacciate fisicamente e moralmente, ricattate, talvolta, di essere private dei figli, è vergogna di tutti. La scusa del "mancano i soldi" non tiene, non si tratta di spendere in più, si tratta di dare qualità al servizio, con assistenti sociali ben preparati all'ascolto, psicologi non bisognosi di attendere il fine mese, ma convinti di svolgere un prezioso servizio alla società, tutta. Vedrò di proporre un evento di sole firme da presentare al ministro della sanità.
Le donne velate. Si è sentito dire: è un'altra cultura. Ennò! La Cultura è il maiuscolo del pensiero alto, non il basso volere degli uomini. Perché, è responsabilità di certi uomini, la sudditanza della femmina al maschio. Religione? Viene da ridere, il termine religione, nell'etimo, ha significato di "riunire", quale unione esiste fra padrone e schiavo? L'unione, sottintende parità, quindi è una precisa volontà del maschio farsi scudo di un termine per tenere sottomessa una donna. Senza guadagnarci niente per di più. Viene in mente la prima regola del sociologo dei costumi Cipolla. In parafrasi, si può tradurre così, adattandola all'argomento:
Se un uomo opprime una donna senza trarne profitto, è uno stupido,
se con arte subdola, e falsa, lo ottiene, è un truffatore in danno alla società. Ciao a tutte, tutti coloro abbastanza pazienti da seguirmi fino al termine.
16/1/2015

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