domenica 1 febbraio 2015

Riflessione dopo lìattentato a Parigi

Lo spunto, viene dall'attentato a Charlie Hebdo. Ma, il centro, è postato altrove. Può apparire mia ossessione coinvolgere, in questi fatti, la predicazione delcredo religioso, eppure, anche i due fanatici assassini erano convinti di agire in difesa di Allah. Non sto a disquisire se tanti o pochi credenti disapprovino l'avvenuto a Parigi. Nemmeno provo una conta di fatti analoghi avvenuti nel passato. Fermiamoci al presente. L'indignazione, le manifestazioni di solidarietà ai superstiti della strage, il cordoglio per le vittime, è giusto e nobile condividerli, ma è errore fermare lo sguardo solo lì, a Parigi. Come è errore indignarsi, solo, quando le gole tagliate appartengono a persone del mondo occidentale. Globalizzato, pare riferirsi esclusivamente ai commerci, alla finanza, ai prodotti petroliferi e ai tecnologici. L'umanità, invece, rimane un prodotto frazionato nei rispettivi continenti e paesi. Le donne Yazide, ad esempio, quante manifestazioni di solidarietà, e cordoglio hanno sollevato? Ognuno può rispondere per sé. Non cito gli altri esempi di cordoglio e solidarietà mancate, è sufficiente fermarsi alle donne Yazide. Sono state catturate a migliaia dagli assassini reclutati dal sedicente califfo Al Baghdadi, stuprate, uccise, oppure vendute come schiave sessuali, le ultime, sovente in età preadolescenziale. Quando si capirà, finalmente, che, o si globalizza anche l'umanità oppure, niente e nessuno provvederà a salvarci? Bello pensare la vita eterna, intanto però, perché sprecare quella terrena? Saluto, e mi scuso per i toni apocalittici.
9/1/2015

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