giovedì 12 febbraio 2015

INGIUSTIZIA

Ragionevole tenere in vita il gruppo? Le ragioni di principio sono ancora tutte presenti, assente, o quasi, il movimento. Di ciò, mi assumo la principale colpa: distrazione derivata da altri argomenti. Per emendarmi, già da oggi, voglio riportare l'attenzione sulla condizione femminile.
In nessuna Nazione terrestre, la donna, ha raggiunto una completa parità con il genere maschile, in alcuni Paesi, addirittura, viene definita: specie inferiore. Un giudizio puntellato dal credo religioso, non solo da parte dell'Islam. Purtroppo, sono legate a questo pregiudizio, anche molte femmine, vivere sottomesse, lo considerano destino giusto. Un esempio di ciò, lo si coglie leggendo il servizio di Sofri, pubblicato ieri da Repubblica.
Le ragazze Yazide, talune in età preadolescenziale, catturate dal ISIS, e violentate in gruppo, chiedono alle famiglie di appartenenza, se possono, ancora, essere accettate dai genitori. Insomma, l'assurdo di vittime obbligate a chiedere perdono di essere vittime. Questo perché? Secondo la loro religione, anche una donna vittima di stupro, viene inserita nel peccato di libertinaggio, in quanto non più vergine. Nel caso di gravidanza, in seguito allo stupro, viene respinta, ripudiata, come indegna componente del nucleo famigliare. Culture diverse, si dice, lasciamo in pace la Cultura, che è altro, quel comportamento è barbara tradizione familista maschile. , Non rallegriamoci tropo però, considerandoci estranei perché, anche qui, succede qualcosa di simile, a una ragazzina stuprata dal branco, quando deve sentir definire i colpevoli: bravi ragazzi, mentre a lei, come minimo, spetta un "poco seria".
Da uomo, mi vergogno di appartenere al genere, che si è inventato la propria superiorità, quando niente, ma proprio niente lo dimostra, anzi!

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