venerdì 13 febbraio 2015

FILOSOFIA

Oggi, voglio divertirmi, si fa per dire, cimentandomi con la filosofia di pensiero, il pensiero altrui, confrontato al mio. La sensazione prima, è quella di sentirsi, nella pelle di un orsetto sprovveduto, intento a scardinare un vespaio, scambiato per nido d'api ben provvisto di miele.
Un post lunghetto, quindi un doveroso consiglio: per non pronunciare troppi "uffa" si può smettere la lettura a questo punto, oppure nemmeno iniziarla.
Filosofi, ossia, amanti del sapere, alla ricerca di verità (supposte tali).
Confesso di non essere molto ferrato, in materia, però, possiedo una mia concezione, nel merito. Dubito, vizio mio, che i Filosofi, ce l'abbiano detta tutta, sul loro vero pensiero. Lo spunto viene dai quaderni neri di Heidegger, (se non si scrive così, dipende dalla mia ignoranza). Il filosofo, tanto discusso, amato da alcuni, aborrito da altri, confessa, ma tenendolo nel segreto dei cassetti, la sua vera opinione sulla Shoà. Pienamente d'accordo. Ora, non è detto che, tutti i Filosofi, possedessero cassetti occulti al prossimo, però, sulla specie umana, mio parere, qualche retro pensiero, nascosto, l'hanno tenuto per sé. Nessuna voglia di andare a sondarli, quindi offro il mio, tenuto per me fino ad ora. Curioso di natura, il desiderio di capire le condizioni differenti dalla mia, mi aveva spinto a immaginarmi nei panni di chi, una diversa condizione, la vive. L'inizio, partito dalla categoria di persone, più diffusa al mondo, la donna, mi aveva obbligato a numerosi salti mortali. Intriso di cultura maschilista, avevo sofferto, estirpando uno a uno, i moltissimi pregiudizi raccolti. La sofferenza, in fine, era calata a zero, con sorpresa mia, perché ero finalmente libero, dal senso di superiorità più stupido di tutti. Via, via mi ero introdotto nella personalità di ogni diverso da me, immaginando le loro difficoltà a rapportarsi con i, supposti, normali. Quindi, oniricamente, avevo invaso molte categorie disabili, compresa quella dei pazzi (magari perché lo ero anch'io, magari perché lo sono ancora).
L'operazione, riuscita più o meno bene, mi aveva fatto capire che, l'unica categoria, veramente disabile, è quella delle persone, che si rifiutano di pensarsi uguale ad altre persone, ignorando i propri difetti, ed evidenziando quelli altrui. La più difficile intrusione, è stata immaginarmi omosessuale, intriso com'ero da un'infinità di falsi stereotipi, e radicati pregiudizi, dovuti alla mia educazione religiosa, famigliare, all'interno di una società omofoba, senza contare la mia condizione etero. Sono stato aiutato da due episodi, raccontati in un altro post, ma ci sono riuscito, provando la stessa liberazione, di quando ero riuscito a capire le donne.
In ultimo, una confessione: non sono riuscito, veramente non ci ho nemmeno provato, e me ne dolgo, a entrare nei panni di uno stupido. 
Con il dubbio di esserlo, mi ero astenuto e, tutt'ora, mi astengo.

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