domenica 1 febbraio 2015

Pensiero

Da domani, niente post, fino al termine dell'anno, salvo ripensamenti, ovvio, in caso di notizia importante. Ma, oggi, vi tocca il secondo, diviso a metà per argomenti, uno deriva dal primo, di stamane, l'altro, dalla foto di Roberto Benigni, con una scritta attraverso. Incomincerò dal primo, lascio Benigni in attesa. 
Un appezzato amico: Riccardo Gavioso, in commento al post, aveva scritto: "La calunnia è un arma adatta a uccidere, più della spada". Verissimo, ma non l'unica, nemmeno la più pericolosa, perché è il silenzio. Il silenzio uccide, quando manca il coraggio di protestare in presenza di un ingiustizia, di una sofferenza altrui, quando si tace, omertosi, su un crimine, quando si tace "perché non cambia niente" "è andata sempre nello stesso verso" "che ci posso fare", quando si tace, voltando la testa, perché ignorare è facile, e intervenire costa, si uccide.
Foto. Benigni resta fuori, non lo riguarda, prendo la scritta. Tutto giusto, tutto condivisibile, ma parziale, perché non sposta la visione della donna bisognosa di essere protetta, e amata, per concessione del maschio. Una parodia della Genesi, in chiave buonista, moderna, insomma. Però, la donna non è un oggetto animato da tenere con cura, amare, proteggere.La donna, non ha bisogno di protezione commiserevole, perché fragile, la donna ha bisogno di parità, di veder accorciare il nostro orgoglio maschile, ed aumentare il proprio, la donna ha bisogno del nostro rispetto, come noi abbiamo bisogno del loro. Per concludere: la donna ha bisogno di esprimere la propria diversità di genere, ed essere così accettata. Noi no, forse?

17/12/2014

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