domenica 1 febbraio 2015

Greta e Vanessa.

Greta e Vanessa, le due ventenni rapite in Siria, liberate ieri l'altro, hanno suscitato un dibattito acceso, fra chi le stigmatizza incoscienti, da una parte, mentre altri, le definiscono coraggiose idealiste. Io sto con i secondi.
Invito, chi non è d'accordo, a ripensare la propria giovinezza. Forse, solo gli aridi, a vent'anni, mancano dell'entusiasmo, e ideali, necessari a spendersi, perché cambi qualcosa nella società disgraziata in cui viviamo.
Le ragazze, queste doti, le possedevano. Magari, oggi, le vediamo spente, sono sicuro, però, non pentite. Le ammiro. Molto meno, apprezzo i Soloni della critica. Facile, rimanere seduti, ben al sicuro dai pericoli, e trovare stolto il comportamento di Greta e Vanessa, per di più facendo leva sull'argomento: è stato o no pagato un riscatto? Potrei giustificare un povero diavolo alle prese con un bilancio famigliare risicato, non da parte di chi riceve uno stipendio dell'ordine di migliaia, in decine, di euro all'anno. Scrive benissimo, al riguardo, Roberto Saviano. Riporto:
Mi vergogno delle reazioni di molti miei connazionali, delle loro parole, del loro livore, del loro odio. Se un Paese, non è capace di stare accanto a due giovani donne volontarie, che hanno passato, in condizioni di sequestro, quasi sei mesi della loro vita, allora merita il buio in cui sta vivendo.

17/1/2015

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